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Turismo circolare e innovazione, 16 destinazioni del Mediterraneo 'aiutate' dalla Sant'Anna

Foto di <a href="https://pixabay.com/it/users/dimitrisvetsikas1969-1857980/?utm_source=link-attribution&utm_medium=referral&utm_campaign=image&utm_content=3184019">Dimitris Vetsikas</a> da <a href="https://pixabay.com/it/?utm_source=link-attribution&utm_medium=referral&utm_campaign=image&utm_content=3184019">Pixabay</a>

Innovazione tecnologica e pensiero sostenibile per rendere il turismo circolare una pratica sempre più diffusa nelle destinazioni turistiche insulari, costiere e a bassa densità di popolazione nel Mediterraneo, conciliando salvaguardia dell’ambiente e sviluppo economico e sociale di questi territori toccati dai grandi flussi turistici. Dopo 30 mesi di attività di ricerca e di azione “sul campo” si è concluso con un evento a Barcellona (Spagna) il progetto Interreg Med Incircle (acronimo di “Support INsular and low density areas in the transition towards a more CIRCuLar tourism Economy”) che ha visto la partecipazione del Laboratorio Sum (Sustainability Management) dell’Istituto di Management della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, tra i 14 partner provenienti da Italia, Albania, Cipro, Grecia, Malta, Spagna.

Il team di ricerca della Scuola Superiore Sant'Anna di Pisa ha contribuito al progetto misurando il livello di “circolarità” di 16 destinazioni nel Mediterraneo (per l’Italia il GAL Terra Barocca e il Consorzio Oltrepò Mantovano) e creando i “Circular tourism tools”, strumenti di misurazione creati specificatamente per il settore turistico accompagnati da una banca dati di buone pratiche come strumenti di lavoro rivolti sia ai territori e ai loro amministratori, sia alle imprese del settore turistico. Le 16 destinazioni hanno ottenuto una fotografia puntuale dei loro territori, delle sfide che li attendono nella transizione verso l’economia circolare e delle opportunità di miglioramento.

Tra le buone pratiche riscontrate a livello territoriale figurano la mobilità sostenibile e circolare, la gestione delle infrastrutture, la conservazione dei beni culturali, l’elaborazione di campagne di sensibilizzazione rispetto alle tematiche della sostenibilità per turisti e comunità locali e l’implementazione di continue azioni a supporto della collaborazione fra tutti gli attori presenti nelle destinazioni turistiche.

“Questo processo ha dunque portato all’elaborazione di strategie ‘su misura’ per una pianificazione sempre più integrata e basata sui principi dell’Economia Circolare, rafforzando le competenze di ‘portatori di interesse’ e ‘decisori politici’ dei territori partner del progetto, incentivando la collaborazione fra gli attori del sistema turistico e la condivisione di valori e conoscenze”.
I dati emersi sono stati giudicati “incentivanti” dal team della Scuola Superiore Sant'Anna.

“Questi territori – proseguono ricercatrici e ricercatori coinvolti nel progetto - iniziano a intraprendere un percorso di sviluppo circolare strutturato, consapevoli che possa rappresentare una valida leva per lo sviluppo economico e sociale, per la competitività, per la protezione e per il ripristino del loro patrimonio ambientale. Un atteggiamento proattivo e un approccio collaborativo nei confronti degli attori del proprio territorio sono elementi imprescindibili per il raggiungimento il risultato di un turismo realmente sostenibile”. Per far decollare un sistema turistico sostenibile, secondo ricercatrici e ricercatori della Scuola Superiore Sant’Anna è “fondamentale il ruolo delle infrastrutture territoriali, senza le quali la riduzione dell’impatto ambientale sui territori sarebbe impraticabile”.

Per tutti i territori e per le imprese del settore turismo che volessero intraprendere lo stesso percorso verso la “circolarità” del turismo, strumenti e buone pratiche per iniziare un cambiamento sono disponibili sul sito del progetto https://incircle.interreg-med.eu/ .

Fonte: Scuola Superiore Sant’Anna

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