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È scomparso Paolo Grossi, presidente emerito della Corte Costituzionale

(foto Quirinale)

A 89 anni è morto Paolo Grossi, presidente emerito della Corte Costituzionale. Nato nel 1933 a Firenze, è scomparso nelle ultime ore. Era anche uno storico del diritto italiano e per oltre quarant'anni ha insegnato all'Università di Firenze.

Giurista, accademico, è stato presidente della Corte Costituzionale dal 2016 al 2018. Ha insegnato anche alle università di Macerata, Napoli e Siena. Sono molti i ricordi che si susseguono nella giornata di oggi, lunedì 4 luglio.

Ordine degli Avvocati: "Notizia triste"

“È una notizia triste. Paolo Grossi è stato un grande uomo, un giurista eccelso che ha dato lustro non solo all'Università di Firenze ma a tutta la comunità giuridica e scientifica fiorentina e italiana”.

Il presidente dell'Ordine degli Avvocati di Firenze Giampiero Cassi esprime il cordoglio dell'avvocatura fiorentina per la morte di Paolo Grossi, presidente emerito della Corte costituzionale, storico del diritto italiano e professore per oltre 40 anni all'Università di Firenze.

“Grossi è stato un punto di riferimento per tutti noi - ha detto Cassi -. Professionalità, competenza, passione per quello che faceva e una grande cultura del lavoro. Un esempio per tutti".

Gandola (FI): "Maestro e giurista insigne"

“La scomparsa del professor  Paolo Grossi, Presidente emerito della Corte costituzionale e decano dell’Università degli Studi di Firenze mi addolora profondamente. Maestro e giurista insigne, docente illuminato, storico del diritto italiano, da studente della Cesare Alfieri di Firenze l’ho conosciuto personalmente durante i tanti convegni della lista studentesca "Studenti per le Libertà" per poi apprezzarlo durante il seminario di studi e ricerche parlamentari "Silvano Tosi". Professore  all’Università per oltre quarant'anni, ha saputo trasmettere l’amore per il diritto ad intere generazioni di studenti, da sempre un punto di riferimento anche per noi politici, un intellettuale di rango che ci mancherà moltissimo”.

Così in una nota Paolo Gandola, consigliere metropolitano Forza Italia - Centrodestra per il cambiamento.

Milani: "Lutto che colpisce la città"

“Il presidente emerito della Corte costituzionale, storico del diritto italiano e professore per oltre quarant'anni all'Università di Firenze ci ha lasciato. Una brutta notizia – commenta il presidente del Consiglio comunale Luca Milani – che colpisce tutta la nostra città. Abbiano avuto la fortuna di poterlo ascoltare nella monumentale Lectio Magistralis che ha gettato le basi, ideali, di un percorso necessario per la Commissione “Per il contrasto a Firenze dei fenomeni di intolleranza e razzismo, antisemitismo e istigazione all’odio e alla violenza”. Proprio il professor Paolo Grossi – aggiunge il presidente Milani – ci ha richiamati all’impegno per essere costruttori di un futuro che rimetta al centro la persona e la sua dignità intesa come complesso di quelle dimensioni valoriali che si sostanziano nella dignità, richiamando il lavoro dei Padri Costituenti, a partire da Giorgio La Pira, che hanno efficacemente connotato la Carta Costituzionale sul deciso e pieno antifascismo, e sulla persona intesa come fine della comunità repubblicana. Anche a nome del Consiglio comunale – conclude il presidente Luca Milani – esprimo il cordoglio ai parenti ed amici del professor Paolo Grossi”.

UniFI: "Ha segnato la storia"

"Paolo Grossi ha segnato la storia del diritto italiano con importanti innovazioni: sino al suo arrivo, nel mondo universitario la storia del diritto era storia del diritto medioevale; con lui quel 'grande polmone storico' si apre al moderno e sino al contemporaneo, e muta anche, con il suo arrivo al Consiglio universitario nazionale, il nome stesso della disciplina accademica. Fermamente convinto del dialogo interdisciplinare e della unitarietà della scienza giuridica, Grossi ha applicato la propria attività di studioso a un diritto socialmente orientato ed analizzato all'interno della dimensione costituzionale". Così l'Ateneo di Firenze ricorda Paolo Grossi.

