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20 Maggio Giornata dell’Agrobiodiversità, la celebrano le 9 Comunità del Cibo toscane

La Toscana celebra la Giornata dell’Agrobiodiversità, il 20 maggio, con tante iniziative disseminate nei territori ad opera delle Comunità del Cibo che li tutelano e li valorizzano.

Nove sono le Comunità del cibo toscane e ognuna ha organizzato un calendario di eventi per animare la Giornata del 20 maggio con approfondimenti o giochi per i più giovani.

Le hanno presentate stamani i rappresentanti delle 9 Comunità insieme alla vicepresidente e assessora all’agroalimentare Stefania Saccardi.

Qui il calendario delle iniziative in tutta la Toscana

“La Regione Toscana punta sulle Comunità del cibo – ha detto la vicepresidente e assessora all’agroalimentare Stefania Saccardi – Rappresentano una spinta importante, che tiene insieme la valorizzazione dei territorio, la nostra storia e la tutela della nostra salute. Credo che la Toscana sia la regione con il più alto numero di Comunità, 5 sono state già riconosciute dal Ministero dell’Agricoltura e 4 sono in via di riconoscimento e se a queste aggiungiamo un’esperienza molto interessante che stiamo facendo con la Comunità del cibo di crinale che ci apprestiamo a realizzare con la Liguria dopo quella con l’Emilia, credo che possiamo vantare esempi importanti di come intendiamo valorizzare il territorio e le produzioni di nicchia che rappresentano la storia, i valori e la tradizione di un territorio. In questo modo riusciamo a recuperare coltivazioni antiche e rispettare la biodiversità, tema fondamentale e non a caso facciamo questa presentazione in prossimità della giornata dell’Agrobiodiversità del 20 maggio. Sono frontiere importanti per raggiungere gli obiettivi che l’Europa ci pone e che ci pone anche l’agricoltura: la lotta ai cambiamenti climatici, il rispetto sempre più alto dell’ambiente e un’alimentazione sempre più sana perché la nostra salute passa prevalentemente da ciò che mangiamo e dal modo con cui lo mangiamo”.

Le 9 Comunità del Cibo toscane

Comunità del cibo e della biodiversità agricolo e alimentare della Maremma – APS

Mission: Agroecologia - Territorio - Biodiversità nella comunità locale

APS - Comunità del cibo e dell'agrobiodiversità della Garfagnana

Mission: Agrobiodiversità e identità territoriale - Cibo buono, etico e sostenibile - Paesaggio rurale e turismo lento

Comunità del cibo e dell’agrobiodiversità di interesse agricolo e alimentare dell’Amiata

Mission: Tutela della Agrobiodiversità e Identità Territoriale - Cibo buono e sano per il BenEssere dell'Uomo e della Terra - Cooperazione tra agricoltori per lo sviluppo di un'economia eticamente sostenibile

Comunità del cibo della Valdichiana

Mission: Partecipazione: la partecipazione è alla base di una programmazione e pianificazione delle azioni dal basso - Sostenibilità: attenzione all'ambiente, alla biodiversità e al territorio -  Inclusività: capaci di includere ed essere resilienti da azioni/energie/investimenti dall'esterno (turisti, commercianti, investitori, mercati, ecc.)

Comunità del cibo di Crinale 20 40 (crinale dell’Appennino Tosco-Emiliano che comprende territorio dell’Emilia Romagna, della Toscana e della Liguria)

Mission: Convivialità - Benedicenza/Benevolenza- Giovani

Comunità del cibo “Bio-diversamente Piana” (“Piana” fiorentina, tra i comuni di Sesto Fiorentino, Campi Bisenzio, Calenzano, ecc.)

Mission: Rigenerazione agricola locale: biodiversità e agroecologia. Promozione dei prodotti della rigenerazione: cibo locale alla popolazione locale. La comunità locale riscopre il buono, il bello, la cultura del proprio territorio agricolo.

