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Sanità pubblica, intesa tra Regione e sindacati su criticità e potenziamento

Nei prossimi mesi saranno aperti tavoli di confronto su stabilizzazione del personale precario, condizioni di lavoro, riorganizzazione degli ospedali di base nelle zone disagiate e molto altro

C’è convergenza tra la Regione Toscana e i rappresentanti dell’intersindacale della dirigenza dell’area sanità Toscana, che hanno scelto di misurarsi su tutta una serie di azioni su cui saranno aperti nei prossimi mesi tavoli di confronto specifici. Gli obiettivi comuni di intesa sono stati individuati a seguito dell’incontro che si è svolto nei giorni scorsi tra i rappresentanti della Regione e l’intersindacale della dirigenza. Si lavora dunque alla stabilizzazione del personale precario e alla mobilità volontaria, sulle condizioni di lavoro nei pronto soccorsi, sulla riorganizzazione degli ospedali di base e in particolare quelli delle zone disagiate per garantire efficacia e sicurezza della cure (ma anche per avere un aiuto nell’abbattimento delle liste di attesa). Sul tavolo di lavoro c’è pure un metodo condiviso per determinare fabbisogni del personale e costo. E poi tanti altri temi: dalla riorganizzazione dei dipartimenti della prevenzione alla medicina penitenziaria, ad esempio, al rapporto con le università, l’emergenza-urgenza, la medicina dello sport e molto altro ancora.

Il presidente della giunta regionale Eugenio Giani ringrazia tutti, dall’assessore ai dirigenti della direzione, per l’impegno profuso. L’assessore alla salute Simone Bezzini, ugualmente soddisfatto per l’intesa avvenuta e che si affianca a quella con i sindacati del comparto, mette in evidenza la determinazione con cui la Toscana intende sostenere la sanità pubblica: la Regione ha chiesto infatti a livello nazionale che il fondo sanitario sia aumentato ed adeguato fino a raggiungere i livelli medi europei. Allo stesso tempo la Toscana chiede i rimborsi delle spese sostenute per l’emergenza da Covid-19 e delle bollette energetiche aumentate a seguito delle tensioni internazionali.

Chiede inoltre che nell’agenda nazionale ci sia la revisione delle norme sui tetti alla spesa del personale. Ribadisce la contrarierà a formule a gettone per il reclutamento del personale medico, investendo invece sui dipendenti e professionisti per valorizzare chi lavora nel sistema sanitario. Per questo, rimarca l’assessore, la Regione metterà a disposizione tutte le risorse necessarie e farà il massimo per ristorare tutti i lavoratori nei limiti consentiti dalla legge.

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