Fi-Pi-Li, Bandecchi (Assotir): "Non colpevolizziamo i mezzi pesanti"
“Inutile e dannoso cercare di creare il mostro. Certo i mezzi pesanti si notano, sono ingombranti, ma sono anche indispensabili alla nostra economia. Basta quindi con la proliferazione dei divieti di circolazione, basta con la criminalizzazione e soprattutto basta con il tentativo maldestro di cercare alibi ad una carenza infrastrutturale che ormai è evidente a tutti.” Così il coordinatore Assotir Toscana Maurizio Bandecchi prende posizione sul tema delle infrastrutture e della FiPiLi.
“Per capire come uscirne - prosegue Bandecchi - serve convocare un tavolo di confronto con il trasporto merci e con le altre categorie produttive, senza scorciatoie e nuovi divieti che contribuiscono solo a aumentare incertezze e confusione. Dobbiamo individuare degli assi di percorrenza che mettano in collegamento le diverse aree industriali del Valdarno centrale con il resto della provincia e della Regione: fra ponti inagibili, strade interrotte per frane o problemi strutturali, divieti temporanei per i cantieri dei lavori pubblici di fatto la rete viaria locale fra Pisa, Pontedera zona del cuoio e fra le Province di Lucca, Citta Metropolitana di Firenze, Livorno e Pisa, è un labirinto inestricabile. E in FIPILI si passa soprattutto perché non ci sono alternative, non perché è gratis: che lo si capisca una volta per tutte”,
“Soprattutto secondo noi, è solo con una visione ed un approccio ampio ai temi della viabilità che si può pensare di risolvere i problemi, che certo vengono solo aggravati, se affrontati con una logica micro-locale, sganciata da una visione complessiva dei flussi e delle necessità del sistema produttivo e distributivo a livello regionale.
Il nostro auspicio è che altre arterie fondamentali possano essere riaperte al passaggio dei mezzi pesanti, (un caso su tutti: Fornacette che è senza alternative) ovviamente con massima attenzione ed anzi l’auspicio è che gli sforzi compiuti per la SP3 Bientinese fra Bientina e Altopascio, siano estesi anche alla SP 31 con il ponte di via di Corte chiuso ai mezzi pesanti, ma anche sulla SP 15 del Galleno e la SR 436 fra Monsummano e Fucecchio. Anche i divieti sulla SR 206 Emilia fra le Provincie di Pisa e Livorno, dovrebbero essere rivisti con una pressione per una riduzione tariffaria sula A12, forse l’autostrada più costosa d’Italia”.
Sono strade queste, che garantiscono le relazioni di traffico merci fra la Piana Lucchese, la val di Nievole e il Valdarno, che pure dovrebbero essere oggetto di attenzione delle istituzioni coinvolte, anche per non creare nuovi effetti imbuto sulle sempre più rare strade libere. Occorre evitare di perseverare nell’errore di moltiplicare le chiusure ed i divieti, con decisioni meramente locali senza consultare la categoria (come appunto il recente caso di modifiche alla circolazione nel comune di Calcinaia). Invece sarebbe necessario dotarsi di uno sguardo ampio, di dimensione regionale o almeno inter-provinciale e capire dove canalizzare i flussi e dove quindi, assicurare la giusta manutenzione e magari anche prevedere dei percorsi alternativi in presenza di centri abitati. “Noi rivolgiamo l’appello agli enti locali – conclude Bandecchi – alla Provincia soprattutto, perché si facciano promotori di una iniziativa soprattutto con la Regione Toscana, perché è questa sarebbe il giusto approccio per risolvere un problema complesso, risorse da trovare comprese….. Altro che ogni paio di mesi dover leggere di nuovi balzelli solo sulle spalle dei traportatori”.
Fonte: Ufficio Stampa