Amato: "Lo ricorderemo negli anni"

"Pochi studiosi sono stati maestri autentici come lo è stato Paolo Grossi: per i suoi scavi insuperati nelle radici e nel senso attuale del pluralismo giuridico al di là dello statualismo, per la scuola che ha creato attorno a sé, per gli studi che ha animato sulle sue riviste. E infine per il suo ruolo alla Corte costituzionale, dove ha insegnato a tutti noi la ricerca dell'equilibrio e quindi, ovunque possibile, della decisione consensuale; e dove, da Presidente, con la sua naturale e riconosciuta autorevolezza, ci ha presieduto davvero, anche nei momenti più difficili". Così il presidente della Corte costituzionale Giuliano Amato alla notizia della scomparsa, oggi, del presidente emerito della Consulta, professor Paolo Grossi. "Lo piangiamo oggi - ha aggiunto Amato - e continueremo a ricordarlo negli anni a venire".

Nardella: "Abbiamo perso un grande fiorentino"

“Abbiamo perso un grande fiorentino. Paolo Grossi è un figlio di Firenze: si è laureato in giurisprudenza alla nostra università, dove ha anche insegnato; è stato preside della facoltà di giurisprudenza dal 1972 al 1975 e ha avuto un ruolo importante anche nella divulgazione culturale e scientifica. Esprimiamo dolore e vicinanza ai suoi familiari, a tutti i suoi colleghi e alla comunità accademica e scientifica che lui ha formato”. Lo ha detto il sindaco Dario Nardella ricordando in Consiglio comunale Paolo Grossi, presidente emerito della Corte costituzionale, storico del diritto italiano e professore per oltre quarant'anni all'Università di Firenze scomparso oggi. L’aula lo ha ricordato osservando un minuto di silenzio.

“Quando sedevo nei banchi del Consiglio comunale - ricorda il sindaco - mi sono fatto promotore insieme all’allora consigliere Marco Carrai della proposta di conferire il Fiorino d’oro al professor Grossi e il sindaco Domenici accolse senza esitare questa proposta, tanto che il 23 gennaio 2007 è stata consegnata questa importante onorificenza. Ricordo la sua emozione e anche i suoi toni appassionati e umili”. “Nonostante la sua grandezza di uomo, intellettuale, accademico e scienziato - ha continuato -, Paolo Grossi non ha mai guardato i suoi interlocutori dall’alto verso il basso. Non posso non ricordare l’orgoglio che abbiamo provato noi fiorentini quando nel 2009 è stato nominato giudice costituzionale dal presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. E poi quando il 24 febbraio 2016 è stato letto all’unanimità presidente della Corte costituzionale”. “Quella nomina - ha aggiunto Nardella - ha rappresentato motivo di orgoglio per noi, per l’intellettualità fiorentina e per l’accademia della nostra città, ma in generale per tutta la società civile fiorentina. Paolo Grossi ha saputo sempre coniugare questa sua grande passione per la ricerca e lo studio con una forte predilezione alla divulgazione culturale”.

“Non ha mai avanzato opzioni estremiste - ha dichiarato il sindaco -, non si è mai posto con atteggiamento prevaricante e muscolare rispetto al dibattito pubblico, è sempre stato estremamente rispettoso del dibattito politico e delle Istituzioni. Era una persona affettuosa, tenace, dai modi garbati ma dalle idee molto chiare e dai sentimenti sinceri, che ha servito le Istituzioni e la nostra città portandola ai livelli più alti”. “Sarebbe bello organizzare quanto prima in suo onore una giornata di studi a Palazzo Vecchio - ha proposto Nardella - coinvolgendo i mondi accademico, politico e della società civile perché Grossi non parlava solo al suo mando, ma al Paese e lo faceva sempre con l’alto sentimento di servitore dello Stato e delle Istituzioni”.

