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Giglio d'Oro a Nadia Murad e alla memoria di Hevrin Khalaf

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“Oggi la Commissione Pari opportunità, pace, diritti umani, relazioni internazionali, immigrazione ha espresso il proprio parere favorevole alla delibera n. 46/2022 “Conferimento del Giglio d’Oro del Comune di Firenze a Nadia Murad e alla memoria di Hevrin Khalaf”. L’atto – spiega la presidente della Commissione Donata Bianchi – era stato illustrato in passato dal Presidente del Consiglio comunale Luca Milani, oggi la Commissione ha inquadrato questa iniziativa in un’analisi più ampia sul ruolo attivo e consapevole delle donne nei conflitti e nei percorsi di pacificazione e di dialogo grazie all’audizione della professoressa Serena Giusti, docente di Relazioni Internazionali presso la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa e componente del Women International Security (WIIS) – Italia. La professoressa Giusti ha sottolineato l’impegno eccezionale di queste due donne, Nadia Murad sopravvissuta a orrende violenze commesse su di lei dai miliziani dell’ISIS, che l’avevano ridotta in condizione di vera e propria schiavitù e Hevrin Khalaf, curda, attivista e segretaria generale del Partito Futuro siriano, che aveva caratterizzato il suo lavoro politico a favore dei diritti del suo popolo, delle donne e della coesistenza pacifica fra curdi, cristiano-siriaci e arabi. Hevrin, uccisa probabilmente da gruppi paramilitari filo turchi, era stata ricordata con commozione dallo stesso presidente del Parlamento Europeo, David Sassoli, che l’aveva definita «il vero volto del dialogo e dell’emancipazione delle donne in Siria», sottolineando che il suo assassinio è «un orrore su cui la comunità internazionale dovrà andare fino in fondo».
Nadia Murad, fuggita dai suoi aguzzini, è diventata voce di coloro che voce non hanno, il suo costante cammino di denuncia è stato riconosciuto anche attraverso l’attribuzione del premio Nobel per la pace e del premio Sacharov.
Assegnare il Giglio d’oro a queste due donne – prosegue la presidente della Commissione Pari opportunità, pace, diritti umani, relazioni internazionali, immigrazione Donata Bianchi – è anche un modo per riconfermare il legame che esiste tra Firenze e quel popolo che da tanti decenni chiede di potersi autodeterminare, un legame espresso dalla storia di Lorenzo Orsetti.
La storia di queste due donne ci interroga anche sul destino delle donne afghane. Difficile raccogliere informazioni perché non abbiamo più veri e propri presidi diplomatici in quel paese, ma le organizzazioni storiche come RAWA continuano il loro impegno; lo fanno nei campi profughi in Pakistan, dove sono tornate a organizzare sia le scuole per le bambine sia attività di assistenza a sostegno alle donne e alle ragazze. Di questi giorni la presentazione di un rapporto agghiacciante a cura di Amnesty international, “Morte al rallentatore: le donne e le bambine sotto il regime dei talebani”, che denuncia arresti, imprigionamenti, torture e sparizioni forzate di donne che prendono parte alle proteste contro le norme oppressive introdotte. Come espresso dalla ONG, a poco meno di un anno dalla presa del potere dei talebani, le loro spietate politiche – conclude Donata Bianchi – stanno privando milioni di donne e bambine del diritto a vivere in modo sicuro, libero e prosperoso, stanno azzerando i diritti delle donne e delle bambine all’istruzione, al lavoro e alla libertà di movimento. Quando potremo finalmente iniziare a celebrare la consegna dei Gigli d’oro, ricorderemo anche queste donne e bambine dimenticate, la nostra voce sarà la loro voce”.

Fonte: Comune di Firenze - Ufficio stampa

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