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Eccidio Padule di Fucecchio, a Monsummano la commemorazione

All’alba del 23 agosto 1944 i nazifascisti massacrarono 174 civili, fra cui molti neonati e anziani, all’interno del Padule di Fucecchio nei comuni di Monsummano Terme, Larciano, Ponte Buggianese, Cerreto Guidi e Fucecchio. Queste famiglie fanno parte del doloroso elenco delle 4461 persone trucidate in Toscana dal nazifascismo. Le ha ricordate stamani a Monsummano Terme il presidente della Regione che insieme all’assessora alla cultura della memoria hanno ricordato la strage del Padule del Fucecchio partecipando alla cerimonia che si è svolta per il maltempo all’interno della chiesa. Il presidente ha sottolineato l’importanza della memoria e la sua attualità.

“Nel ricordo – ha spiegato il presidente della Toscana- non c’è retorica, ma presente. Basta pensare alla guerra in Ucraina, e vedere quanto ancora dobbiamo fortificarci in nome dei valori che proprio da quei martiri vittime del nazifascismo sono nati. Valori che hanno ispirato la nostra Costituzione, che ne sono stati parte fondante”. Il presidente ha ricordato l’atrocità dell’eccidio del Padule, l’efferatezza dell’inseguimento di donne, bambini, persone inermi, inseguite fino alla morte nel Padule, senza tregua. “A questo può arrivare la malvagità dell’uomo – ha proseguito - . Ma non dobbiamo perdere la speranza, la fiducia nell’essere umano. E la memoria serve anche a questo, a guardare il futuro con una prospettiva diversa. Le scene di 78 anni fa dobbiamo averle visibili, la sofferenza dei bambini, travolti dalla morte durante il gioco. Il pensiero di tutto questo è straziante e doloroso, ma è un dovere”. E il presidente così ricorda anche Stazzema e tutti gli eccidi in Toscana, la regione che insieme all’Emilia Romagna ne ha vissuti di più . “E’ la memoria – conclude- che richiama i valori che rendono la nostra Toscana una terra libera, solidale e antifascista”.

Precedente è intervenuta l’assessora alla cultura della memoria “Voglio ringraziare la sindaca di Monsummano terme- ha detto- , le associazioni presenti, i comuni con le loro e i loro rappresentanti e gonfaloni per la partecipazione alla commemorazione di questa mattina. Per una Regione che ha nel suo stemma il Pegaso alato che fu simbolo del comitato toscano di liberazione nazionale, ricordare è, a maggior ragione, un dovere, soprattutto adesso, che le sopravvissute e i sopravvissuti ci stanno lasciando. E allora, come in una sorta di staffetta generazionale, dobbiamo tutelare e saper trasmettere i valori della resistenza e dell’antifascismo, i principi della nostra Costituzione, a partire dalle scuole. Di fronte allo sfregio, qualche giorno fa, della targa in ricordo di Tina Anselmi, di fronte all’assalto squadrista alla sede nazionale della Cgil, di fronte alle discriminazioni che ancora persistono nella nostra società, dobbiamo essere 'partigiane e partigiani', e non voltarci dall'altra parte".L’assessora ha ricordato il precorso iniziato con i comuni teatro di stragi nazifasciste con cui la Regione sta sottoscrivendo un protocollo di intesa per potenziare l'impegno sulla memoria e creare sinergie. “I primi comuni firmatari e la Regione lo hanno sottoscritto a Sant'Anna di Stazzema- ha spiegato l’assessora- . Ringrazio il comune di Monsummano per aver prontamente aderito e invito anche gli altri Comuni a farlo perché creare una rete è importante, proprio per quella staffetta generazionale della memoria che abbiamo il dovere di mantenere viva”

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