"Donne & Fiori", l'arte omaggia l'identità femminile al Castello di Barberino Val d'Elsa
Un volteggio libero accende la danza dei colori e l’arte riprende vita nel Castello di Barberino Val d’Elsa. Con la performance della ballerina-pittrice Roberta Saccocci ha aperto i battenti la collettiva d’arte contemporanea “Donne & Fiori”, il primo di una ricca programmazione di eventi che animerà lo storico Spedale dei Pellegrini nel corso della primavera e dell’estate. Un benvenuto dipinto, scolpito, illustrato, danzato quello che ieri ha dato il via alla stagione turistico-culturale del borgo medievale. Taglio del nastro per la mostra promossa dal Comune e curata dall’associazione Operarte, che fonde stili, talenti e passioni di diciannove diversi artisti italiani e stranieri, tra pittori, scultori, mosaicisti, illustratori. Gli spazi del palazzo trecentesco tornano dunque a produrre e ad ospitare eventi culturali e ad accogliere l’Ufficio Informazioni Turistiche la cui apertura è stata arricchita dall’evento espositivo allestito al piano superiore del palazzo. L’InfoPoint è pronto a garantire qualità dell’accoglienza a chi approda nel Chianti e nella Valdelsa alla scoperta delle bellezze e delle peculiarità del territorio.
“Un’occasione che rende omaggio alla bellezza femminile e all’intensità del mondo donna – ha dichiarato la presidente dell’associazione Operarte Milena Boschetti - che desta interesse, stimola curiosità, accoglie le diverse chiavi di lettura degli artisti che si sono sperimentati sul binomio donne e fiori, la nostra è una primavera di emozioni, sensi e speranze che ci auguriamo possa offrire l’opportunità di un approfondimento culturale nel segno della leggerezza, un segno di rilancio dell’arte come strumento di espressione inclusiva nell’incantevole scenario di Barberino Val d’Elsa, dove abbiamo trovato un’accoglienza straordinaria da parte dell’amministrazione e degli uffici comunali”.
Gli artisti in mostra sono Cristina Andreini, Giovanna Baldini, Filippo Benci, Franco Berretti, Maria Antonietta Canalini, Alessandro Fedeli, Annamaria Foglia, Tiziano Lazzerini, Mirko Lepore, Maria Maselli, Stefano Mugnaioni, Renata Ornis, Anna Ranalli, Roberta Saccocci, Anna Serrini, Christiane Simond, Adolfo Straziati, Simona Tesi, Giada Ungredda.
L’evento “Donne&Fiori”, aperto fino al 15 maggio, è un’iniziativa che, oltre a mostrare il livello e la qualità delle opere realizzate celebra l’unitarietà, la poliedricità degli artisti che espongono insieme e, pur mantenendo ognuno la propria specificità, si raccontano con una voce sola. “La ricchezza nella diversità dei generi, delle tecniche e dei talenti – ha aggiunto la vicepresidente dell’associazione Operarte Maria Maselli - inneggia alla vita e alle emozioni che essa può generare nel rapporto con la natura, la terra di origine, la figura femminile, l’arte nasce da un bisogno atavico ed ha un messaggio fondamentale da trasmettere universalmente, fatto di convivenza, apertura, dialogo, incontro tra linguaggi e culture lontane”.
Al taglio del nastro sono intervenuti gli assessori Tatiana Pistolesi e Giacomo Trentanovi. Molti i visitatori locali e fiorentini che hanno preso parte all’inaugurazione e hanno accolto il ritorno della cultura contemporanea nello Spedale dei Pellegrini, apprezzando l’evento che pone al centro la sostanzialità del contributo femminile nella vita, nella crescita, nella bellezza e nell’armonia in ogni sua manifestazione.
“Ammiro la passione e l’energia degli artisti – ha commentato l’assessora al Turismo Tatiana Pistolesi - protagonisti di una collettiva che accoglie e valorizza le testimonianze della creatività attraverso stili e approcci diversi. L’iniziativa dà spazio all'intuito, all'ingegno, all’abilità e alla capacità innovativa attraversando i confini delle forme espressive. Mi piace pensare che l’arte contribuisca a renderci comunità in costruzione, comunità che ama e coltiva la pace perché l’arte unisce, è fonte di arricchimento, e superamento di muri e barriere. L’arte ci insegna che i valori della condivisione e della cooperazione contano più dei beni materiali. Mai come in questo momento mi trovo d’accordo con il pensiero di Jean Monnet, uno dei padri fondatori dell’Unione europea che diceva “Se dovessi rifare tutto, comincerei dalla cultura”.
Fonte: Ufficio Stampa Associato Chianti Fiorentino