Bekaert, Ge-Group investe nell'area di Figline
Un'azienda di Firenze attiva nel campo delle energie rinnovabili e dell'efficienza energetica ha sottoscritto il preliminare d'acquisto dell'immobile dell'ex Bekaert di Figline Valdarno. Si chiama Ge-Group. I suoi rappresentanti hanno incontrato sindacati e istituzioni locali nella giornata di giovedì 4 agosto.
"Abbiamo raccolto l'appello della Regione e delle parti sociali per riassumere il personale licenziato dalla Bekaert e ora senza impiego. Il progetto è in partecipazione con società d'eccellenza, sarà presentato in un confronto pubblico prossimamente. Nei prossimi giorni si darà avvio alla due diligence per le dovute verifiche" si legge nella nota di Ge-Group.
L'azienda Bekaert salì gli onori delle cronache nel giugno 2018: annunciò la chiusura della fabbrica di Figline quando all''interno lavoravano 318 persone. Nel 2021 si arrivò alla procedura di licenziamento collettivo per circa cento persone, ancora in forza a Bekaert. Ora, una nuova pagina.
Fabiani e Mugnai: "Incontro proficuo"
Il consigliere del presidente per lavoro e crisi aziendali Valerio Fabiani ha definito l’incontro "proficuo, un primo passo al quale altri ne seguiranno. Si conferma la scelta del metodo stabilito con il protocollo del Valdarno, che stabilisce la collaborazione tra istituzioni e parti sociali. Particolare soddisfazione da parte del consigliere per il fatto che l’azienda ha accolto la richiesta di procedere innanzitutto all’assunzione dei lavoratori ex Bekaert rimasti senza occupazione – attualmente 26 - e di quelli che hanno un’occupazione ma a tempo determinato. Ora tutti a lavoro per la reindustrializzazione di un sito grande e strategico per la Toscana e per creare nuova occupazione sul territorio".
La sindaca Angela Mugnai ha aggiunto che è "una buona notizia per il territorio e che, a seguito di tutte le valutazioni tecniche, commerciali e ambientali necessarie per la realizzazione del progetto da parte dell'azienda, sarà possibile avere il quadro chiaro del piano industriale e anche della sua tempistica di realizzazione. Nell'attesa di conoscere tutti gli elementi del progetto, per il Comune la priorità resta la completa reindustrializzazione del sito produttivo, unica strada per garantire nuova occupazione al territorio e rilanciare lo sviluppo economico dell'intera vallata".
Calosi (Fiom Cgil): "Rispettare bacino occupazionale"
“Come FIOM abbiamo appreso positivamente, dopo oltre quattro anni dall’inizio della vertenza, che esisterebbe la possibilità concreta della riconversione del sito.
Per quanto ci riguarda abbiamo ribadito la necessità di sanare la ferita della perdita di 318 posti di lavoro nel territorio del Valdarno fiorentino per la scellerata di Bekaert nel Giugno 2018.
Per noi è il giusto risarcimento che deve essere fatto ai posti di lavoro ed all’intero territorio.
Il piano che ci è stato presentato dal soggetto industrializzatore è ambizioso, un piano che trasformerebbe quell’area in una sorta di incubatore di imprese che possono utilizzare energie alternative per le attività produttive, utilizzando, come ci è stato detto, i fondi del PNRR destinati alla transizione energetica/ambientale.
Tutto ciò potrebbe avere effetti importanti e positivi sia sul terreno ambientale che occupazionale, due temi che come FIOM abbiamo sempre sposato e tenuti assieme in tutta la vertenza.
Adesso però è arrivato il momento dei fatti, anche perché di parole ne sono state spese fin troppe e senza soluzione.
Chiediamo pertanto al nuovo soggetto industriale, alla Regione e agli enti locali, alla luce di quanto emerso all’incontro di ieri, assieme alle altre OO.SS. di sottoscrivere in sede istituzionale un contratto di sviluppo vincolante che stabilisca tempi, modi e criteri del Piano di Reindustrializzazione; un cronoprogramma che preveda ad ogni singola scadenza un incontro di verifica, partendo dal primo necessario step che è quello della bonifica ambientale dell’area di Via Petrarca, fino ad arrivare al traguardo finale della totale reindustrializzazione e alla completa riattivazione dei 318 posti di lavoro.
Un contratto di Sviluppo che potrebbe anche prevedere, come ci è stato comunicato ufficialmente ieri, l’utilizzo di fondi pubblici del PNRR, il che ci consentirebbe a maggior ragione di vincolare l’investimento al territorio.”
Lo dichiara in una nota Daniele Calosi, Segretario Generale di Fiom Firenze Prato Pistoia.