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Riserva naturale del Sibolla: al via il progetto post-Life per la tutela della riserva

Proteggere e tutelare il delicato equilibrio della Riserva naturale Lago di Sibolla: questo l’obiettivo degli interventi, definiti post-LIFE, che attualmente il Consorzio 4 Basso Valdarno sta conducendo nella zona del lago. Life “Sos Toscana wetlands” era infatti il progetto, finanziato anche dall’Unione Europea, che tra il 2012 e il 2019 ha impegnato circa 1.3 milioni di euro per la salvaguardia degli habitat presenti in alcune aree umide del territorio, tra le quali anche il lago di Sibolla.

“L’attenzione che rivolgiamo alla Riserva naturale del Sibolla è più che mai necessaria - commenta l’assessore all’ambiente, Daniel Toci -. Fino al 2017 era un luogo abbandonato e dimenticato: oggi, con pazienza, tenacia e grazie ai molti progetti che siamo riusciti ad attivare, la Riserva sta vivendo una nuova stagione di rinascita. In questo caso è indispensabile, il supporto e il lavoro del Consorzio Basso Valdarno che si prende cura dell’area con competenza e attenzione. Con i nuovi finanziamenti ottenuti dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca riusciremo nei prossimi mesi a portare avanti nuovi e importanti interventi di manutenzione, riqualificazione, promozione e valorizzazione. La Riserva è un tassello prezioso del nostro territorio da proteggere e salvaguardare”.

“Anche quest’anno siamo nel  sito d’interesse comunitario (SIC) del Sibolla per continuare a effettuare la manutenzione post-LIFE che abbiamo concordato al termine del progetto stesso - aggiunge Maurizio Ventavoli, presidente del Consorzio Basso Valdarno -. Si tratta di un’operazione volta a salvaguardare i cariceti, le piantine di sarello, e cercare di limitare l’invasione della gaggìa. Quest’anno con un progetto che abbiamo fatto e seguito con i nostri tecnici stiamo effettuando questa selezione con un taglio manuale, con decespugliatori e motoseghe, proprio per limitare l’espansione di questa pianta infestante”.

L’intervento di quest’anno coprirà 3 ettari e comporterà una spesa di circa 12 mila euro a carico del Consorzio che proseguirà gli interventi post-Life per mantenere i risultati ottenuti. In particolare, l’attenzione continua a concentrarsi sulla “lotta” alle specie aliene invasive, come la “gaggìa” (Amorpha fruticosa), particolarmente infestante che tende a colonizzare intere aree umido ai danni della vegetazione autoctona come i cariceti, o “sarello”. Nello specifico, infatti, è previsto il taglio selettivo degli esemplari di gaggìa: un’operazione che deve essere ripetuta nel tempo per contrastarne lo sviluppo e permettere il recupero degli habitat. Gli interventi vengono eseguiti a mano con decespugliatore e motosega, come previsto dal regolamento vigente nella riserva naturale. Questa modalità consente di eliminare esclusivamente gli esemplari di gaggìa, preservando i cariceti e le altre specie vegetali autoctone presenti, fra le quali gli alberelli piantati dal Consorzio nel corso del progetto LIFE.

Fonte: Ufficio Stampa

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