Controlli su aziende agricole aretine: denunce a Civitella in Val di Chiana
Negli scorsi giorni in Civitella in Val di Chiana i militari della Stazione di Badia al Pino, congiuntamente a quelli del Nucleo Ispettorato del Lavoro, al termine di due distinte e complesse ispezioni condotte di iniziativa presso altrettante aziende agricole deferivano in stato di libertà per una serie di presunte violazioni due cittadini stranieri, titolari di aziende agricole.
Il primo soggetto si sarebbe reso responsabile di molteplici violazioni: per non aver sottoposto a sorveglianza sanitaria 2 lavoratori, per non aver formato in materia di sicurezza i propri dipendenti, per non aver munito gli operai di idonei dispositivi di protezione individuale, per aver occupato 2 lavoratori/stranieri privi di titolo di soggiorno per lavoro.
Nell’altro controllo il proprietario straniero dell’azienda dovrà giustificare alcune condotte probabilmente illegali, come: non aver sottoposto a sorveglianza sanitaria 3 lavoratori, non aver formato in materia di sicurezza i propri dipendenti, non aver munito i lavoratori di idonei dispositivi di protezione individuale aver occupato lavoratori stranieri privi di titolo di soggiorno per lavoro.
Nell’ambito dello stesso servizio venivano adottati per entrambe le ditte controllate dei provvedimenti di sospensione dell’attività imprenditoriale ai sensi dell’art. 14, co. 1 del d.lgs. 81/2008 per occupazione di lavoratori irregolari, nella misura superiore al 10% degli occupati, elevando ammende e sanzioni per circa euro 40.000.
Nel corso dell'attività dei militari dell’Arma, inoltre, sono state identificate e denunciate 5 persone provenienti dall’Africa e dal sud America poiché responsabili di violazioni della normativa in materia di immigrazione, poiché raggiunti da provvedimenti di espulsione emessi dalle competenti autorità amministrative con conseguente ordine di lasciare il territorio dello Stato continuavano a permanere illegalmente in Italia ed a specifica richiesta degli operanti, non esibivano, senza giustificato motivo, il proprio passaporto o altro documento di identificazione. Per tutti loro sarà valutata anche la loro posizione amministrativa, per procedere all’espulsione.