Betori: "Uno dei più importanti giuristi italiani"

"Con Paolo Grossi ci lascia uno dei più importanti giuristi italiani ma anche un uomo delle istituzioni, come dimostrò con sapienza e intelligenza nei lunghi anni in cui venne chiamato, prima come giudice e poi come presidente alla Corte Costituzionale. Un uomo sorretto anche da una profonda fede che seppe mettere al servizio della Chiesa Toscana che lo volle giudice del Tribunale Ecclesiastico Regionale Etrusco dal 1996 al 2004". Così l’arcivescovo di Firenze, cardinale Giuseppe Betori, ricorda Paolo Grossi, salito al cielo questa mattina.

"Formatosi all’Università di Firenze il professor Grossi ha sempre legato la sua attività di docente all’attenzione e alla formazione dei giovani, molti dei quali oggi sono importanti giuristi anche grazie a lui, difendendo i valori della Costituzione. Un’attività – ricorda l’arcivescovo Betori – che in realtà ha proseguito anche dopo aver lasciato l’incarico di professore ordinario quando veniva chiamato a tenere conferenze in tutta Italia e non solo. Un vero e proprio “Maestro” come molti dei suoi allievi hanno continuato a chiamarlo. Lo accompagniamo con le nostre preghiere".

Giani: “Grave perdita, rimarrà il suo magistero”

“Ogni studente di Giurisprudenza, a Firenze, sapeva che avrebbe avuto un privilegio, quello di incontrare un uomo di profonda dottrina e autorevolezza come Paolo Grossi. In questo momento davvero triste per la scomparsa di un grande giurista e di un grande uomo delle istituzioni, il mio primo pensiero va al lavoro che questo straordinario maestro ha svolto educando generazioni di giovani al valore e alla bellezza del diritto”. Il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, ricorda con commozione il professor Paolo Grossi, presidente emerito della Corte costituzionale, scomparso oggi all’età di 89 anni.

“Per il suo altissimo profilo – prosegue Giani – è stato naturale l’approdo alla Consulta, dove con grande saggezza ed equilibrio ha ricoperto anche la carica di presidente. La morte di Grossi è una perdita grave – conclude - ma il suo magistero rimarrà una risorsa viva a disposizione delle istituzioni e di tutta la società italiana”.

Mazzeo: "Perdiamo un grande uomo"

“Oggi Firenze e la Toscana perdono un grande uomo. Un fine storico e accademico che nel suo ruolo alla Corte costituzionale ha insegnato a tutti noi equilibrio, passione e pluralismo. Nella sula lectio magistralis in Consiglio regionale, lo scorso 4 ottobre, ci ha offerto uno spaccato unico su ruolo e prospettive dell’Europa dimostrando, una vota di più, una naturale autorevolezza. Quella appassionata lezione, già stampata e inviata alle scuole in occasione della Giornata dell’Europa, sarà rilanciata e divulgata come già fatto con la consegna della Costituzione agli studenti, perché le nostre ragazze e i nostri ragazzi conoscano, e non dimentichino mai, il valore e gli insegnamenti di un maestro attaccatissimo alla sua professione e a Firenze”.

Così il presidente del Consiglio regionale della Toscana, Antonio Mazzeo, esprime cordoglio per la scomparsa di Paolo Grossi, presidente emerito della Corte costituzionale, storico del diritto italiano e professore all’Università di Firenze.

