Santa Croce si trasforma in un laboratorio di ricerca
Santa Croce è un grande laboratorio di ricerca dove continuano a venire alla luce informazioni preziose e inaspettate sulla storia del complesso architettonico che, come pochi altri, è caratterizzato da un’identità complessa e stratificata. Un solido e innovativo patto tra l’Opera di Santa Croce e l’Università di Firenze, finalizzato a conoscere e a tutelare, ma anche a raccontare e condividere i segreti di uno dei luoghi più amati al mondo, permette a un’ampia squadra di studiosi, ricercatori, docenti e studenti di continuare a lavorare sull’evoluzione e sulle trasformazioni del complesso. Università e Opera si impegnano in sinergia, guardando insieme anche al futuro di un patrimonio che appartiene all’umanità.
Un progetto che si inserisce a pieno titolo nella nuova strategia di gestione e valorizzazione messa in campo dall’Opera di Santa Croce. Ai risultati di questa stretta collaborazione, che prosegue nel tempo, è dedicata un’intera giornata di studi che si terrà domani, sabato 8 ottobre nel Cenacolo, a partire dalle ore 9.30. A promuoverla sono l’Opera di Santa Croce e l’Università di Firenze con i dipartimenti di Architettura (DIDA) e di Storia, archeologia, geografia, arte e spettacolo (SAGAS).
I riflettori saranno puntati sull’evoluzione architettonica e artistica della basilica nelle sue diverse fasi di edificazione, oggetto da tempo dell’attenzione degli studiosi. I ricercatori sono impegnati a ricucire tutte le fasi di questa complessa storia, recuperandone le preziose tracce andate non irrimediabilmente perdute. Nel corso della giornata - tra l’altro - ci si confronterà sulle novità riguardanti l’attribuzione delle vetrate giottesche, sul tramezzo trecentesco della basilica che viene restituito grazie ad una singolare ricostruzione virtuale, su una nuova ipotesi relativa agli interventi di Michelozzo nel complesso monumentale.
Fonte: Ufficio stampa