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La cultura della Toscana del 2030, processo partecipativo di ascolto

Cristina Giachi

Ascoltare operatori del settore, analizzare lo stato dell’arte e individuare un’adeguata programmazione delle politiche future. Prende il via Fai contare la Cultura. Toscana creativa 2030, il percorso partecipativo promosso dalla commissione Cultura del Consiglio regionale e dalla Giunta, che ha lo scopo di indagare, insieme a operatori e istituzioni, le condizioni in cui si realizza l’offerta culturale in Toscana e le regole che disciplinano il lavoro, l’organizzazione e il finanziamento dei progetti in questo ambito.

Il progetto, che ridisegnerà il volto delle politiche culturali in Toscana, è stato presentato questo pomeriggio, mercoledì 13 luglio, al Teatro della Compagnia di Firenze, dove sono intervenuti la presidente della commissione Cultura del Consiglio regionale Cristina Giachi, la vicepresidente Luciana Bartolini. In collegamento video anche i presidenti di Consiglio e Giunta regionale Antonio Mazzeo ed Eugenio Giani. Presenti le rappresentanze sindacali di Cgil, Cisl e Uil, il presidente di Fondazione Sistema Toscana, Iacopo Di Passio e il direttore di Irpet Nicola Sciclone.

Il percorso si svilupperà in due fasi. La prima è quella della raccolta di informazioni on line, che prende il via da oggi. Grazie alla piattaforma creata appositamente sul sito del Consiglio regionale, www.consiglio.regione.toscana.it/faicontarelacultura/, operatori del settore, portatori di interesse, istituzioni, lavoratori, potranno contribuire all’indagine rispondendo, fino a settembre, a due questionari. La seconda fase, più operativa e di analisi delle istanze raccolte in rete, si svilupperà con audizioni e incontri diretti.

“La Regione e il Consiglio regionale aprono un processo di ascolto plurale ed esteso che possa raggiungere tutto il mondo della cultura della Toscana – ha detto il presidente dell’Assemblea legislativa Antonio Mazzeo – Instaurando, come già avvenuto col mondo della sanità, un confronto che consenta di descrivere la situazione attuale e al tempo stesso di individuare nuovi asset per le politiche di settore. Attraverso l’ascolto degli operatori possiamo disegnare le nuove strategie e gli indirizzi, concordare il supporto, da quello finanziario a quello di coordinamento, elementi fondamentali a far ripartire al meglio la Toscana dello spettacolo e della cultura. Questo percorso partecipativo rappresenta un’altra occasione di confronto per crescere insieme. Noi come Consiglio e come Regione abbiamo provato a dare un aiuto anche economico nella prima fase della pandemia, quando sono state davvero gravi le conseguenze per lavoratori e operatori. Oggi è necessario fare un passo avanti e costruire idee e progetti per il futuro del settore. Il Consiglio regionale si mette a disposizione di questo percorso sia con la Giunta sia con il governo nazionale”.

Il nuovo volto della Toscana sarà dunque il risultato di un processo partecipativo attento, condiviso e dedicato a molti temi che caratterizzano il settore: norme regionali, industria creativa, lavoro, welfare.

“La cultura è un settore strategico di sviluppo e innovazione per la Regione – ha dichiarato la presidente della commissione Cultura Cristina Giachi - Siamo convinti che su produzione, distribuzione, investimento, collaborazione pubblico/privato, regole sul lavoro, organizzazione e finanziamento, sostegno pubblico, si gioca molta parte della visione diffusa della cultura come asset produttivo”. Sul tema, attualissimo, del lavoro la presidente ha aggiunto: “Sarà decisivo affrontare e approfondire nodi quali inquadramenti professionali carenti, precarietà, formazione, e lo faremo insieme ai rappresentati sindacali per condividere le soluzioni e le proposte migliori da mettere in campo, anche da un punto di vista normativo e nel perimetro delle nostre competenze”.

Centrale il tema del welfare culturale: “Nelle nostre intenzioni – ha precisato Giachi - non c’è solo costruire la Toscana Creativa 2030, ma anche promuovere un modello integrato di benessere delle persone e di qualità della vita e delle comunità attraverso buone pratiche che valorizzino il nostro straordinario patrimonio culturale”.

Le aree tematiche che saranno approfondite nella seconda fase del percorso riguarderanno le leggi regionali, come quelle di comparto e la 21/2010; le strutture come biblioteche, teatri, musei; il lavoro in campo culturale; lo spettacolo dal vivo e gli esiti della consultazione di marzo di Fondazione Sistema Toscana; la produzione cinematografica “con un approfondimento specifico sul vincolo all’uso delle maestranze locali ma anche sull’esame delle leggi di altre Regioni” spiega ancora Giachi. E ancora il settore che comprende libri, editoria e festival; la produzione culturale con affiancati i centri di produzione e il sostegno pubblico; gli investimenti, il rapporto pubblico/privato e il ruolo delle Fondazioni bancarie.

“L’impresa culturale – ha aggiunto la presidente della Commissione – deve contare sul finanziamento pubblico non solo come sostegno all’offerta culturale pubblica, ma anche come investimento strategico in un settore determinante per lo sviluppo. E questo approccio porta con sé anche un altro, e decisivo asset di valorizzazione e promozione: l’attrattività. Una buona offerta culturale, strutturata nel tempo, consente di attirare nuovo pubblico e nuovi utenti”.

Sarà dunque un percorso di “crescita nella comprensione della cultura della Toscana, e di cambio di mentalità necessario per politiche culturali sempre più strategiche” conclude la presidente.

“L'idea degli Stati generali della cultura – spiega la vicepresidente della commissione Cultura Luciana Bartolini - è strategica per ‘far contare la cultura’ nella nostra Toscana, che ha una vocazione specifica in questo settore. Come commissione vogliamo capire lo stato dell'arte, per poi valutare come procedere in concreto. Cercheremo di far conoscere l'iniziativa nell’intera regione, organizzando anche convegni, perché tutti i nostri territori hanno beni culturali, artistici e naturali da valorizzare. Credo che cultura e sviluppo sia un binomio vincente, anche per la ripartenza economica”.

Il percorso, proposto da Giunta e da Consiglio regionale con la Quinta Commissione e l’assessorato alla Cultura – e con le rappresentanze sindacali di Cgil, Cisl e Uil nella sezione dedicata al lavoro – è supportato da Fondazione Sistema Toscana e Irpet.

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