Comunità del cibo e della biodiversità dei grani antichi di Montespertoli e delle colline del Chianti

Mission: Giusto prezzo agli agricoltori - Produciamoci il proprio cibo - Grani antichi

Comunità del cibo delle Crete Senesi

Mission: riacquisizione, salvaguardia e rivitalizzazione delle culture legate all’agro-alimentare e alla biodiversità delle Crete Senesi;

Il primo progetto che intende intraprendere la nascente Comunità del Cibo delle Crete Senesi riguarda il Carciofo di Chiusure, un prodotto agricolo-alimentare che è stato un punto di forza delle attività agricole locali, fino agli anni ’60 del 1900.

Comunità del cibo “Cura la coltura” (ambito locale: intera regione; soggetti presenti e operanti nella provincia di Siena, Pisa e Firenze)

Mission: Condivisione - Cura - Esplorazione di luoghi e sapori

Nei prossimi giorni, all’indirizzo https://www.regione.toscana.it/agrobiodiversità saranno disponibili anche i contatti delle singole Comunità del cibo.

Cosa sono le comunità del cibo e dell’agrobiodiversitàSono esperienze territoriali, nate spontaneamente, con un approccio “dal basso”, volte alla tutela e alla valorizzazione dell’agrobiodiversità di un intero territorio attraverso gli agricoltori e gli allevatori locali e le loro produzioni. Istituite con la Legge 194/2015, le Comunità sono ambiti locali derivanti da accordi stabiliti tra: agricoltori locali, agricoltori e allevatori custodi, gruppi di acquisto solidale, istituti scolastici e universitari, centri di ricerca, associazioni per la tutela della qualità della biodiversità di interesse agricolo e alimentare, mense scolastiche, ospedali, esercizi di ristorazione, esercizi commerciali, piccole e medie imprese artigiane di trasformazione agraria e alimentare, nonché enti pubblici.

Gli obiettivi principali

Le finalità principali sono essenzialmente due: sensibilizzare la popolazione sui temi della tutela e della valorizzazione della biodiversità di interesse agricolo e alimentare promuovendo comportamenti che la tutelino; sostenere le produzioni agrarie e alimentari in particolare le produzioni degli Allevatori e degli Agricoltori custodi ottenute dall’allevamento e dalla coltivazione di risorse genetiche locali a rischio di estinzione;

Il progetto della Regione Toscana

Finanziato dal Ministero per le Politiche Agricole e Forestali con 60.000 euro, il progetto ha lo scopo di sostenere lo sviluppo, il confronto e la connessione tra le Comunità del Cibo, riconoscendone il ruolo fondamentale nello sviluppo locale; sostenere concretamente la realizzazione di programmi ed interventi per aumentare la fruibilità dell’immenso patrimonio materiale ed immateriale che le Comunità del Cibo esprimono; riconoscere ed incentivare il ruolo degli Agricoltori e Allevatori Custodi, per la tutela e la valorizzazione del patrimonio di razze e varietà locali di interesse agrario, zootecnico e forestale della Toscana, anche in vista del futuro Piano strategico della PAC post 2020, nell’ambito del quadro delineato dalla Strategia Farm to Fork all’interno della più ampia Strategia Green Deal dell’Unione Europea.

I Distretti del cibo

Le prime 5 Comunità del cibo e dell’Agrobiodiversità che si sono costituite in Toscana, sono state anche riconosciute dal MiPAAF come Distretti del cibo e sono state iscritte al Registro nazionale distretti del cibo. Sono: la Comunità del cibo e della biodiversità agricolo e alimentare della Maremma; la Comunità del cibo e dell'agrobiodiversità della Garfagnana; la Comunità del cibo e dell’agrobiodiversità di interesse agricolo e alimentare dell’Amiata; la Comunità del cibo della Valdichiana e la Comunità del cibo di Crinale.

La Regione provvederà a presentare la domanda di iscrizione al Registro nazionale dei Distretti del Cibo di altre 4 Comunità nate successivamente se in possesso dei requisiti richiesti.

Fonte: Regione Toscana

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