Maresciallo della Guardia di Finanza si toglie la vita in caserma a Pistoia
Tragedia a Pistoia, dove un maresciallo della Guardia di Finanza si è tolto la vita in caserma sparandosi con la pistola d'ordinanza. È successo stamani alla sede del comando provinciale in via dell'Annona, dove il militare aveva appena terminato il turno. L'uomo avrebbe lasciato una lettera spiegando le motivazioni dell'estremo gesto, legate a questioni di lavoro.
Silf (Sindacato lavoratori finzanzieri): "Le vite delle Fiamme Gialle contano"
Riportiamo di seguito la nota del Silf, Sindacato italiano lavoratori finanzieri, a firma di Francesco De Luca, Segretario Generale Regionale Toscana Silf e Giuseppe Tomeo, Segretario Generale Provinciale Pistoia.
Un’altra tragica notizia ha travolto il mondo dei lavoratori della Guardia di Finanza e delle Forze dell’ordine.
Nella giornata odierna, domenica 28 agosto, si è consumato l’ennesimo suicidio di un lavoratore in uniforme, quello che nei comunicati ufficiali diventa "morte auto-procurata". Un ispettore della G. di F. in servizio a Pistoia ha deciso di porre fine alla sua vita sparandosi con la propria arma d’ordinanza, nelle stesse stanze in cui lavorava.
Il lavoratore, poco prima di togliersi la vita, ha voluto comunicare a varie testate giornalistiche online, i motivi che lo hanno spinto al terribile gesto. La lettera è pubblicata e leggibile sulla rete. Le ragioni secondo il nostro collega sono riconducibili esclusivamente a fatti e motivi inerenti l’ambiente di lavoro ed il clima che vi si respira.
Come SILF esprimiamo pubblicamente il nostro profondo dolore per questa morte che si aggiunge all’incredibile ed inaccettabile lista di suicidi tra le donne e gli uomini in divisa. Ovviamente non possiamo sapere se le motivazioni siano davvero ascrivibili a quanto può aver vissuto il lavoratore ma ci auguriamo che, almeno in questo caso, si avviino indagini puntuali per capire cosa sia successo nelle ultime settimane, confidando che con il recente insediamento del nuovo Comandante Provinciale di Pistoia, unitamente al Comandante Regionale che si è sempre dimostrato particolarmente sensibile a queste tematiche, si possa finalmente avviare un concreto percorso di analisi, intervento e crescita, coinvolgendo in tal senso le OO.SS. sul territorio.
Come organizzazione sindacale non chiediamo di trovare singoli colpevoli (che nel caso devono rispondere alla loro coscienza prima di tutto) ma pretendiamo che si squarci, sul fenomeno dei suicidi in divisa, la cortina fumogena delle amministrazioni d’appartenenza, troppo spesso più occupate a salvaguardare la propria immagine che il benessere del personale, in tal senso avviando interventi immediati sulle criticità organizzative, alcune delle quali evidenziate proprio dal compianto lavoratore.
Rimaniamo convinti che lo spirito di corpo non si dimostri nascondendo la polvere sotto un tappeto ma affrontando con onestà e trasparenza i problemi.