Piano Operativo Comunale al via a Montelupo dopo 24 anni
Inizia di fatto oggi il percorso che disegnerà il nuovo volto di Montelupo.
La giunta comunale ha approvato la delibera con la quale dà inizio alle attività per la redazione del Piano Operativo Comunale.
Il Piano Operativo Comunale è l'evoluzione dei vecchi Piani Regolatori.
L'ultimo a Montelupo è stato approvato nel 1998 ed è quello che ha disegnato il paese così come lo conosciamo oggi.
Si tratta quindi di un passaggio fondamentale per la comunità e sarà predisposto con una prospettiva di area, non solo tenendo conto del perimetro comunale.
Trae, infatti, gli obiettivi generali, quelli di livello alto dal Piano Strutturale Intercomunale "Due rive per un piano", al quel Montelupo sta lavorando assieme ai comuni di Empoli, Vinci, Cerreto Guidi e Capraia e Limite.
Una bozza del Piano Strutturale Intercomunale sarà pronta entro il mese di settembre ed è quindi il momento giusto per avviare il procedimento per la stesura del Piano Operativo Comunale che di fatto traduce in azioni concrete le linee di indirizzo e che quando sarà completato definirà la Montelupo del futuro.
Il primo passo è stato quello di nominare un gruppo di tecnici che si occuperà della redazione del Piano sulla base linee guida fornite dall'Ufficio Urbanistica.
Si tratta di un documento preliminare di lavoro sul quale in fieri la giunta potrà intervenire; soprattutto saranno chiamati ad esprimere la loro opinione i cittadini attraverso un percorso partecipato specifico, che prenderà avvio nel mese di ottobre.
La prima stesura del documento che contiene le direttive propedeutiche al Piano Operativo mette a sistema e definisce le azioni per la realizzazione di alcuni progetti di cui si parla da tempo e che avranno un impatto importante sul territorio.
Un nodo cruciale è certamente la sistemazione e la valorizzazione di aree ed edifici pubblici o privati ad uso pubblico. Rientrano in questo ambito, solo a titolo esemplificativo, il recupero dell'Ambrogiana, la creazione di un polo culturale che comprenda il MMAB, il Palazzo Podestarile e l'ex risorti, ma anche la "Scuola nel Parco".
Un aspetto che ha caratterizzato in maniera importante il precedente piano regolatore è lo spostamento delle attività produttive dalle aree del centro e la conseguente rigenerazione urbana; si tratta ora di completare le ultime zone rimaste e anche di ragionare sulla loro funzione.
Nei prossimi anni diverrà imprescindibile riflettere sulle linee di connessione fra i territori e quindi ragionare sulla viabilità, sui collegamenti ferroviari e anche sulla mobilità alternativa. Rientrano in questo ambito i progetti legati al ponte fra Fibbiana e Capraia, ma anche alla stazione e alla linea ferroviaria.
Due poi i nodi su cui c'è la necessità prestare particolare attenzione in un'ottica di sviluppo futuro.
Il commercio e le attività produttive per cui è necessario sviluppare un progetto approfondito frutto di uno studio che riesca davvero a intercettare i bisogni e valorizzare il settore, ciò vuol dire anche ragionare sull'attrattività da un punto di vista residenziale del centro cittadino.
Ultimo, ma non ultimo: l'ambiente. La tutela del sistema, l'incentivazione di politiche finalizzate alla sostenibilità e al risparmio energetico, ma sopratutto la tutela delle risorse.
I fiumi in particolare, per i quali, come dimostra l'estate che stiamo vivendo è necessario intervenire con politiche di area vasta.
Nel documento poi si parla anche di sicurezza del territorio, turismo, agricoltura.
Dopo l'avvio del percorso le prossime tappe saranno una riflessione interna legata al progetto e l'avvio del percorso partecipativo finalizzato a coinvolgere la popolazione e le categorie.
Fonte: Comune di Montelupo Fiorentino - Ufficio stampa