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Operazione anti-evasione contro le 'ditte apri e chiudi' nel Pratese: 72 aziende segnalate

La Guardia di Finanza di Prato ha avviato l’operazione denominata “Stop Open and Close”, finalizzata a contrastare uno dei fenomeni che maggiormente connotano il “Distretto parallelo” del tessile-abbigliamento. Si tratta delle cosiddette “ditte apri e chiudi”, imprese - spesso intestate a “teste di legno” - il cui utilizzo è non di rado strumentale all’evasione fiscale e contributiva, l’emissione di fatture per operazioni inesistenti, la contraffazione, il favoreggiamento dell’immigrazione clandestina, il riciclaggio ed il trasferimento all’estero di proventi illeciti.

Soggetti economici - nella forma giuridica, più semplice ed economica, di ditte individuali - che talora si rivelano scatole vuote, senza alcuna struttura o organizzazione, altre volte - pur effettivamente esistenti - sono comunque destinati ad essere sostituiti in tempi brevi, nei medesimi locali, con la stessa mano d’opera e gli stessi macchinari, da altre analoghe imprese che, sotto nuove ed immacolate vesti, continuano ad operare nell’illegalità sottraendosi a responsabilità penali ed a pretese erariali.

Non a caso, il tasso di mortalità delle imprese cinesi della provincia di Prato risulta costantemente elevato, tanto che un terzo di esse non supera il terzo anno di vita.L’operazione “Stop Open and Close”, in stretta sinergia con l’Agenzia delle Entrate di Prato, si sviluppa attraverso indagini in ordine all’effettiva consistenza ed operatività delle numerose imprese sospette, molte delle quali di recentissima costituzione, individuate preliminarmente in virtù del quotidiano controllo economico del territorio e delle risultanze delle banche dati in uso al Corpo.

Lo scopo è quello di intercettare e sopprimere, se possibile ancor prima del loro effettivo utilizzo, le imprese create per tali finalità.Nel mirino anche i fenomeni di continuità aziendale di ditte insistenti negli stessi presidi imprenditoriali, gestite sotto falso nome da soggetti spesso irreperibili sul territorio dello Stato.In ciascun caso i Finanzieri del Gruppo e del Nucleo di Polizia economico-finanziaria hanno eseguito specifici rilevamenti presso le sedi dichiarate e si sono messi poi alla ricerca - spessa vana - di coloro che ne risultavano titolari.

Il bilancio dell’operazione, che prosegue, è estremamente positivo: nei primi mesi dell’anno è stata avanzata all’Agenzia delle Entrate di Prato la proposta di cancellazione di ben 72 ditte.Nel corso dei controlli sono stati acquisiti indizi di gravi violazioni e sono state individuate imprese le quali, seppur di fatto inesistenti, risultano avere emesso e/o registrato fatture per importi anche significativi.In merito la Guardia di Finanza procederà ai necessari riscontri

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