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Penitenziario di Ranza senza presidio medico, sindacati in rivolta

Non c’è pace per il personale di Polizia Penitenziaria della Casa di Reclusione di San Gimignano. Le organizzazioni sindacali impegnate sono venute a conoscenza che già a partire dal prossimo weekend la Sanità Toscana, nella sua autonomia, è intenzionata a non garantire più il Presidio Medico H24 all’interno del Penitenziario di Ranza. Solo chi, come noi, conosce bene la realtà e le difficili dinamiche di un Istituto penitenziario, è consapevole che tale scelta, a dir poco scellerata, determinerà nell’immediato innumerevoli ricorsi ai numeri di soccorso pubblico quali Guardia Medica e/o 118 che saranno inevitabilmente chiamati in causa per sopperire all’assenza del Medico di turno all’interno dell’Istituto.

Guardia Medica e/o 118 avranno un notevole surplus lavorativo perché dovranno necessariamente sostituirsi al Medico dell’Istituto che, come ora, assicura la dovuta assistenza sanitaria H24 alla popolazione detenuta valutando tempestivamente qualsiasi necessità e fornendo contestualmente un preventivo screening che, il più delle volte, evita inutili ricorsi a strutture sanitarie dislocate sul territorio con relativo risparmio sulla spesa pubblica. Per capirsi meglio… per un semplice mal di testa o per la somministrazione di un banale antidolorifico a un detenuto, il personale di Polizia Penitenziaria, non avendo ovviamente alcuna competenza in materia, dovrà necessariamente chiedere l’intervento della Guardia Medica e/o 118.

C’è da tenere debitamente conto, data l’età media avanzata della popolazione detenuta, che questo tipo di richieste sono a dir poco all’ordine del giorno e, conseguentemente, l’assenza di un Medico H24 andrebbe a stravolgere l’attuale status quo. Giova evidenziare che tutto ciò, se irresponsabilmente attuato, determinerà gravi rischi per l’ordine e la sicurezza pubblica e destabilizzerà verosimilmente l’organizzazione e il buon andamento dell’intero sistema sanitario della Valdelsa con inevitabili ripercussioni su tutta la cittadinanza.

La replica di Asl Toscana sud est

"La nostra Azienda sta lavorando per fornire risposte sanitarie adeguate alle esigenze - assicura Asl Toscana sud est -. Ricordiamo che, secondo i parametri descritti dalle “Linee guida in materia di modalità di erogazione dell’assistenza sanitaria negli Istituti penitenziari per adulti; implementazione delle reti sanitarie regionali e nazionali”, l’Azienda fino a oggi era riuscita ad assicurare una copertura superiore rispetto a quella prevista.
Stiamo verificando la fattibilità di diverse opzioni per risolvere la situazione, in ottemperanza ai vincoli normativi nazionali e regionali e a quelli determinati dalla disponibilità di risorse. Verranno garantite le visite giornaliere ai detenuti sottoposti a isolamento e ai nuovi giunti e qualsiasi esigenza acuta di tipo sanitario verrà gestita efficacemente dal servizio territoriale di continuità assistenziale o dal 118".

Fonte: Ufficio Stampa

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