Cinquemila km in bici, Filippo Terreni verso Capo Nord: "È bellissimo"
Quando Forrest Gump inizia la sua corsa non ha una meta, "avevo solo voglia di correre", risponde ai giornalisti il personaggio del famoso film interpretato da Tom Hanks. E un po' come Forrest anche Filippo aveva voglia di pedalare e lo sta facendo per migliaia di km da casa, senza mai fermarsi mosso solo dalla passione.
Filippo Terreni ha 27 anni, vive a Fornacette nel comune di Calcinaia e coltiva un grande amore per la bicicletta. Il 20 giugno scorso è montato in sella alla sua speciale bici sportiva, equipaggiata di tutto il necessario, ed ha iniziato il suo viaggio verso Capo Nord. Un'impresa fatta di numeri importanti: oltre 5600 km, attraverso otto nazioni e divisi in tappe giornaliere da più di 100 km ciascuna, pedalati totalmente in solitaria. A far compagnia a Filippo solo lo zaino, una tenda in cui dormire la notte, fornellino e bici, fedele collega di grandi avventure. L'arrivo è previsto per il 25 agosto e ad oggi, sabato 6 agosto, si trova in Svezia. Lo abbiamo raggiunto al telefono, mentre si trovava di sera a riposo nella tappa di Morjarv, direzione Norvegia.
Come hai deciso di intraprendere questa straordinaria impresa?
"Era da tanto che avevo in mente di fare un'avventura con la bici fuori dall'Italia, dove ne ho sempre fatte. Volevo uscire dalla mia comfort zone e sperimentare questa vita per due mesi" racconta Filippo.
C'è anche un messaggio dietro a questo lungo viaggio?
"Voglio dimostrare alle persone che con la bicicletta si può arrivare dovunque - risponde il 27enne - e fare qualsiasi cosa, basta avere la motivazione giusta. Inoltre è un mezzo che non danneggia l'ambiente perché non inquina, quindi diffondere l'uso della bici è positivo per il pianeta. È un altro modo di viaggiare - aggiunge - la bicicletta ti consente di apprezzare appieno i posti visitati, vederne ogni aspetto. Ed è bellissimo".
Perché ti sei avvicinato a questo sport?
"La passione è iniziata cinque o sei anni fa, mio babbo andava in bici e ho iniziato con lui. Da quel momento ho perso la testa e iniziato a viaggiare per l'Italia. È stata la svolta della mia vita - afferma Terreni - mi ha fatto vedere una marea di posti nuovi che con la macchina o altri mezzi non vedi".
Raccontaci qualcosa di particolare di questi giorni
Dalle foreste incontaminate alle grandi città, dall'italiano Friuli al cuore del centro Europa con Salisburgo, Praga, Berlino, fino alla Scandinavia. Filippo ha pedalato così tanto che fa fatica a dire cosa gli è rimasto più impresso. Non parla dunque di panorami, ma di persone e solidarietà. "In un campeggio in Danimarca una famiglia tedesca mi ha ospitato e fatto cena. In Austria ho conosciuto un'altra persona, uno svedese, che quando sono arrivato a Stoccolma ha voluto ospitarmi a casa sua". Di incontri ce ne sono stati tanti, questi dice ancora Filippo, "mi hanno risollevato il morale, è stato bello e non pensavo che potesse succedere".
Una volta arrivato sulla punta dell'isola Mageroya in Norvegia, il 27enne farà ritorno a Rovaniemi dove con un volo rientrerà a casa. Ad attenderlo la sua Calcinaia, la famiglia e la Polisportiva Nevilio Casarosa di Fornacette di cui fa parte e che ha supportato il viaggio, creando anche una maglia celebrativa.
Coraggio da vendere e voglia di superare i limiti. Consiglieresti questa esperienza?
"Certo - risponde Filippo - la consiglio a tutti e anche ai giovani perché queste esperienze ti aiutano a crescere, cambi mentalità, vedi le cose da un punto di vista diverso e acquisti responsabilità e indipendenza".
Il frigo del giovane sportivo, una volta a casa, non si arricchirà di qualche nuova calamita comprata lungo il viaggio. Al contrario, gli unici souvenir saranno le fotografie dei magnifici posti visti e un grande bagaglio di nuove esperienze, oltre ovviamente a qualche muscolo allenato in più. E c'è già voglia di rimontare in sella: "Ho già in testa altri viaggi che spero di fare - conclude Filippo Terreni, invitando tutti all'esplorazione in bici - provate, anche solo due giorni intorno a casa. Solo così si può capire cosa vuol dire".
Margherita Cecchin