Keu, un anno di analisi sulla 429 effettuate da Arpat
Un anno di analisi da parte di Arpat sui territori della 429 tra Brusciana e Piangrande dopo l'inchiesta Keu. In un lungo articolo l'agenzia Arpat ha mostrato tutti i risultati conseguiti in 365 giorni di analisi e conferme a lato dell'attività della procura che già aveva ipotizzato il 'seppellimento' nel sottofondo stradale di 8mila tonnellate di rifiuti contenenti Keu, sostanza tossica derivante dagli scarti conciari del depuratore di Santa Croce.
In sostanza nel report si conferma che i metalli cromo e antimonio erano superiori alle concentrazioni ammissibili nel suolo sotto il rilevato stradale, cosa non avvenuta invece ai piedi del rilevato stradale. In più i controlli nei pozzi vicini (quell'area non è fornita dall'acquedotto) non hanno portato a rilevamenti di metalli nelle acque.
Di seguito l'intero comunicato di Arpat:
Nel lotto V della strada regionale 429 (di seguito SR 429), Arpat, in particolare il dipartimento di Empoli, ha svolto, a partire da maggio 2021, diverse indagini e monitoraggi sia sui terreni che sulle acque sotterranee e superficiali. L'attività realizzata è sintetizzata di seguito.
L’attività di monitoraggio delle matrici ambientali è iniziata a maggio 2021 su richiesta della Procura della Repubblica e della Regione Toscana. Su delega della Procura, Arpat ha prelevato, a maggio 2021, alcuni campioni di suolo da 6 trincee realizzate sul gradone ai piedi del rilevato stradale e nel tratto della SRT 429 – lotto V ed un saggio superficiale mediante asportazione dell’asfalto tra la banchina e la sede stradale.
Quest’ultimo, in particolare, ha mostrato superamenti delle massime concentrazioni ammissibili, stabilite dalla colonna B tab.1 all.5 titolo V parte IV del D.Lgs. 152/06, per i metalli, in particolare Cromo e Antimonio, considerati indicatori del potenziale impatto dovuto alla presenza di materiale riciclato contenente Keu mentre dal test di cessione risultano superamenti per il parametro Cromo totale e Solfati.
Nei saggi sul gradone ai piedi del rilevato stradale,invece, non sono stati riscontrati superamenti delle concentrazioni limite, fatta eccezione per il parametro Solfati in due campioni.
Sempre nel maggio 2021, l'Agenzia ha dato avvio ad una campagna di monitoraggio delle acque sotterranee presso alcuni pozzi privati ubicati nelle vicinanze del tratto di strada interessato dalla presenza di materiale riciclato contenente Keu. La campagna è stata condotta tra maggio 2021 e luglio 2021 e ha permesso di verificare le concentrazioni di metalli ed idrocarburi in 33 pozzi privati per un totale di 36 campioni di acque sotterranee. Dagli esiti delle suddette indagini non sono emersi superamenti delle concentrazioni limite per gli indicatori della presenza del materiale riciclato contenente Keu.
Dopo queste prime indagini, l’Agenzia ha continuato a monitorare, su richiesta della Regione Toscana, le matrici ambientali mediante indagini e prelievi puntuali. In particolare, per quanto riguarda le acque sono state realizzate le seguenti attività:
monitoraggio delle acque sotterranee su 12 pozzi privati scelti dall’Agenzia su base idrogeologica per monitoraggio di sorveglianzaa lungo termine; la prima campagna è stata realizzata nel giugno/luglio 2021 mentre la seconda nel dicembre 2021, a partire da questa data il monitoraggio viene effettuato concadenza trimestrale;
monitoraggio delle acque superficiali su 3 punti di campionamento, 2 ai lati del rilevato ed uno prima dell’immissione nel fiumeElsa. Al momento risulta effettuata una sola campagna di monitoraggio delle acque superficiali, a dicembre 2021, a causa della scarsa piovosità del periodo.
Dai campionamenti sia sulle acque sotterranee che superficiali, ad oggi, emerge che le concentrazioni riscontrate nelle acque sotterranee dei metalli considerati indicatori del potenziale impatto dovuto alla presenza di materiale riciclato contenente Keu (principalmente Cromo e Antimonio, come già indicato sopra) presentano sempre valori inferiori alle soglie di contaminazione stabilite dalla norma (Tab. 2, All. 5 Parte IV Dlgs 152/06) per le acque sotterranee.
Per quanto riguarda le acque superficiali, sono rispettati gli standard di qualità ambientale riportati nelle tabelle di cui all'allegato 1 Tab 1/A e 1/B alla parte III del D. Lgs. 152/06 per la classificazione dello stato chimico delle acque superficiali interne.
Per quanto attiene, invece, le attività di monitoraggio sui terreni, il personale del dipartimento di Empoli ha realizzato, a luglio 2021, un’indagine di approfondimento, prelevando ed inviando ad analisi 4 campioni di terreno superficiale in loc. Piangrande e 6 campioni in loc. Brusciana nel tratto già indagato dalla Procura.
I terreni prelevati in loc. Piangrande hanno mostrato il rispetto dei limiti di concentrazione di cui alla colonna B tab.1 All.5 titolo V parte IV del D.Lgs. 152/06, quelli nel rilevato di Brusciana, già individuato dalla Procura, confermano alcuni importanti superamenti dei limiti di concentrazione per tutti i metalli considerati indicatori del potenziale impatto dovuto alla presenza di materiale riciclato contenente Keu (principalmente Cromo e Antimonio) oltre a non conformità al test di cessione.
Nel tratto stradale, sottoposto ad indagine, sono state messe in atto misure di prevenzione, che, come disposto dalla normativa, “iniziative per contrastare un evento, un atto o un'omissione che ha creato una minaccia imminente per la salute o per l'ambiente, intesa come rischio sufficientemente probabile che si verifichi un danno sotto il profilo sanitario o ambientale in un futuro prossimo, al fine di impedire o minimizzare il realizzarsi di tale minaccia”.
Nel caso specifico le misure di prevenzione realizzate consistono nell’installazione di una copertura temporanea dei suoli nel tratto risultato contaminato, secondo quanto emerso dalle indagini preliminari; al piede della copertura suddetta è stata realizzata, per tutto il suo sviluppo, una canaletta per la raccolta delle acque di dilavamento del rilevato, con convogliamento finale delle acque in appositi serbatoi di raccolta. Infine, è stata apposta una recinzione con cancello per evitare l’accesso di lavoratori e/o cittadini non autorizzati.
Tali misure hanno la finalità di impedire il contatto del materiale con gli agenti atmosferici.