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Ercolini irrompe sulla vicenda impianto Alia: "Inceneritore sotto mentite spoglie"

Sulla vicenda del nuovo impianto Alia al Terrafino irrompe Rossano Ercolini.

Il direttore del Centro di Ricerca Rifiuti Zero del Comune di Capannori è stato protagonista assieme a Stefano Seghetti di Rifiuti Zero Livorno ed Enzo Favoino di Zero Waste Europe di una serata che si è tenuta al circolo Arci di Ponterotto, l’unico in zona ad aver dato la disponibilità di una sala per questo evento.

L’atmosfera è diversa da quella che si respirava mercoledì scorso al Palazzo delle Esposizioni nel primo degli incontri istituzionali sulla questione: non ci sono i tavoli, non ci sono i facilitatori, non ci sono autorità.

C’è solamente gente che gremisce la sala e che vuol capire ed ascoltare una campana non solo diversa, ma anche qualificata.

Ed in fondo è proprio questo il motivo che ha portato Ercolini a Empoli: “Sentite tutte le campane – dice rivolto ai presenti – non fidatevi del pensiero unico che vogliono imporre usando il latinorum di manzoniana memoria. Qui è in gioco il futuro dei prossimi trenta anni, anche di persone che stasera non sono nate. Calma, serve calma per capire bene la situazione e per farlo dovete ascoltare tutti, non solo noi e chi ha parlato finora”.

La sua posizione sull’impianto è comunque chiara ed era già stata espressa con un post su Facebook. “Si tratta di un inceneritore sotto mentite spoglie – dice con decisione – e lo dico sulla base di normative chiare e precise.

A livello normativo è a tutti gli effetti un inceneritore ed a livello ambientale produce gli effetti indesiderati relativi ai trattamenti termici dei rifiuti. Questo non è niente di circolare come dicono. Sia poi chiaro che un simile impianto che è altamente energivoro non può vivere solo di vendita dei gas che produrrà. Il business è il conferimento dei rifiuti per il quale i comuni pagheranno con soldi vostri.

Quindi, sia per questo, sia perché, numeri alla mano, i rifiuti non basteranno, per farlo produrre arriveranno anche da altre zone. Voi avete una squadra di calcio in serie A, come ambiente andrete in serie Z”.

Concetti espressi anche da Enzo Favoino che coordina il comitato scientifico Zero Waste Europe. Nel suo intervento in collegamento punta su due elementi: “Del riciclo c’è una definizione a livello europeo e basta leggerla per capire che non è il caso di Empoli. Inoltre è sbagliato il riferimento all’economia circolare”.

E qui si entra poi su un altro campo che contestano i relatori, ovvero la retorica del solo no, la storia di quelli che vogliono farli passare per chi dice sempre e solo no.

Oltre a quanto dicono in merito, basta comunque documentarsi sul mondo che ruota attorno a Capannori e che ha fatto del piccolo comune lucchese un punto di riferimento a livello europeo in materia ambientale, una storia ed una serietà che nessuno può minimamente mettere in discussione trascinandoli in un luogo comune che profuma di retorica e convenienza.

Anche per questo la serata di Ponterotto è un momento sul quale riflettere, assieme a quelli di carattere istituzionale che ci sono stati e che ci saranno.

Ercolini ed il mondo rifiuti zero salutano così Empoli, lasciando la disponibilità a mettere a disposizione le loro competenze per aiutare a fare chiarezza, la cosa che in questo momento è la più importante. Il tutto in attesa di veder proseguire il percorso, di avere il progetto finale ed a corredo tutte quelle garanzie a tutela della salute pubblica che sono la cosa fondamentale.

Marco Mainardi

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