Il Contratto di Fiume Pesa all''Earth Technology Expo'
Il film "Siccità" di Paolo Virzì propone un'immagine apocalittica di un Tevere privo di acqua nel tratto romano.
Per alcuni può sembrare una scena surreale, non per chi vive lungo la Pesa. Ovviamente le proporzioni sono dovute, nel caso della Pesa si parla di un torrente; ma per un lungo periodo in estate non vi è traccia d'acqua. Un fenomeno che si sta ampliando sempre più con danni a valori paesaggistici, ambientali e di biodiversità, difesi dalla Costituzione.
La Pesa, dunque, con il suo letto in secca, è per chi abita in valle l'emblema più evidente del cambiamento climatico e dell’uso non sostenibile delle risorse naturali.
Il Contratto di Fiume da quando è stato costituito ha promosso diverse azioni di tutela.
Lorenzo Nesi, assessore all'ambiente del comune di Montelupo Fiorentino e coordinatore Comuni firmatari il Contratto di fiume, racconterà le azioni avviate e le difficoltà incontrate ad Earth Technology Expo che si tiene a Firenze dal 5 all' 8 ottobre in un incontro di approfondimento dal titolo "Gestione del rischio e sviluppo sostenibile partecipato. I contratti di Fiume".
«Ringrazio per l'invito al convegno che mi permette di rappresentare la realtà toscana a livello nazionale. I contratti di fiume, costituiti da soggetti che vivono il territorio e rappresentano interessi locali specifici, anche confliggenti, ambiscono a essere i protagonisti in questo momento di emergenza climatica e accentramento regionale delle funzioni di tutela del territorio. Essi rappresentano la massima espressione di democratizzazione del procedimento amministrativo: i decisori non possono privarsi del quadro conoscitivo storico e attuale che i contratti di fiume detengono per attuare con urgenza gli interventi di adattamento climatico di cui abbiamo bisogno».
La Pesa ha caratteristiche peculiari che ne fanno un ideale oggetto di sperimentazione di un modello. Il corso d'acqua si snoda per 54 km e si situa al confine di diversi territori toscani con morfologie e caratteristiche molto differenti fra loro.
Il Contratto di fiume raccoglie 54 firmatari dal Chianti senese all'Arno; Montelupo si trova sulla foce del torrente e subisce i risultati degli interventi e delle scelte fatte in tutta la valle..
Negli anni grazie al Contratto di Fiume è stato redatto un "Piano di azione" che interviene su tutto il bacino (un'area di circa 520 kmq) e che si muove lungo due direttrici: l'Acqua e il Parco agricolo multifunzionale.
Le emergenze prese in esame sono sicuramente lo sfruttamento insostenibile della risorsa idrica, che assieme all'innalzamento delle temperature è causa principale dell'incremento dei periodi di secca, oltre all'alternanza fra i momenti di magra e piene improvvise difficili da governare a causa di eventi meteo estremi.
Negli ultimi anni sono stati realizzati interventi di rilievo per mitigare il rischio idraulico e restituire nel contempo naturalità al corso d’acqua. I più evidenti sono le aree di laminazione e di rinaturalizzazione SNAM e Bramasole, interventi win win finanziati dal Ministero della Transizione ecologica.
Fino a interventi spot e di emergenza come l'attività coordinata di salvataggio mediante trasferimento dei pesci nel momento di magra, ormai ordinariamente organizzata da volontari, Polizia provinciale, FIPSAS e settore faunistico della Regione Toscana.
Fonte: Comune di Montelupo Fiorentino - Ufficio stampa