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Terre degli Uffizi, otto mostre nella seconda edizione

Eike Schmidt

Sono otto le mostre che si terranno, nel corso del 2022, all’interno della seconda edizione di Terre degli Uffizi, progetto per la valorizzazione del patrimonio artistico della Toscana promosso da Gallerie degli Uffizi e Fondazione CR Firenze, all’interno dei rispettivi progetti Uffizi Diffusi e Piccoli Grandi Musei. Un nuovo programma espositivo che promuove il legame del territorio con le sue ricchezze artistiche. È stato presentato questa mattina da Luigi Salvadori, Presidente della Fondazione CR Firenze, da Eike Schmidt, direttore delle Gallerie degli Uffizi e dai sindaci dei Comuni coinvolti nel progetto.

L’obiettivo del progetto è quello di decentrare i flussi dei visitatori e incrementare il turismo di vicinanza, grazie alla collaborazione con i musei periferici già presenti sul territorio e con i Comuni. I risultati della prima edizione confermano l’intento: si è registrato un aumento medio del 16% di visitatori nei musei a Poppi, Anghiari e Castiglion Fiorentino (nel dettaglio: + 18% Poppi, +14% Anghiari, +18% Castiglion Fiorentino), rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. Un totale di 36.131 visitatori per le cinque mostre (a dicembre 2021). L’83% degli intervistati ha dichiarato che era la prima volta che visitava il museo, attirati dall’evento in corso. Le mostre hanno dunque fatto da attrattore per i centri meno noti che hanno avuto l’occasione di far conoscere il proprio patrimonio artistico e storico a un pubblico più ampio.

‘Masaccio e i Maestri del Rinascimento a confronto per celebrare 600 anni del Trittico di San Giovenale’, dal 23 aprile al 23 ottobre, al Museo Masaccio d’Arte Sacra di Cascia (Reggello): la prima nuova mostra è dedicata a Masaccio in occasione del sesto centenario dell’esecuzione del Trittico di San Giovenale, e ripercorre i legami dell’artista con la pittura del suo tempo. È ancora dedicata a Masaccio la mostra ‘Masaccio e Angelico. Dialogo sulla verità nella pittura’, che aprirà dal 17 settembre al 15 gennaio 2023 a San Giovanni Valdarno nel Museo delle Terre Nuove e nel Museo della Basilica di Santa Maria delle Grazie: sarà dedicata alle novità offerte dai due grandi pittori rinascimentali alla storia dell’arte, con una rosa di dipinti legati all’iconografia della Madonna con il Bambino.

Ad Anghiari, ‘Il Papa Guerriero. Giuliano della Rovere e gli uomini d’arme di Anghiari’ è la mostra che aprirà dal 21 maggio al 25 settembre al Museo della Battaglia e di Anghiari. L’evento si pone in continuità con il progetto scientifico della prima edizione di Terre degli Uffizi ‘La civiltà delle armi e le Corti del Rinascimento’, che indagava la presenza nel borgo aretino di un forte ceto sociale che traeva i propri profitti dal mestiere delle armi. Al Museo d’Arte Sacra di Montespertoli ‘La predella degli Uffizi salvata al castello di Montegufoni’, dal 14 maggio al 8 gennaio 2023 esporrà una predella del secolo XV che era stata custodita nel castello di Montegufoni, insieme ad altre opere, come anche la Primavera di Botticelli, durante la Seconda Guerra Mondiale. Casa Museo Ivan Bruschi ad Arezzo ospiterà dal 17 giugno al 23 ottobre la mostra ‘Pietro Benvenuti nell’età di Canova. Dipinti e disegni da collezioni pubbliche e private’, in occasione del secondo anniversario della morte di Antonio Canova. Sarà invece dedicata al mistero della vita e della nascita l’esposizione al Castello Conti Guidi di Poppi, dal 8 luglio al 1 novembre, ‘Nel segno della vita. Donne e madonne al tempo dell’attesa’, che ruota intorno a un dipinto di Sante Pacini conservato nel monastero di Vallombrosa, ma proveniente da Santa Trinita a Firenze.

È dedicata al pittore seicentesco Jacopo Vignali la mostra al Museo Giuliano Ghelli di San Casciano, ‘Jacopo Vignali a San Casciano. Dipinti dalle Gallerie degli Uffizi in ricordo di Carlo del Bravo’, dal 2 ottobre all’8 gennaio 2023. La scelta è dovuta anche all’interesse per questo autore di Carlo del Bravo, professore ordinario di Storia dell’Arte Moderna presso l’Università di Firenze, di origini sancascianesi. Dal 1 giugno al 6 novembre ‘Un capolavoro del Rinascimento dalla Francia a Bosco ai Frati: il trittico di Nicolas Froment. Terre degli Uffizi in Mugello’ vedrà temporaneamente ricollocata nel Convento di San Bonaventura a Bosco ai Frati, a San Piero a Sieve, l’opera che stava per secoli nella chiesa del convento, prima di essere portata alle Gallerie fiorentine con le soppressioni napoleoniche.

“L’ottima partenza del progetto l’anno scorso – confermata dai numeri dei visitatori – ci ha convinti a proseguire su questa strada – afferma Eike Schmidt, Direttore delle Gallerie degli Uffizi -. Non si tratta semplicemente di valorizzazione il territorio in termini di turismo, ma di un riscatto dallo stigma di periferia e di una rivalutazione storica delle relazioni tra territorio e capoluogo. L’iniziativa, che si vale di nuovi studi e che spesso attira l’attenzione su opere interessantissime ma meno note delle Gallerie degli Uffizi, è volta a stimolare nuove ricerche in ambito locale e centrale e soprattutto a creare una coscienza civica negli abitanti. Molte persone, attratti dalle mostre, per la prima volta hanno avvertito la curiosità di visitare il museo della loro città o del loro paese, scoprendo così i tesori che vi si conservano. Non solo gli organi istituzionali, ma tutti i cittadini sono chiamati alla tutela e al rispetto per il patrimonio artistico, che possiamo proteggere solo lavorando capillarmente sulla diffusione della conoscenza. E perché no, anche sentendosi orgogliosamente parte integrante del meraviglioso museo diffuso che è la Toscana insieme a tutta l’Italia!”

“Il successo della prima edizione di questo progetto – dichiara il Presidente di Fondazione CR Firenze Luigi Salvadori – ha confermato la bontà dell’operazione che ha peraltro origini lontane. È infatti l’ampliamento e una ulteriore valorizzazione di un nostro progetto di marketing territoriale nato oltre 15 anni fa e che abbiamo chiamato non a caso Piccoli Grandi Musei. La pandemia ha riacceso il piacere e il desiderio di un turismo ‘slow’ che desidera concedersi a quella costellazione di piccoli centri in cui l’opera dell’uomo è un ingrediente inestricabile dall’ambiente naturale. Le nuove mostre che fanno parte della nuova edizione desiderano arricchire questo processo offrendo l’opportunità di conoscere e ammirare capolavori di grande valore che, in molti casi, sono stati ricollocati nei luoghi per i quali sono nati. Crediamo che, anche questa volta, le varie esposizioni riusciranno a moltiplicare i visitatori delle singole realtà, come è avvenuto nella prima edizione del progetto e ringraziamo le Gallerie degli Uffizi di aver voluto condividere con noi questa bellissima avventura”.

Fonte: Ufficio stampa

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