Lamma, non rinnovati i contratti a ricercatori e tecnici: stato di agitazione e presidio di protesta
L’amministrazione del Lamma, il Laboratorio di monitoraggio e modellistica ambientale di cui sono soci la Regione (di maggioranza) e il Cnr (dove il Consorzio ha sede a Sesto Fiorentino), ha comunicato alla Rsu che non intende, al termine dei tre anni previsti di legge, prorogare i contratti a tempo determinato attualmente in essere. Un intendimento è motivato dalla prospettata impossibilità, non solo attuale ma anche futura, di avviare le procedure di stabilizzazione delle suddette persone, al raggiungimento dei tre anni di anzianità che ne consentirebbe l’assunzione a tempo indeterminato.
Se non si agirà tempestivamente, l’effetto sarà quello di una progressiva riduzione del personale, che già a partire dal prossimo 1° aprile vedrà la perdita del posto di lavoro da parte della prima lavoratrice, che sarà seguita da altre 4 nei mesi successivi, nonostante il diritto alla stabilizzazione maturato. Si tratta di ricercatori e tecnici che da almeno tre anni seguono progetti specifici e strategici. La lavoratrice in scadenza il 1° aprile ad esempio segue un progetto per studiare strategie e misure per la mitigazione del rischio incendio nell’area del Mediterraneo.
L’impossibilità delle stabilizzazioni viene ricondotta a quanto riportato nel Piano Triennale che azzera la capacità d’assunzione, in applicazione del tetto di spesa per il personale. Tuttavia questo appare in palese contrasto con l’attuale stato di sottodimensionamento del personale del Consorzio, comprovato anche dalla legge Regionale n. 87/2016 che ha attribuito nuove funzioni al Consorzio Lamma, per l’assolvimento delle quali prevedeva l’assunzione di 12 unità di personale. Di queste 12 unità ne sono state ad oggi assunte soltanto 5, attingendo alla graduatoria costituitasi in seguito al Concorso per Ricercatori del 2011. In conseguenza di ciò il Consorzio Lamma si trova di fatto fortemente sotto organico per adempiere a tutte le funzioni attribuitegli dagli stessi soci, Regione Toscana e Cnr. In aggiunta, nel corso degli ultimi anni, sono state affidate al Consorzio Lamma ulteriori attività straordinarie, per le quali si è reso necessario assumere personale a tempo determinato.
Sulla base della supposta impossibilità di prolungare i contratti per il personale a tempo oltre i tre anni previsti dalla legge, nonostante sussistano elementi normativi che lo consentano (e.g. Legge Madia, art. 20, comma 8), si complica notevolmente anche lo svolgimento delle attività straordinarie, prefigurandosi una situazione di grave stallo per l’operatività. Pur disponendo di risorse finanziarie ordinarie e straordinarie, il Consorzio non può di fatto destinarle all’assunzione a tempo indeterminato di quelle unità di personale specializzato necessarie allo svolgimento di tutte le attività e anzi è costretto a interrompere, dopo 3 anni, anche i rapporti di lavoro a tempo determinato con persone già formate e operative.
Infine questa situazione inaccettabile di blocco della spesa per il personale comporta per tutti i dipendenti del Consorzio la totale preclusione di qualsiasi tipo di progressione verticale di carriera, come prevista dal contratto nazionale, il cui rispetto da parte del Consorzio Lamma viene così a mancare. L’assenza di una chiara programmazione ad ampio orizzonte temporale, che inquadri i problemi sopra esposti individuando possibili percorsi per la loro soluzione, non può che accrescere la forte preoccupazione di tutti i lavoratori del Consorzio, degli assegnati Cnr e dei precari Cnr i cui contratti sono collegati alle attività del Lamma.
Per queste ragioni, qualche giorno fa l’assemblea dei lavoratori e delle lavoratrici del Lamma, estesa anche agli assegnati e precari Cnr e tenutasi su convocazione della Rsu, ha deciso all’unanimità e con il pieno sostegno della Flc Cgil di proclamare lo stato di agitazione di tutti i lavoratori e le lavoratrici, finché non verranno fornite risposte chiare e soluzioni percorribili per la risoluzione dei problemi riportati. Domani giovedì 31 marzo è previsto un presidio di protesta a Firenze, con la Flc Cgil, la Cgil, lavoratori e lavoratrici in piazza Duomo davanti alla sede della Regione (ore 10:30-12:30), mentre una delegazione di lavoratori e sindacalisti sarà nel pomeriggio ricevuta dall’assessora regionale Monni. Inoltre, Cgil e Flc Cgil Firenze hanno inviato una lettera di diffida legale all’amministratore del Lamma: “Si invita e diffida il Consorzio Lamma, nella persona del legale rappresentante pro tempore in carica, ad assumere tutti i provvedimenti opportuni, ivi compresa la possibilità di sottoscrivere accordi in deroga, finalizzati a garantire la continuità del rapporto di lavoro dei ricercatori precari”.
Rsu Lamma, Cgil Firenze, Flc Cgil Firenze