Dimissioni di Draghi, FdI Empolese Valdelsa: "Stop all'accanimento terapeutico del governo"
"Non condividiamo l’appello che alcuni sindaci, la maggior parte di quelli dei comuni dell’Empolese-Valdelsa, hanno promosso per sostenere la conferma di Draghi a Palazzo Chigi. L’iniziativa, proposta secondo un’egida istituzionale, sottende al contrario una chiara volontà politica di parte.
A ben vedere, invocare una sorta di “accanimento terapeutico” per mantenere in vita un governo paralizzato da veti e divisioni interne danneggia l’Italia e le stesse comunità locali. I sindaci, infatti, hanno bisogno di certezze e di un quadro istituzionale capace di sostenere gli sforzi inenarrabili a cui sono chiamati quotidianamente.
Quell’appello non è solo sbagliato ma per certi versi “contro natura” visto che la credibilità e la legittimazione dei sindaci nasce proprio dal consenso diretto che ciascuno di loro ha saputo conquistare. È giunta l’ora che anche a livello nazionale l’Italia possa finalmente confidare in un governo reso forte e autorevole dallo stesso consenso popolare.
Nel metodo: un sindaco rappresenta anche i cittadini che vogliono andare a votare e non può permettersi di utilizzare le Istituzioni che rappresentano per finalità politiche o, peggio, di partito. Sono forzature che chi ricopre un ruolo istituzionale non può concedersi, né tanto meno promuovere".
Questa la posizione di eletti e dirigenti di Fratelli d’Italia degli undici comuni dell’Empolese-Valdelsa, coordinati dai portavoce di zona Federico Pavese (Empolese) e Lucia Masini (Valdelsa) ai quali fa eco il Presidente Provinciale Fdi e consigliere metropolitano Claudio Gemelli che conclude così: "Il tipico modo della sinistra di usare le istituzioni in modo strumentale. I sindaci quando firmano un documento in qualità di sindaco rappresentano tutti i cittadini della loro comunità, anche quelli che vogliono il ritorno alla democrazia. La verità è che hanno solo paura di perdere le elezioni".
Fratelli d’Italia Empolese-Valdelsa