Parrini (PD): "Raffinato e acuto"

«Ci lascia un giurista e uno storico del diritto raffinato e acuto, un maestro che nella sua quarantennale attività di docente universitario dell'ateneo fiorentino ha formato alla cittadinanza attiva e responsabile migliaia di studenti che del suo insegnamento conservano tracce profonde e incancellabili. Nominato giudice costituzionale nel 2009 dal Presidente Giorgio Napolitano, guidò la Consulta dal 2016 al 2018 offrendo anche in questo incarico nitide prove di spirito di servizio e di dedizione alle istituzioni» così Dario Parrini, presidente della commissione Affari costituzionali a Palazzo Madama sulla morte del professor Grossi.

Il senatore ha anche un ricordo personale legato al professor Grossi: «Ero sindaco di Vinci- rammenta Parrini- ed ebbi il privilegio di conversare con lui presso la sede della Consulta, e poi di averlo ospite a un'iniziativa congiunta dei comuni di Empoli e di Vinci il 4 giugno del 2011: l'intitolazione a Piero Calamandrei del ponte tra Avane e Sovigliana (l'idea, poi completata nel 2012, era di rendere toponomasticamente omaggio a tutte le culture fondative della Costituzione nel percorso tra i due ponti, da qui la sequenza Ponte De Gasperi-Viale Togliatti-Via Nenni-Ponte Calamandrei), preceduta da una sua meravigliosa conferenza al Cenacolo degli Agostiniani su Calamandrei e la Costituzione. Momenti indimenticabili. Che la terra ti sia lieve professore».

Cappelletti (Lega): "Grande giurista"

Del Prof. Paolo Grossi, scrive in un messaggio Cecilia Cappelletti, consigliera metropolitana della Lega nel Centrodestra, "ricordo le appassionate lezioni di storia del diritto medioevale. A chi, come me, veniva da studi classici, faceva percepire l’anima del diritto, rendendolo sicuramente meno arido ed anzi più vivo ed attuale che mai. La disponibilità che riservava ad ogni studente, a cui dava rigorosamente sempre del 'lei' e la sua presenza costante a Villa Ruspoli, sede del 'suo' Dipartimento di storia del diritto.
Aveva il garbo di un uomo di altri tempi, una cultura immensa ed un’intelligenza sopraffina che lo ha portato meritatamente a ricoprire incarichi istituzionali prima come Giudice della Corte Costituzionale poi come Presidente della stessa.
Un grande giurista fiorentino che il mondo del diritto terrà sempre come stella polare".

Sottani: "Se ne va un nostro concittadino"

“Ho avuto modo di conoscere il professor Grossi durante il corso del mio doppio mandato - dichiara il primo cittadino di Greve Paolo Sottani - e mi sono sinceramente affezionato alla sua persona. Sono sempre rimasto intimamente colpito dalla sua semplicità, dalla gentilezza dei suoi modi, dal rispetto profondo mostrato in ogni occasione per la Costituzione, per la Legge, per le Istituzioni”. “Anche quando come amministrazione comunale abbiamo organizzato incontri con la cittadinanza su argomenti legati alla Giustizia – continua - il professor Grossi ha sempre accettato con grande disponibilità, con spirito di servizio e di dedizione alle Istituzioni, di venire ad illustrare con parole semplici e chiare le normative vigenti sulla materia trattata”.

“Sono sempre rimasto colpito dal rispetto e dall'impegno mostrati nei confronti degli studenti, ai quali ha dedicato la propria vita come professore universitario – prosegue - e lo ha fatto da vero educatore seminando, oltre alla conoscenza, anche i valori della correttezza, dell'onestà, dell'integrità morale, che sempre lo hanno contraddistinto”. “Anche quando è stato nominato Presidente della Corte Costituzionale, carica dello Stato, ha mantenuto il profilo di persona semplice che sapeva rapportarsi con amabilità e rispetto - aggiunge - lo ricordo e lo ricorderemo sempre come un esempio, sia come integerrimo Servitore dello Stato, strenuo difensore della legalità sia come uomo affabile e rispettoso verso tutti ed in particolare verso i suoi stretti collaboratori”. “Esprimo alla famiglia a nome mio personale e di tutta l'amministrazione comunale – conclude il sindaco - le sentite condoglianze per la scomparsa del Prof. Paolo Grossi, che ho avuto l'onore di annoverare fra i nostri concittadini, essendo residente a Greve in Chianti”.

