Il 2 giugno è la festa della Repubblica che ripudia la guerra come strumento di risoluzione delle controversie internazionali e come offesa alla libertà degli altri popoli. Per troppi anni si è cercato di mutare il senso di questa festa trasformandola, con le parate militari, in qualcosa di profondamente diverso.
Il 2 giugno deve tornare ad essere una festa di popolo in cui si ricorda l’affermazione della Repubblica al referendum istituzionale del 2 giugno 1946, quando la maggioranza degli italiani e delle italiane la preferirono alla Monarchia dei Savoia, che aveva regalato all’Italia la carneficina di due guerre mondiali, diverse guerre coloniali, l’impiego dei gas contro i civili in Etiopia e le infami leggi razziali in Italia.
“Svuotare gli arsenali e riempire i granai”: l’affermazione del Presidente partigiano Sandro Pertini è oggi attuale come non mai. L’invasione russa dell’Ucraina si aggiunge alla più che trentennale “guerra mondiale a pezzi” che ha insanguinato tanti paesi del pianeta e ha fatto raddoppiare la spesa militare globale negli ultimi 20 anni. Più si spende per armi ed armamenti più il mondo diventa insicuro e ingiusto. Più si aumenta il budget militare più si semina morte e distruzione per l’umanità. Occorre cambiare strada.
Non è sicuramente la strada da seguire quella scelta dal Governo italiano di costruire nella riserva naturale di San Rossore una nuova base militare tanto più sottraendo risorse al PNRR, soldi che dovevano servire per la riconversione ecologica della nostra economia e per il rilancio della sanità pubblica dopo la pandemia da Covid-19.
Questi i numeri dell’operazione: 190 milioni di soldi pubblici sottratti alle spese sociali; 73 ettari di territorio sottratti alla comunità; 440.000 metri cubi cementificati per costruire piste di atterraggio, villette a schiera per i militari del Reggimento Tuscania, piscine, palestre, e altre costruzioni.
Una nuova base che sorgerà in un territorio già insopportabilmente militarizzato, che sta diventando uno strategico hub della guerra, decisa segretamente nelle stanze del Palazzo sempre più lontane dalla richiesta di pace che viene dalla maggioranza del popolo italiano.
Occorre fermare la guerra in Ucraina e ovunque essa viene combattuta contro i popoli del mondo. Occorre investire nella pace ed avviare una vera stagione di disarmo. Meno patti militari e più ponti di solidarietà e di pace.
Facciamo sentire forte questa volontà popolare il 2 giugno a Coltano!
Maggiori aggiornamenti sulla pagina Facebook del Movimento No Base.
Fonte: Un Ponte Per
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