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Impianto di gassificazione dei rifiuti a Terrafino? Buongiorno Empoli: "Manca un progetto complessivo"

Leonardo Masi e Beatrice Cioni

In merito al progetto di costruzione di un impianto di gassificazione dei rifiuti indifferenziati in zona Terrafino (Empoli), venerdì abbiamo partecipato a una commissione con Alia. In realtà non è stato esposto il progetto tecnico dell'impianto ma quello che avrebbero pensato come percorso partecipativo: il RAB (residental advisory board). Si tratterebbe di un nucleo di 16 persone circa, una persona nominata da ciascun Gruppo Consiliare, il Sindaco, cinque/sei cittadini auto proposti (da capire come poi verranno scelti). È comunque un progetto in costruzione, e anche lo statuto del RAB.

Seguirà alla costituzione del RAB stesso. La volontà è quella che sia costituito entro fine ottobre. E’ stata esposto a grandi linee anche il crono-programma di tutta l'opera, che secondo i loro calcoli sarà terminata per fine 2027. Ieri (martedì 2 agosto) in Consiglio Comunale ha partecipato anche l'architetto Casamonti.

L'architetto Casamonti è sicuramente un'eccellenza nel proprio lavoro, e se l'impianto di Gassificazione dovrà essere fatto saremo entusiasti se sarà architettonicamente bello. La discussione in consiglio comunale si è incentrata, appunto, principalmente sulla struttura che ospiterà l'impianto, su quanto costerà, sulla gestione dei rifiuti e in piccola parte su gli aspetti scientifici e tecnologici. In primis la trasparenza dei processi tecnici che stanno alla base di qualsiasi impianto pubblico deve diventare una battaglia per chiunque abbia a cuore la vita delle nostre comunità. Si deve dire chiaramente che la politica delle scatole chiuse (da segreti e brevetti) ma finanziate da denaro pubblico è un pericolo sostanziale per la società civile.

Quello che davvero è mancato, ma che riteniamo la base fondante della creazione o meno di un impianto come quello proposto, è la politica, quella che il sindaco, la giunta e il consiglio comunale, e salendo il presidente della regione, la giunta regionale e il consiglio regionale dovrebbero trattare ed esprime. Alla regione Toscana manca un piano dei rifiuti, ma manca soprattutto un'idea della politica sui rifiuti: il piano dei rifiuti, il tipo di raccolta e gestione, la creazione degli impianti deve essere successiva.

Noi abbiamo un'idea sulla politica dei rifiuti: Dobbiamo tendere alla riduzione attraverso azioni che incidano sulla produzione stessa, attraverso la legislazione, attraverso la penalizzazione della produzione di materia non riciclabile e non organica, favorendo la creazione, anche attraverso sgravi fiscali, di cicli produttivi differenti, incidendo sull'economia, avendo come orizzonte, appunto, il minor utilizzo possibile di materia e quindi di produzione di rifiuto. Soltanto dopo aver deciso, pensato, ragionato su quello che dovrebbe essere il futuro del settore dei rifiuti, possiamo analizzare i numeri: la quantità dei rifiuti, la gestione, il riciclo, la tecnologia da utilizzare, il territorio da impegnare, adattando quindi le scelte in base alle prospettive e gli obbiettivi che la politica si dà.

Ultimo ma non ultimo una considerazione sul fatto che stiamo facendo un gran parlare della gestione rifiuti, e ne abbiamo bisogno, ma tutti stiamo trascurando un aspetto importante: il consumo delle acque. In futuro non saremo in grado di sostenere un impegno simile. Per questo capire su cosa si basa tecnicamente un impianto, quali sono i suoi costi reali e quali sono i suoi costi sia in termini di rischi che di consumo di risorse è oggi dirimente per prendere delle decisioni razionali e ponderate nell’interesse di tutta la comunità. Questo è mancato, questa è però la base.

 

Leonardo Masi, Beatrice CioniGruppo Consiliare Buongiorno Empoli

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