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The Telephone e La Serva Padrona, le opere buffe in scena a 11Lune

Un insolito dittico, due titoli solo apparentemente distanti tra loro. The Telephone, di Gian Carlo Menotti scritta nel 1947, e La Serva Padrona, intermezzo per musica e capolavoro di Giovanni Battista Pergolesi, del 1733. Due opere buffe, che trattano entrambe dell’amore in maniera comica, avvalendosi entrambe di un terzo incomodo: il telefono, in Menotti, il servo muto, in Pergolesi.

Con rara lungimiranza e preveggenza (l’opera è del 1947) Menotti rende il telefono un elemento in grado di monopolizzare totalmente le energie e le attenzioni di Lucy, la protagonista. Il suo fidanzato Ben si reca a trovarla con lo scopo di salutarla poiché deve partire, ma non vuole farlo senza averla chiesta prima in moglie, cosa che si renderà impossibile perché la ragazza è impegnata in una serie di conversazioni telefoniche senza soluzione di continuità. Il lieto fine arriva quando Ben ha un’illuminazione in extremis e decide di comunicare ciò che ha da dire a Lucy da lontano, usando appunto l’odiato telefono.

La Serva Padrona di Pergolesi (1733) è la seconda opera messa in scena. Serpina risoluta e capricciosa serva di Uberto riesce, con una serie di stratagemmi e furberie tipiche dell’opera buffa di scuola napoletana settecentesca, a sposare il suo padrone e a cambiare quindi il suo status appunto da serva a padrona. In questo caso l’elemento di contrasto è rappresentato da un servo muto, Vespone, che aleggia come un grosso insetto molesto, animando burattini o marionette di diverse dimensioni aventi le fattezze dei due protagonisti, come una sorta di destino burlone che si diverte a giocare con i personaggi.

Mercoledì 20 luglio ore 21.30
THE TELEPHONE
Opera Buffa in un atto
libretto e musica di Gian Carlo Menotti
LA SERVA PADRONA
Intermezzi per musica
libretto di Gennarantonio Federico
musica di Giovanni Battista Pergolesi
Revisione critica di Francesco Degrada
1° rappresentazione, Napoli, Teatro S. Bratolomeo, 1733

Personaggi e interpreti
Lucy/Serpina, Aleksandra Kubas-Kruk
Ben/Uberto, Filippo Polinelli
Vespone sevo muto, Salvatore Caruso
Direttore, Flavio Emilio Scogna
Regia e scene, Jacopo Fo
Aiuto regia, Matteo Mazzoni
Luci, Marco Scattolini
Orchestra Time Machine

Coproduzione Fondazione Teatro di Pisa, Fondazione Pergolesi Spontini di Jesi

Fonte: Comune di Peccioli

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