Sì al bilancio di esercizio 2020 dell’Ente parco regionale di Migliarino, San Rossore e Massaciuccoli
Mentre dilagano le fiamme in Versilia e l’incendio divampato la notte scorso a Massarosa sembra non dare tregua, la commissione Territorio, Ambiente, Mobilità, Infrastrutture, presieduta da Lucia De Robertis (Pd), si è comunque riunita ed ha votato a maggioranza il bilancio 2020 dell’Ente parco regionale di Migliarino, San Rossore e Massaciuccoli.
Al momento, dove gli ettari di superficie boscata sono oltre 360, cinque elicotteri regionali e quattro Canadair stanno operando in zona, a terra 12 squadre di volontariato antincendio, Vigili del Fuoco e operai forestali per mettere in sicurezza le zone più pericolose.
Pur con comprensibile preoccupazione, i lavori della commissione sono proseguiti con l’illustrazione della proposta di delibera da parte del direttore del Parco Riccardo Gaddi, accompagnato dal presidente Lorenzo Bani. Come chiaramente illustrato dai dirigenti del Parco, in considerazione del fatto che di norma il bilancio di esercizio viene approvato entro il 30 aprile dell’anno successivo a quello di riferimento, nell’atto sono riportati anche i motivi del ritardo: dal rinnovo delle cariche sociali alla riorganizzazione dell’ufficio contabile, passando dalle criticità legate alla contabilità dell’ente.
La Comunità del Parco (composta dai presidenti delle province di Pisa e Lucca, dai sindaci dei comuni di Pisa, San Giuliano Terme, Vecchiano, Viareggio e Massarosa) ha pronunciato il proprio parere il 22 aprile scorso, dopo che il Collegio dei Revisori si era espresso a favore.
Il conto economico dell’esercizio 2020 registra un valore della produzione pari a euro 4.524.181, più 6,86 per cento rispetto al 2019.
I contributi ordinari derivano dalla Regione Toscana, tra funzionamento (€ 1.154.000) e altri (€ 348.258); dai comuni della comunità del Parco (€ 586.071); dal Ministero dell’Ambiente e Artea (€ 257.671,87).
I ricavi per prestazioni dell’attività commerciale sono pari a € 293.106 (+ 1,44% su 2019), tra ingressi (€ 115.506, in diminuzione su 2019 per il covid), vendita animali (€ 99.493, in forte diminuzione rispetto al 2019 per le restrizioni imposte) e vendita legname (€ 78.107).
I costi della produzione, che rispetto al 2019 diminuiscono del 12,08 per cento, sono pari a € 4.358.064.
La voce acquisti di beni, di € 134.108, è data da costi per materiali per riparazioni e manutenzioni, costi per carburanti vari e acquisti connessi alla fauna.
La voce manutenzioni si assesta su € 248.521, più 9,31per cento rispetto al 2019.
La posta acquisti per servizi, pari a € 1.011.369, comprende i costi per utenze varie; servizi informatici e professionali scientifici; servizi di pulizia e vigilanza; compensi pei organi.
Infine, gli oneri diversi di gestione - pari € 214.444 - sono maggiormente rappresentati da risarcimenti danni da fauna selvatica, assicurazioni varie e spese promozionali.
Il personale del Parco - che nel 2020 riporta un costo di € 1.808.100,37 - alla data del bilancio è composto da 42 dipendenti, cui se ne aggiungono 9, del Segretariato della Presidenza della Repubblica, in comando alla Regione Toscana e distaccati all’Ente.
Sul fronte della destinazione dell’utile del Bilancio di esercizio 2020, pari a € 66.458, l’organo di amministrazione prevede di destinare il 20 per cento a riserva legale per eventuali perdite future, l’80 per cento per interventi di riqualificazione e investimento, messa in sicurezza degli ambienti e degli strumenti di lavoro.
Nel corso del dibattito sono intervenuti i consiglieri Alessandro Capecchi (FdI) e Francesco Gazzetti (Pd), il primo per chiedere chiarimenti su affidamenti e servizi, nonché sui mille giorni di ferie del personale “da giostrare”; il secondo per ricordare la mozione depositata, e quindi ribadire ancora una volta la contrarietà a qualsiasi tassa per accedere alla area marina protetta Secche della Meloria, in gestione all’Ente Parco.
La commissione ha infine espresso parere secondario, con una serie di suggerimenti, sulle proposte di legge relative alla manutenzione dell’ordinamento regionale 2022 e sulle norme per la disciplina della ricerca, della coltivazione e dell’utilizzazione delle acque minerali, di sorgente e termali.
Fonte: Toscana Consiglio Regionale