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Santa Croce "sta diventando il Bronx del comprensorio", l'attacco di Lambertucci

Alessandro Lambertucci

"Oggi vi posto uno dei messaggi che ho ricevuto. 'Ciao Alessandro scusa il disturbo ma te sei per caso in zona Santa Croce Conad perché due tizi sono entrati dentro uno stabile abbandonato e gli hanno dato fuoco. Abbiamo chiamato i pompieri. Se passi perché ne abbiamo le p***e piene' ". Così inizia una nota di Alessandro Lambertucci, Consigliere comunale di opposizione a Santa Croce sull'Arno, capogruppo di 'Per un'altra Santa Croce'.

"Questi cittadini hanno perfettamente ragione - prosegue Lambertucci - perché da un po' di tempo piazza Fratelli Cervi, largo Pietro Lotti e la zona laterale della Conad sono in mano a balordi che schiamazzano, litigano fino alle prime ore del mattino, spacciano, si lanciano mattoni in guerriglie improvvisate e bevono con relativo abbandono di distese sterminate di bottiglie e, da oggi, tentano pure di dar fuoco ad uno stabile stando a quel che hanno riferito ai cittadini presenti i vigili del fuoco intervenuti. Ovviamente sono stato a fare un sopralluogo e a portare la mia solidarietà ai cittadini vicini. Questo paese, lontano dall'essere il "piú bello e piú giusto" tanto decantato dalla nostra Sindaca, sta diventanto il Bronx del comprensorio del Cuoio e il paese piú degradato di tutti. A me questo mi fa indignare per non dire peggio ma, statene certi, dalla sindaca di Santa Croce Giulia Deidda non sentirete volare una mosca su questo episodio o su quello che in quest'area sta succedendo da tempo perché su cose scomode è meglio tacere, far finta di niente, tirare a vivacchiare. Poi a settembre magari suonerà il suo trombone sulle tante cose inutili che sta realizzando per cercare di riacquistare quella fiducia perduta dopo l'inchiesta Keu. Perché pensa che i santacrocesi siano tutti allocchi e abbiano la memoria corta. Ma a questo giro lei e la maggioranza al suo comando si sbagliano di grosso perché i santacrocesi ne hanno le scatole piene" conclude il consigliere Lambertucci.

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