Piscine, appello dei comuni: "Rincari altissimi, Governo e Regione intervengano"
Finisce l'estate, i rincari aumentano, le piscine tornano al centro del dibattito. "Ci prepariamo a un autunno con grossi problemi di gestione" dicono i gestori delle piscine ma anche gli amministratori comunali. Dopo quello di qualche mese fa, ecco un altro appello firmato da Pontassieve, Borgo San Lorenzo, Reggello, Figline e Incisa Valdarno, Montespertoli, Certaldo, Poggibonsi, Santa Croce sull’Arno, Fucecchio, Impruneta, Sesto Fiorentino, Lastra a Signa e Scandicci: "Il problema si ripresenta in maniera ancor più drammatica".
Un esempio arriva dalle bollette di luglio del Centro Piscine del Mugello di Borgo San Lorenzo: "A luglio 2020 la bolletta era di 5.981 euro, a luglio 2021 12.406 euro, a luglio 2022 37.382 euro. Nel periodo settembre 2020- settembre 2021 il gestore ha pagato 71.500 euro, stesso periodo 2021-22 cinque volte tanto, 317.000 euro. Lo sforzo per mantenere aperto l’impianto da parte del Comune è stato enorme, a fronte di 35mila euro di ristori nazionali nel 2022, in attesa della seconda tranche, che coprono poco più del 10% dell’aumento delle bollette".
A Pontassieve le piscine comunali sono passate "da una bolletta nel periodo settembre-dicembre 2019 di 34.499 euro, a 60.606 euro nell’analogo periodo 2021, a 158.143 di previsione 2022". A Sesto Fiorentino la bolletta di Luglio è passata da 2.500 euro del 2021 a 10.600 euro del 2022.
"Affrontare i mesi invernali, con un aumento di tutte le utenze comunali, diventa una missione impossibile", per questo i comuni di hanno lanciato un appello al Governo e alla Regione Toscana, per "evitare una chiusura totale degli impianti natatori".
Due gli aspetti decisivi per evitare la chiusura delle piscine: "Il tetto sul costo dell’energia, che per questi impianti deve tornare ad assestarsi al livelli 2020, e fondi straordinari per tenere in vita questi impianti, perché queste cifre non possono essere sostenute solo dai bilanci dei Comuni".
"La chiusura degli impianti sarebbe un dramma per lo sport natatorio ma anche per le attività scolastiche e sociosanitarie che questi impianti svolgono. Non solo: il rischio è che molte famiglie restino senza sport dopo gli anni disastrosi del Covid frenando così drasticamente l’attività di prevenzione sanitaria e di socializzazione per giovani ed adulti e che, molte persone perdano il posto di lavoro" si legge nell'appello.