"Piscina privatizzata? Rischio automatico per i lavoratori, il Comune non vede"
È stato come uno shock per la Cgil il voto in Consiglio comunale sulla privatizzazione della piscina comunale che ha 'apparentato' Fratelli d'Italia-Centrodestra per Empoli con la maggioranza Pd-Questa è Empoli.
Samuele Falossi della Cgil, che ha seguito la questione per i lavoratori di Aquatempra fin dall'annuncio a sorpresa della chiusura, non usa mezzi termini: "Non capisco la mozione presentata dal centrodestra e votata dalla maggioranza, noi siamo contrari a ogni ipotesi di privatizzazione. Ci stupisce questa accelerazione, nonostante il tema fosse noto questo non era all'ordine del giorno. Ci troviamo di fronte a un fatto compiuto e inatteso, non staremo a guardare".
La prima occasione di incontro sarà a distanza di pochi giorni: il Primo Maggio, festa dei lavoratori, vedrà in piazza con molta probabilità anche la rappresentanza dei lavoratori delle piscine. Parliamo al momento di 50 persone in cassa integrazione che attendono il 1° giugno per poter rientrare a lavoro.
"Ci sono tante cose sul fuoco tra cui la riapertura - spiega Falossi, impegnato oggi proprio in due assemblee dei lavoratori alle piscine di Certaldo e Fucecchio -. Prenderemo posizione ufficiale con l'assemblea dei lavoratori. Dobbiamo difendere 50 lavoratori, un patrimonio del territorio e un impianto della collettività. I cittadini empolesi negli anni hanno pagato un servizio e ora la volontà dell'amministrazione è di far guadagnare un privato".
Per la Cgil passare dal soggetto a partecipazione pubblica come Aquatempra al privato mette a rischio i lavoratori? "Avviene automaticamente, starà all'impegno dell'amministrazione gestire il tutto ma solo nella fase di passaggio. L'idea che ha il Comune che basti mettere le clausole sociali per salvare i lavoratori è una cosa inesistente, nella teoria e nella pratica. I diritti dei lavoratori e la qualità del servizio andranno automaticamente a rischio. È una cosa che succede tutti i giorni ma il Comune di Empoli non lo vede".
Elia Billero