Forno crematorio a Cambiano, il comitato: "Progetto a discapito di cittadini e 7 aziende"
A nome del Comitato No al Forno Crematorio di Cambiano, siamo a contestare tutte le affermazioni rilasciate dal sindaco Alessio Falorni durante il Consiglio comunale del 18 ottobre, che aveva anche fra i punti all'ordine del giorno chiarimenti circa l'erigendo forno crematorio in Cambiano.
1) Circa la possibilità di implementare gas e acqua alla popolazione di Cambiano Alto, preme rilevare che l'ampliamento e l'implementazione riguarderà solo 5 famiglie, che avranno le loro abitazioni a meno di 200 mq un crematorio.(Sic!)
2) Circa la risistemazione del cimitero di Cambiano, la popolazione ha chiesto da anni che fossero fatti altri loculi visto che c'è un'area dedicata all'ampliamento e il Comune per realizzare ciò ha trovato la meravigliosa idea di costruire un forno crematorio per finanziarsi a discapito della salute dei cittadini sacrificando non solo la stessa bene primario ma anche tutte le attività economiche che sono adiacenti (3 aziende agricole 4 agriturismi)
3) Circa il numero della strutture crematorie esistenti in Toscana si rileva che la Regione Toscana ha già attivi sul territorio ben 13 forni crematori ed in base alla sua popolazione risulta essere la regione con più forni crematori pro capite.
Il problema dei tempi di cremazione delle salme deriva dal fatto che essendo stati costruiti troppi forni in base alle effettive richieste si attende per cremare (visti i costi sempre più ingenti del gas) avere un certo numero di salme tutte allo stesso tempo altrimenti diventerebbe antieconomico.
Comitato No al Forno Crematorio di Cambiano