Gravi ustionati trasportati dalla Libia in Italia, l'operazione della Cross di Pistoia
Italia-Libia andata e ritorno, per prestare soccorso e curare chi sta patendo le conseguenze di gravissime ustioni. Una corsa per la vita, da un paese dal 2014 senza pace dove sono tornati ad acuirsi gli scontri tra fazioni contrapposte. Quattro cittadini libici, tra cui due bambini di otto e undici anni, sono arrivati nel pomeriggio di sabato 6 agosto all’aeroporto di Roma. Ma l’aereo era partito da Pisa: un’operazione di cooperazione sanitaria, chiesta dalla Libia al governo italiano e coordinata dal Dipartimento nazionale di Protezione civile, attraverso la Cross di Pistoia (ovvero la struttura toscana che per conto della Protezione civile nazionale coordina i soccorsi sanitari in luoghi colpiti da grandi emergenze), in stretta collaborazione con il Comando operativo di vertice interforze del Ministero della Difesa, il Ministero degli Affari esteri e della cooperazione internazione e le rappresentenze diplomatiche dei due paesi.
Dovevano essere venti i pazienti da trasportare in Italia. Una squadra di medici ed infermieri toscani, tredici in tutto, erano pronti ad imbarcarsi. Purtroppo dodici ore prima della partenza la Libia ha comunicato che tredici persone nel frattempo erano decedute (e prima ancora altre quattro). Dei tre rimasti un altro non ce l’ha fatta prima dell’imbarco, sostituito da due nuovi pazienti. Con numeri più ridotti a quel punto sono stati sufficienti i sanitari del Ministero delle Difesa e i medici e infermieri toscani sono rimasti a terra.
Gli ustionati erano rimasti coinvolti nell’esplosione di una cisterna in un centro abitato, lo scorso 1 agosto nella regione del Fezzan nel sud della Libia.
L’aereo dell’Aeronautica militare, attrezzato dalla centrale operativa toscana con apparecchiature e farmaci adeguati per la cure necessarie durante il volo, è atterrato a Roma alle 15:35. Da lì, sotto il coordinamento sempre della Cross di Pistoia, i quattro pazienti sono stati trasportati negli ospedali per essere curati: i due bimbi al Santobono di Napoli (in elicottero) e al Gemelli di Roma, gli adulti al Policlinico di Bari (di nuovo con un elicottero del 118) e al Sant’Eugenio di Roma.
Il presidente della Toscana si dice orgoglioso per il lavoro, la passione e la preparazione dei tanti professionisti della struttura pistoiese e dei medici e infermieri del sistema sanitario toscano che di volta in volta partecipano alle missioni.
Negli ultimi mesi la Centrale remota delle operazioni di soccorso sanitario, la Cross per l’appunto, si è occupata soprattutto di trasportare feriti di guerra dall’Ucraina, per lo più con ponti aerei avanti e indietro dalla Polonia. Dal 1 marzo ad oggi, da quando è partita l’operazione MedEvac, sono arrivati in Italia in 235, di cui 151 minorenni, e 36 sono state le missioni che hanno visto il trasporto di pazienti gravi. Durante la pandemia da coronavirus la Cross si è invece spesso occupata del trasferimento dei pazienti nelle terapie intensive in tutta Italia ed in Germania per un totale di 147 pazienti.
Fonte: Regione Toscana - Ufficio Stampa