Giachi: "Grande perdita"

“Una grande perdita per Firenze e per il Paese. Un maestro di pluralismo, il suo pensiero non morirà”. Così la presidente della commissione Istruzione e cultura in Consiglio regionale, Cristina Giachi, appresa la notizia della scomparsa di Paolo Grossi, presidente emerito della Corte costituzionale, storico del diritto italiano e professore all’Università di Firenze.

“Una perdita che lascia un solco profondo a Firenze, la sua città, nell’accademia, in Toscana e in tutto il Paese. Professore di storia giuridica e custode della forza innovatrice del diritto, ha segnato il pensiero giuridico moderno. Per oltre quarant’anni ha insegnato all’Università di Firenze dove ha formato studiosi stimati e riconosciuti a livello internazionale. E dove ho avuto l’onore di essere sua studentessa, e poi collega minore nel dipartimento di teoria e storia del diritto”. “Nominato giudice costituzionale nel 2009 dal Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ed eletto presidente della Corte nel 2016 – continua la presidente -, è stato un faro e una guida autorevole della giurisprudenza italiana. Anche nei momenti più complessi, ha saputo preservare, con equilibrio e sapienza, i valori fondanti su cui si reggono le nostre Istituzioni, libere e democratiche, e all’ombra dei quali cammina la nostra società”.

“Grossi è stato per Firenze e per l’Italia un maestro di pluralismo di cui sentiremo moltissimo la mancanza e di cui custodiremo e divulgheremo, per sempre, principi, metodo e insegnamenti. Un maestro non muore mai. In tempi inediti e complessi come quelli che stiamo attraversando sarà compito di ciascuno di noi, rappresentanti delle Istituzioni, del mondo accademico e di tutti i luoghi di studio e formazione, salvaguardarne il pensiero, trasmetterne la lungimiranza e la passione alle generazioni future” conclude Giachi.

FdI nel Centrodestra: "Ci mancherà

"La scomparsa del professor Paolo Grossi ci riempie di dispiacere. Un fine giurista e storico del diritto, dall'intelligenza e dalla cultura superiori. Orgoglio dell'Ateneo Fiorentino dove ha insegnato alla facoltà di giurisprudenza per anni rendendo lustro a tutta il mondo accademico fiorentino, è poi approdato alla Corte Costituzionale dove ha ricoperto anche il ruolo di Presidente": lo ricordano così i consiglieri metropolitani di FdI nel Centrodestra Alessandro Scipioni e Claudio Gemelli. Proprio Gemelli conserva un ricordo personale dato che proprio con Grossi ha seguito la sua prima lezione di diritto alla facoltà di Giurisprudenza. Alla Toscana "mancherà una persona come il prof. Grossi. A nome di Fratelli d'Italia ci uniamo al dolore della famiglia e dei cari".

Università di Siena: "Una delle personalità di più grande rilievo degli studi giuridici"

Con la scomparsa di Paolo Grossi, Presidente emerito della Corte Costituzionale, storico del diritto italiano ci lascia una delle personalità di più grande rilievo degli studi giuridici. Grossi nella sua lunga carriera ha raggiunto le vette più alte dell’Accademia. La sua mirabile attività è poi stata onorata dalla nomina nella Corte Costituzionale, di cui è stato Presidente e poi Emerito.

All’Università di Siena, negli anni Sessanta, ha ricoperto per un breve periodo l’insegnamento di Storia del Diritto italiano, per poi proseguire l’attività accademica in altre istituzioni universitarie, fino a raggiungere livelli di spicco. Il suo lascito e l’originalità dei suoi studi continueranno ad essere preziosi per tutti gli studiosi, non solo del diritto.

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