Quartini (M5S): "Per le Rsa più gestione pubblica e co-housing"
Primi su otto paesi per utilizzo di spondine e cinghie che immobilizzano i pazienti; secondi per numero di depressi; terzi per l’incidenza delle piaghe da decubito; quarti per uso di psicofarmaci ma penultimi per tasso di inclusione nelle attività sociali: i dati che emergono dallo studio 2012 dell’Università Cattolica del Sacro Cuore sulle condizioni di vita nelle Rsa in Europa fanno emergere un quadro non certo lusinghiero per le strutture italiane.
“Siamo indietro nel trattamento del dolore e vantiamo gli internati più incontinenti d’Europa. Tra le maggiori criticità emerse durante la pandemia quella della gestione delle RSA è balzata tristemente alla ribalta nazionale. Per non parlare dei numerosi intollerabili episodi di maltrattamento all’ordine del giorno nelle cronache giudiziarie in tutto il paese” commenta Andrea Quartini, candidato del Movimento 5 Stelle in corsa alle prossime elezioni politiche e da sempre in prima linea sui temi legati alla sanità. “Come per il sistema sanitario, anche per quanto riguarda le residenze sanitarie per anziani siamo per la gestione pubblica: il privato – spiega Quartini - per legittime ragioni di massimizzazione del profitto, non potrà mai garantire la qualità che invece il pubblico potrebbe anzi dovrebbe assicurare. Si deve puntare sul co-housing o su miniappartamenti con spazi condivisi, tenendo insieme esigenze personali e socialità. I dati scientifici dimostrano che queste esperienze sono efficaci nel rallentare significativamente la progressione verso la non-autosufficienza e sono di gran lunga più efficienti e più efficaci – conclude - della politica della implementazione delle RSA”