Sospeso il Consiglio comunale, la minoranza: "Consiglieri spettatori passivi della giunta"
Dopo la sospensione del Consiglio comunale di Montopoli del 15 giugno, per mancanza del numero legale (Qui la notizia) non tardano ad arrivare le spiegazioni da parte della minoranza, che ha abbandonato l'aula facendo venir meno la soglia minima delle presenze. Questa mattina i consiglieri Silvia Squarcini e Lara Reali di Montopoli per il Cambiamento, Massimo Tesi di Centrodestra per Montopoli e Maria Vanni di Progetto Insieme hanno incontrato la stampa.
Un riassunto di quanto accaduto, prima delle dichiarazioni. Alla seduta di mercoledì erano assenti 4 consiglieri di maggioranza e la consigliera di minoranza Squarcini. Tra i punti all'ordine del giorno c'era l'approvazione del bilancio consuntivo 2021 e, arrivati a quel momento, i consiglieri di minoranza hanno deciso di lasciare l'aula. A questo punto, venendo meno il numero legale, il presidente del consiglio ovvero il sindaco Giovanni Capecchi, ha dovuto sospendere la seduta. Tra i punti da discutere vi era anche quello relativo alla scuola di Marti, chiusa dall'ottobre scorso per problemi sui criteri anti-sisma (La notizia nel video) ad oggi in attesa del progetto esecutivo. Per i Dem, l'abbandono dell'aula non corrisponde a "nessuna crisi di maggioranza" ma è solo "un incidente di percorso", come ha commentato Paolo Moretti capogruppo della maggioranza in consiglio comunale, aggiungendo che quando accaduto mercoledì "è stato solo tempo perso, a danno di tutti i montopolesi". Intanto è arrivata una nuova convocazione del Consiglio comunale fissata per mercoledì 22 giugno alle 21,30 in presenza.
Di tutt'altro avviso il commento delle minoranze. Squarcini, nonostante l'assenza alla seduta, commenta: "Quello che posso rilevare è una mancanza di comunicazione tra i membri della maggioranza". Da Montopoli per il Cambiamento, evidenziata la mancanza di riconoscenza del ruolo dei consiglieri, da parte della giunta: "Si è rilevato spesso questo atteggiamento che hanno di decidere all’interno di una ristretta élite - dichiara Squarcini - cosicché noi ci troviamo a fare da spettatori passivi, tutti i consiglieri di minoranza e maggioranza, a cui è dato il solo compito di approvare o rifiutare. Un atteggiamento di sufficienza verso il nostro mandato" continua la consigliera, aggiungendo un'altra problematica riferita al ritardo nelle comunicazioni, "nell'ultimo consiglio all’ordine del giorno la variazione al Dup ci è stato mandato il giorno prima, con allegati che non era possibile aprire".
Per Squarcini, "l'uscita della minoranza, oltre che essere un nostro diritto, è stato anche un atto di protesta per tutto quello che subiamo ultimamente. Penso che - i presenti - abbiano agito in virtù di un buon senso politico. Il sindaco - conclude - deve imparare a dialogare con la propria maggioranza prima di poter dialogare con la minoranza".
Altro nodo da sciogliere in quello che si presenta come un complicato rapporto tra giunta e consiglieri, sono le commissioni consiliari. "Dovrebbero funzionare come commissioni propositive, invece non è mai avvenuto" dichiara Massimo Tesi e, riferendosi alla giunta, aggiunge, "all'ultimo consiglio hanno toccato il fondo. Chiamarci a votare un bilancio quando era già stato approvato in giunta". L'abbandono dell'aula, per Tesi, "non è nulla di organizzato, non è per 'fare le scarpe' al sindaco, ma hanno mancato di rispetto a tutta l'assemblea consiliare e di fatto, alcuni consiglieri di maggioranza, hanno preferito fare altro. Anche la maggioranza stessa si è sentita svilita e svuotata dei suoi compiti".
"Vedo una certa superficialità - aggiunge la consigliera Vanni, di Progetto Insieme - non voglio giustificare i consiglieri assenti, bisogna essere consapevoli che quando non si è presenti non si fa il proprio ruolo. Non era corretto che una minoranza approvasse un documento gestito dalla maggioranza quindi, a maggior ragione, quest'ultima deve essere responsabile". Nel segno di rafforzare il ruolo del consiglio, Vanni fa appello ai presidenti di commissione, "che siano propositivi, senza aspettare il mandato della giunta".
Riguardo alla scuola di Marti, il gruppo di opposizione conclude dicendo che "la responsabilità è attivare tutte quelle procedure per riaprire la scuola, e non aspettare all'ultimo momento inserendo un documento e dicendo poi che siamo responsabili verso gli abitanti di Marti". I consiglieri riferiscono che, all'ordine del giorno, la variazione al Documento unico di programmazione (Dup) 2022-2024 e conseguente variazione la bilancio di previsione 2022-2024, era il punto che riguardava proprio le risorse destinate all'adeguamento della scuola di Marti. Punto che sarà discusso nel Consiglio comunale del 22 giugno prossimo. Si tratta di un documento, concludono, che "poteva essere fatto prima, e non aspettare la scadenza".