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Terremoti, Firenze suddivisa in microzone sismiche

Firenze è tra i primi Comuni italiani ad avere effettuato uno studio di primo, secondo e terzo livello della microzonazione sismica. Gli studi in questo campo permettono di identificare aree in cui la pericolosità sismica raggiunge livelli che possono pregiudicare la sostenibilità del territorio, sia in termini di vite umane, sia economici e sia di degrado ambientale. Di questo, e non solo, si è parlato questa mattina alla giornata di studio organizzata dal Comune nel Salone dei Cinquecento di Palazzo Vecchio in collaborazione con Regione Toscana, Università di Firenze, Fondazione architetti di Firenze e Ordine dei geologi della Toscana.

La microzonazione e le cosiddette "analisi delle condizioni limite per l'emergenza" consentono di acquisire un quadro dettagliato dello scuotimento in caso di terremoto e di indirizzare le future attività di pianificazione territoriale e di progettazione edilizia sul territorio. Questo studio è stato possibile grazie ad un accordo tra l'amministrazione comunale e l'Università di Firenze con il cofinanziamento della Regione Toscana.

"Le risultanze di questo studio - ha spiegato l'assessora all'urbanistica Cecilia Del Re - rientrano nella documentazione dello stato conoscitivo per l’aggiornamento dell’attuale piano strutturale e per la redazione del nuovo Piano Operativo del Comune di Firenze". "L'impossibilità di prevedere i terremoti - ha aggiunto - determina la necessità di un'accurata ed estesa opera di prevenzione e approfondimento. È per questo che l'amministrazione comunale, e gli altri enti che hanno organizzato questa giornata di studi, hanno avviato fino dal 2003 una serie di ricerche congiunte, programmate e coordinate con l'obiettivo di accrescere il livello di conoscenza dell'assetto sismico e geologico del territorio. Questi studi entrano dunque all'interno degli strumenti urbanistici di programmazione". "Nel complesso - ha ricordato l'assessora Del Re - la nostra area ha un comportamento sismico ben definito che che bisogna tenere debitamente in conto nella predisposizione degli strumenti urbanistici e dei relativi regolamenti. Stiamo lavorando grazie al supporto dell’Università per una pianificazione che metta al centro dello sviluppo del nostro territorio non solo il disegno e la visione della città ma anche i temi ambientali, della prevenzione e della conoscenza, in questo caso del rischio sismico".

"Questa giornata oltre che un importante contributo scientifico ha un grandissimo valore politico-istituzionale - ha sottolineato l'assessore alla protezione civile Elisabetta Meucci - è uno dei frutti più importanti di quella caratteristica che accomuna la generalità degli enti locali della Toscana, vale a dire l'assunzione di responsabilità rispetto alla tematica del rischio simico. E questo è dovuto non solo ad una storia di civiltà amministrativa, che tutti noi conosciamo: è stata la Regione a dare l'avvio a questa sensibilità e a questa tradizione di così alto valore civile e democratico attraverso politiche attive e legislative d'avanguardia". "L'amministrazione comunale di Firenze fa parte di questa tradizione - ha aggiunto l'assessore Meucci - il nostro piano di protezione civile, insieme agli studi di microzonazione sismica, portati avanti anche con la collaborazione preziosa e insostituibile dell'università di Firenze, ha voluto approfondire nel dettaglio la tematica per realizzare una strategia che possa dare risposte adeguate e dinamiche alle esigenza di tutela e di sicurezza dei cittadini".

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