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Da Vinci a Varna, il ballerino Lorenzo Poggianti sui palcoscenici della Bulgaria

Lorenzo Poggianti

Il 18enne ballerino di danza classica aveva raggiunto un primo prestigioso traguardo cinque anni fa, quando nel 2017 era riuscito ad entrare all'Accademia Teatro alla Scala

Da Vinci a Varna, a passo di danza. Continua l’ascesa nel mondo della danza classica di Lorenzo Poggianti, empolese di nascita e residente nella città di Leonardo. Diciottenne ballerino di danza classica, Poggianti aveva raggiunto un primo prestigioso traguardo cinque anni fa, quando nel 2017 era riuscito ad entrare all'Accademia Teatro alla Scala. Diplomatosi lo scorso 11 giugno come ballerino professionista, non ha perso tempo prezioso: ha fatto domanda per entrare nelle compagnie di Plisen (in Repubblica Ceca) e Varna (in Bulgaria), optando alla fine per quest’ultima.

“Mi è piaciuta la città e credo che il teatro di Varna sia l’ideale per crescere e affinarmi anche in danza moderna e contemporanea. Una grande opportunità per migliorare come artista e fare esperienza” spiega Lorenzo nel motivare la sua scelta.

Sembra passato un secolo da quando, all’età di 13 anni, lasciò la Toscana per Milano, alla conquista del suo grande sogno, nato in realtà quasi per caso. “Mi iscrissi nel 2009, a sei anni, alla scuola di danza Zephyr di Sovigliana, con Michela Masi come direttrice, per stare vicino a mia sorella minore. All’inizio, infatti, per me la danza era un hobby e a dire il vero non ero nemmeno particolarmente dotato. A fare la differenza furono gli insegnamenti del mio maestro, Janusz Pietrzak. Fu lui a scorgere in me una scintilla di talento e ad aiutarmi a trasformarla in fuoco. Con lui non c’era tempo per scherzare, la sua passione per la danza era travolgente. Purtroppo è scomparso lo scorso anno, ma fino all’ultimo siamo rimasti in contatto e seguiva i miei progressi. Se non fosse stato per lui forse non avrei raggiunto tali risultati”.

Pietrzak convinse il giovanissimo Lorenzo che aveva la stoffa per diventare un ballerino da grande palcoscenico, e Lorenzo gli credette. La danza smette di essere un hobby e diventa l’obiettivo principale della sua giovane vita, con i tanti sacrifici che questa scelta ovviamente ha comportato. Sacrifici ripagati, perché quando nel 2017, dopo tre anni di giornate piene di allenamenti, si presenterà alle audizioni dell’Accademia, Lorenzo si troverà a competere con un centinaio di ragazzi. Solo 12 saranno presi, tra cui Lorenzo.

“Ero incredulo. Nonostante mi fosse impegnato tantissimo, non credevo sul serio di riuscire ad entrare. Sono stati anni tosti, ma bellissimi. Certo, sulle prime mi mancava la mia famiglia, ma poi mi sono abituato. Il primo anni cercavo di tornare a casa ogni due settimane, tuttavia con il tempo è diventato sempre più difficile: passando di corso aumentano le prove e gli spettacoli, avevo davvero poco tempo per vederli. I miei genitori e i miei fratelli, comunque, mi hanno sempre supportato in tutto e per tutto, non mi hanno mai atto mancare sostegno e affetto”.

La vita all’Accademia, quindi, era molto impegnativa e la pressione era spesso sui livelli di guardia, visto che oltre ai molteplici impegni di corso, a fine anno gli allievi devono sostenere un esame fondamentale per le loro carriere: “L’esame di fine anno è cruciale, se lo fallisci non solo non puoi passare al corso successivo, ma vieni proprio rimandato a casa. È stato un percorso duro, ma mi ha aiutato a diventare una persona migliore, oltre che ovviamente un bravo ballerino. Fortunatamente, ho stretto una forte amicizia con i miei ex compagni di corso, un sentimento forte che non è mai stato rovinato da rivalità o sfide. Con uno di loro condividerò la mia avventura in Bulgaria, dove tra l’altro troverò molti miei connazionali. Tra qualche anno mi pacerebbe tornare a La Scala come ballerino professionista: è un palcoscenico tra i più prestigiosi del mondo e sarei di nuovo vicino alla mia famiglia”.

Giovanni Gaeta

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