Come salvare oltre 200 vite sulle strade italiane ogni anno: lo studio di UniFi
Negli scontri con vittime una volta su tre è coinvolto un mezzo pesante, e uno studio dell’Università di Firenze, finanziato dall’Associazione Lorenzo Guarnieri, spiega come è possibile evitarli o ridurli drasticamente
La ricerca è stata presentata oggi al Florence Learning Center di Baker Hughes. Gli autocarri in Italia rappresentano l’11% del parco circolante, e sono maggiormente coinvolti in scontri gravi, anche in considerazione della loro elevata percorrenza chilometrica.
Nel 2019 gli scontri dove è stato coinvolto un mezzo pesante sono stati il 17% del totale (571 le vittime e 24.000 i feriti su un totale di 3.173 vittime e 240.000 feriti).
Il traffico e la movimentazione delle merci su strada sono un elemento importante per la nostra vita; ma questo servizio essenziale per la comunità ha ogni anno un costo molto elevato in termini di mortalità e feriti e gravi. Oggi esistono dei sistemi di assistenza alla guida (Advanced Driver Assistance System – ADAS) disponibili per i mezzi pesanti hanno il potenziale di ridurre gli scontri e di conseguenza le vittime e i feriti.
Il gruppo MOVING dell’Università di Firenze ha realizzato uno studio in cui è stato verificato in maniera scientifica come questi sistemi possano ridurre gli scontri, evitare i feriti e salvare oltre 200 vite umane l’anno, portando inoltre un beneficio economico a fronte di costi contenuti.
A partire dal 2024 (fortunatamente!), su tutti i veicoli immatricolati all’interno dell’Unione Europea, i sistemi ADAS saranno obbligatori. Ma considerato che l’età media del parco circolante in Italia, si attesta sui dodici anni, si stima che i nuovi mezzi equipaggiati con le tecnologie di assistenza alla guida sostituiranno completamente quelli attuali non prima del 2036.
Un’attesa eccessivamente lunga, che comporterà ancora migliaia di vittime che potremmo invece evitare. Una via efficace per salvare da subito numerose vite umane è quella di installare gli ADAS sui veicoli attualmente circolanti (questo metodo si dice retrofit).
Lo studio condotto dal gruppo MOVING (MObility and Vehicle INnovation Group) dell’Università degli Studi di Firenze, grazie al finanziamento dell’Associazione Lorenzo Guarnieri ONLUS è stato presentato oggi nel corso di un incontro organizzato da Università di Firenze, Baker Hughes e Associazione Lorenzo Guarnieri Onlus presso il Florence Learning Center di Firenze.
Il gruppo MOVING dell’Università di Firenze sta conducendo una sperimentazione pilota con degli apparecchi ADAS, con lo scopo di verificarne l’accettabilità da parte dei guidatori. Lo studio dimostra come anche in configurazione retrofit gli ADAS siano sostanzialmente accettabili da parte degli utilizzatori i quali mostrano una maggior propensione all’uso in autostrada rispetto ai contesti urbani. Le due tecnologie più importanti si sono dimostrate l’avviso di collisione frontale (Forward Collision Warning – FCW) e l’avviso di abbandono involontario di corsia (Lane Departure Warning).
È possibile immaginare uno scenario in cui questi sistemi siano resi obbligatori sui veicoli già circolanti, come accadde in passato con le cinture di sicurezza, e che il loro acquisto possa essere in qualche modo incentivato dallo Stato.
Se uno di questi sistemi ADAS, il Lane Departure Warning, fosse stato presente sul mezzo pesante che ha invaso la corsia di emergenza sulla A12 all’altezza di Massa il 7 settembre del 2019, avrebbe evitato l’abbandono di corsia per distrazione del conducente e salvato la vita a Lorenzo Lunghi, 27 anni, strappato anche lui come tanti giovani troppo presto dall’amore dei suoi cari e dall’affetto della sua comunità. E’ a lui che è dedicato lo studio e l’evento di presentazione
Infine, la ricerca condotta dal gruppo MOVING (che da oltre 15 anni si occupa di ricerca su temi legati alla sicurezza dei veicoli stradali a due e quattro ruote e a problematiche di mobilità) per determinare la convenienza nell’adozione degli ADAS retrofit, ha anche un’analisi Benefici-Costi: i costi sono dati dall’acquisto degli ADAS mentre i benefici sono dati dalla riduzione del numero di scontri, feriti e vittime.
Lo studio ha riscontrato come la tecnologia più conveniente da implementare sia senza dubbio il Forward Collision Warning (FCW) con un beneficio massimo stimato per l’Italia di 412 milioni di euro l’anno e 125 vite salvate. La tecnologia Lane Departure Warning (LDW) inoltre, permetterebbe di ottenere un beneficio massimo di 125 milioni di euro annui e 80 vite salvate.