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Unitalsi e Fondazione Palazzo Strozzi: arte, progetti e cultura

Unitalsi tutto l'anno. Per ribadire un concetto fondamentale nella vita dell'associazione (che proprio in questi giorni è in partenza con il primo pellegrinaggio dell'anno a Lourdes), ovvero che l'associazione è importante viverla quotidianamente, è stata organizzata, al momento in due distinti appuntamenti, la visita della mostra di “Donatello” in Palazzo Strozzi a Firenze, inserita nel progetto “Connessioni”.

Fin dalla sua nascita, infatti, la Fondazione Palazzo Strozzi si è impegnata a creare eventi, esposizioni e attività culturali accessibili a tutti i suoi visitatori, proponendosi come un luogo sociale e incontro dove la possibilità di godere delle opere d’arte esposte è garantita al più ampio pubblico possibile, come sancito anche dalla Dichiarazione universale dei diritti umani e ribadita dalla Convenzione di Faro. Abbattere le barriere architettoniche rappresenta una condizione indispensabile ma non sufficiente. Per questo motivo la Fondazione Palazzo Strozzi propone programmi specifici ricercando una partecipazione attiva.

"L'Unitalsi Toscana - dice il suo presidente, Giampiero Bagnati - ringrazia la direzione e la Fondazione di Palazzo Strozzi e in particolare la dottoressa Irene Balzani, del Dipartimento Educazione, per la preziosa opportunità offerta ai nostri soci disabili, auspicando che tutto questo possa essere solo l'inizio di una futura collaborazione". Queste, pertanto, le date in cui l'Unitalsi Toscana sarà a Palazzo Strozzi - e per questo ringrazia sia la direzione che il personale - per tre appuntamenti da condividere con tutte le sottosezioni della nostra regione: martedì 21 giugno e martedì 28 giugno sempre alle 17. I gruppi possono essere composti da massimo 10 persone (fra disabili e accompagnatori) e la modalità della visita seguirà le attività del percorso dedicato: verranno ammirate una selezione di opere con momenti di dialogo e di "espressione personale".

"Connessioni" nasce infatti per coinvolgere comunità a rischio di esclusione sociale e si rivolge a centri e associazioni che operano in contesti legati alla disabilità intellettiva, ai disturbi psichiatrici, alle dipendenze, alla fragilità.Il progetto si articola in diversi appuntamenti in modo da creare un dialogo con gli enti di ambito sociale: per facilitare l’accesso per ogni mostra viene organizzato un incontro di presentazione dedicato agli operatori sociosanitari che possono così vedere in anteprima l’esposizione e contribuire alla definizione della proposta che di volta in volta viene strutturata. A partire da questa condivisione vengono poi proposti percorsi specifici che tengono conto delle caratteristiche di ogni gruppo sia in termini di difficoltà che di potenzialità e desideri.

Fonte: Ufficio Stampa

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