Premio Renzo Fanfani, sarà Essenziale l'opera che riqualificherà Avane
Il "Premio Renzo Fanfani - Prete operaio" ha il suo vincitore: è Jessica Vernaccini, studentessa dell'Accademia delle Belle Arti di Firenze. La proclamazione si è tenuta nel pomeriggio di ieri, venerdì 10 giugno 2022, negli spazi del Chiostro degli Agostiniani di Empoli.
L'iniziativa, di fatto, ha rappresentato il gran finale del concorso promosso dal Comitato di Quartiere di Avane, dall'Accademia di Belle Arti di Firenze e dal Comune di Empoli, come omaggio all'indimenticato parroco di Avane, del quale, nelle settimane scorse, si è celebrato il quinto anniversario della scomparsa.
All'iniziativa, sono intervenuti fra gli altri la sindaca di Empoli, il direttore ABAFI Claudio Rocca, Paola Sani del Comitato di Quartiere di Avane, la docente ABAFi Angela Nocentini e gli artisti che hanno partecipato al concorso che ha visto le opere in gara fare tappa prima a Firenze, nella sala Ghiberti dell'Accademia, e successivamente a La Vela Margherita Hack di Avane dove, a fianco delle creazioni degli studenti, sono stati esposti i disegni realizzati da alunne e alunni della scuola primaria della frazione, anche loro coinvolti nel progetto culturale.
Ma veniamo all'opera vincitrice del “Premio Renzo Fanfani - Prete operaio” che, in autunno, andrà ad arricchire Avane e tutto il patrimonio artistico della città di Empoli. Il tema centrale? Lavoro, dignità dell’uomo, diritto a vivere in un mondo di uguaglianze e umanità. Valori che la vincitrice ha interpretato realizzando "Essenziale", con la partecipazione di Marta Guarneri. Gli elementi centrali: "Un viale, l'incontro, l'unione - si legge nella 'carta d'identità' del bozzetto - Ombre spezzate dalla luce come il buio della speranza, questo il valore di un uomo per altri uomini, quello di Renzo Fanfani".
Paola Sani spiega: “Quando abbiamo avuto questa idea, come Comitato di Quartiere di Avane, era un sogno. Quel sogno ha trovato le gambe grazie all’Accademia delle Belle Arti di Firenze e al Comune di Empoli: hanno creduto nel progetto e ci hanno dato la possibilità di realizzarlo. Grazie ad artiste e artisti che hanno partecipato con impegno e attenzione alla conoscenza del nostro territorio. Grazie alla scuola primaria di Avane le cui classi sono state coinvolte nella realizzazione di un bozzetto, rispondendo a un questionario proposto dall’Accademia. Alunne e alunni si sono adoperati, con curiosità. E grazie al Comitato di Quartiere di Avane, che ha promosso il premio, un’operazione dal basso con un obiettivo primario: riqualificare il quartiere attraverso la bellezza dell'arte. Dalla vendita del libro dedicato a don Renzo a oggi, passando dalla scelta di investire in cultura dando vita a un concorso con le nuove generazioni. Tutto partendo da alcuni dei temi cari a don Renzo: il lavoro e l'arte intesi come valori da tenere stretti per migliorare se stessi, i luoghi e la società”.
Il sindaco di Empoli Brenda Barnini: "Uno degli aspetti importanti di questa scelta fatta dal Comitato è quella di dare vita a un’esperienza processuale, alimentata dalla voglia di fare cultura: questa iniziativa è un punto ma non la conclusione, gran parte delle opere immaginate 'arrivano' e sarebbe un sogno poterle realizzare tutte. Da qui il sì immediato al progetto del Comitato di Quartiere, il miglior modo per non disperdere la lezione di don Renzo. Un percorso esempio di amore, impegno, passione e voglia di migliorare il luogo dove si vive, azione fra le principali messe in atto da don Renzo".
Il direttore Claudio Rocca afferma: "Mi piace ricordare che ciò che facciamo in Accademia non è fatto per creare persone che si dedichino a un hobby ma professionisti dell'arte e l'arte è faticosa. Mi auguro davvero che tutte le opere nate in questo percorso siano realizzate, Avane si merita che inizi un processo di valorizzazione attraverso opere d'arte in connessione con i cittadini che lì abitano. Mi auguro che questa iniziativa sia soltanto l'inizio di un cammino insieme con al centro l'arte".
La professoressa Angela Nocentini conclude: "In Accademia l'appuntamento tipico è l'esame, te la giochi in casa. Qui guardi all'esterno, valuti i costi, la possibilità di realizzare un'opera, la sua sostenibilità. I ragazzi hanno dato e stanno ricevendo molto in esperienza, ma anche nell'essere parte della storia di un'opera e di un percorso che potrebbe vederci impegnati anche in maniera prolungata. Intervenire come forza dirompente sul territorio, per un artista in formazione come per uno maturo, è un'opportunità gigante per la quale siamo grati".