Bilancio di metà mandato per CambiaMenti: "Giunta immobile e non protagonista"
Laddove una discussione pubblica sulla metà del mandato dell'amministrazione comunale di San Miniato non c'è ancora stata da parte del sindaco Simone Giglioli e della sua giunta, ci pensa il gruppo all'opposizione CambiaMenti a mettere in fila i pezzi di un domino di 'tracolli' sui tanti problemi che affliggono il capoluogo e le frazioni.
Lo hanno fatto quest'oggi il presidente dell'associazione Federico Faraoni, la capogruppo in Consiglio Manola Guazzini e Gianluca Santaniello.
Tante questioni sul tavolo, ma soprattutto di metodo: una gestione "fortemente deficitaria sul piano delle realizzazioni", con una "presenza passiva" invece che un protagonismo del Comune di fronte agli altri attori istituzionali, "nessun intervento di programmazione", "prospettive di ripresa del turismo abbandonate a se stesse", "interventi parziali e rattoppi". Giglioli, secondo il gruppo, si "distingue per un maggiore immobilismo" oltre che a mantenere deleghe pesanti come urbanistica, personale, turismo e il bilancio, mai più riassegnato dalla scomparsa di Gianluca Bertini.
CambiaMenti ha fatto discutere per l'enorme numero di proposte portate in Consiglio comunale e richieste di chiarimenti (almeno 40 espresse in Consiglio), per mostrare che si tratta di un'alternativa vera. Il vero annuncio è quello che riguarda il futuro della forza di opposizione: ossia una presenza anche "nel prossimo mandato amministrativo", quindi un'ambizione di salire sullo scranno più alto in via Vittime del Duomo, seguendo "scelte di alleanza in totale coerenza con la nostra ispirazione, i nostri obiettivi e i nostri principi".
Entrando nel merito delle proposte e delle critiche, si parla a tutto tondo della vicenda Keu, delle sedi scolastiche non attuate come il nuovo liceo, dei ritardi dell'Asl per la Casa della Salute di Ponte a Egola, la sicurezza idrogeologica a San Donato, il recupero delle concerie dismesse a Ponte a Egola e molto altro.
Le priorità di CambiaMenti sull'azione di governo di fine consiliatura riguardano la trasparenza del percorso partecipativo, con bilanci approvati entro fine anno ma poi modificati in corso d'opera con numerose variazioni; il potenziamento della macchina comunale; un piano strutturale che preveda il risparmio di suolo a fronte invece di nuove lottizzazioni programmate ad esempio a San Miniato Basso, un recupero delle concerie a Ponte a Egola e la messa in sicurezza della Tosco Romagnola; la continua campagna sul recupero del vecchio liceo di via Catena a San Miniato e l'ipotesi di ridestinare il complesso di Santa Chiara alle scuole superiori del territorio; infine il turismo fermo su questioni come la casa-museo di Dilvo Lotti, l'area archeologica di San Genesio non visitabile e proposte concrete che non svuotino di residenti il centro storico.
Elia Billero