Jova Beach, ambientalisti: "Rispettati tre habitat". La produzione: "Non hanno mai corso rischi"
"Il Jova Beach Party dovrà rispettare tre habitat di specie di piante dunali protetti a livello europeo che gli organizzatori volevano distruggere e che ora vanno transennati e protetti". A dirlo in una nota, che riportiamo di seguito, le associazioni Coordinamento Il Moletto non si Tocca, Comitato per la Salvezza della Pineta, Italia Nostra Versilia, Legambiente Versilia, Repubblica Viareggina, Collettivo Dada Boom, Cantiere Sociale Versiliese, USB, Apuane Libere odvc, Amici della Terra Versilia, GrIG Apuane, Associazione per i Diritti dei Cittadini ADiC Toscana aps-Federata a Movimento Consumatori Nazionale, Italia Nostra.
"Su un quarto habitat - prosegue la nota - che sarà interessato e impattato pesantemente dai lavori, dovranno mettere in campo ulteriori operazioni per un difficile ripristino al fine di favorirne la ripresa vegetativa. Operazione a nostro avviso illogica, scorretta e fortemente diseducativa (ambiente usa-e-getta), visto che si tratta di depauperare un ambiente esistente per poi provare a ricostruirlo. Un'azione che la dice lunga sulla sostenibilità dell'evento.
Grazie allo sdegno e alla mobilitazione di migliaia di cittadini da tutte le parti della Penisola, agli esposti e a un campionamento scientifico redatto dal professor Giovanni Bacaro, docente di Botanica Ambientale ed Applicata all'Università di Trieste, nonché all'attenzione mostrata da alcune Istituzioni, in particolare dalla Capitaneria di Porto di Viareggio e dalla Soprintendenza di Lucca e Massa Carrara, è stato possibile almeno bloccare parte dello spianamento in progetto sulla spiaggia libera del Muraglione (Qui la notizia).
Come avvenuto nelle altre tappe del Tour, gli organizzatori non si erano neanche accorti della presenza di habitat tutelati a livello addirittura europeo!
Non basta. Nonostante quei dati inattaccabili hanno provato comunque ad andare pervicacemente avanti. In questi giorni - oltre all'esposto - con lettere puntuali, ulteriori studi e diffide, abbiamo smontato le proposte della Trident e la singolare - eufemismo - lettera dell'Arpat sventolata ai quattro venti dal sindaco, volta a sminuire lo studio del professor Bacaro e a non tenerne conto. Altro che "valutazioni rigorose" delle spiagge dove tenere i concerti come ha, in maniera spericolata, affermato il WWF nazionale.
Alla fine, lo stesso Ente Parco Regionale di Migliarino San Rossore, nel parere ha dovuto dare ragione alla nostra posizione circa gli obblighi di tutela relativa a quelle piante, tra l'altro facendo emergere che nell'evento del 2019 era stata danneggiata parte della duna (della zona Croce Verde), con violazione delle prescrizioni. Le associazioni e i cittadini in questi giorni hanno fatto un enorme lavoro con circostanziate osservazioni dirette agli enti, anche di tipo legale, sulle norme da rispettare e sulla necessità di garantire la connessione ecologica tra le aree rilevanti dal punto di vista naturalistico, oltre a svolgere un continuo presidio sul campo, per evitare che le ultime dune lungo la strada del tour di Jovanotti venissero spianate.
A Viareggio, quindi, ha avuto finalmente un primo anche se parziale stop l'opera di distruzione di habitat protetti per far posto a concerti privati a scopo di lucro.
Quanto denunciato su altre spiagge d'Italia - citiamo tra tutte Lido di Fermo, Vasto, Cerveteri, Roccella Jonica, Castel Volturno, Barletta, Marina di Ravenna - grazie al progressivo aumento dell'indignazione popolare, ha trovato a Viareggio tutte le conferme del caso. Rammarica che nelle tappe citate le istituzioni non abbiano operato per tutelare la biodiversità, e anzi, alcuni sindaci abbiano avuto il coraggio di affermare - al pari di Trident e Jovanotti - che la spiaggia è stata restituita "migliore di prima".
Ringraziamo chi questa volta non si è girato dall'altra parte. Ma la battaglia è appena iniziata, perché non è più tollerabile che spettacoli di altissimo impatto, come finalmente è stato dimostrato, possano continuare ad aver luogo anche nei prossimi anni sulle nostre fragilissime coste, minacciate dall'erosione, e su tutti i delicatissimi ambienti naturali che ancora ci restano per il futuro".
Coordinamento Il Moletto non si Tocca, Comitato per la Salvezza della Pineta, Italia Nostra Versilia, Legambiente Versilia, Repubblica Viareggina, Collettivo Dada Boom, Cantiere Sociale Versiliese, USB, Apuane Libere odvc, Amici della Terra Versilia, GrIG Apuane, Associazione per i Diritti dei Cittadini ADiC Toscana aps-Federata a Movimento Consumatori Nazionale, Italia Nostra
La replica della produzione: "I tre habitat sempre stati fuori dall'area del Jova Beach"
Trident Music, presa visione del comunicato stampa realizzato da alcune associazioni viareggine, replica attraverso le parole del Produttore del Jova Beach Party Maurizio Salvadori:
"Come sempre, duole constatare come siano diramate informazioni false. Il progetto tecnico del Jova Beach è stato presentato al vaglio delle autorità competenti diversi mesi fa e, fin da novembre, sono stati consegnati atti progettuali e piantine logistiche dell’area interessata della spiaggia del Muraglione. I tre "habitat salvati dalle associazioni" sono sempre stati fuori dall’area di pertinenza richiesta per l’allestimento del Jova Beach e in nessun modo hanno mai corso nessun tipo di rischio".