Auto contro scooter a Livorno: muore un rider 31enne
Tragico incidente in via Marconi, a Livorno. Un'auto e uno scooter si sono scontrati. Nell'impatto lo scooterista, un rider livornese di 31 anni, William De Rose, è rimasto gravemente ferito.
Sul posto sono immediatamente intervenute polizia municipale e Pubblica assistenza e il 31enne è stato trasportato in codice rosso al pronto soccorso. Purtroppo le condizioni si sono rivelate troppo gravi e in ospedale il rider è morto.
Rider morto a Livorno, i commenti
“Basta parole. Tutti dobbiamo adoperarci per garantire più sicurezza e dignità a tutti i lavoratori. Se gli interventi normativi, come quello assunto dalla Toscana proprio per i lavoratori delle piattaforme digitali, sono un primo passo necessario, serve che tutti lavoriamo ad azioni ancora più incisive. Una società civile può dirsi davvero tale se difende e tutela l’accesso al lavoro ma anche e soprattutto la dignità della persona e il suo diritto alla sicurezza, quale che sia l’occupazione che svolge”. Così il presidente del Consiglio regionale della Toscana, Antonio Mazzeo, appresa la notizia che nell’incidente stradale di oggi pomeriggio a Livorno è morto un rider di poco più di trent’anni.
"Apprendiamo con sconcerto e dolore la notizia di un'ennesima morte sul lavoro" ha dichiarato Fabrizio Zannotti, segretario generale Cgil provincia di Livorno. "A pagare con la vita questa volta è stato un rider 31enne, morto a seguito di un incidente stradale in viale Marconi. Un nuovo morto sul lavoro, una nuova tragica ferita per l'intera città. L'auspicio è che le autorità preposte facciano al più presto chiarezza sulla dinamica dei fatti. Al Comune di Livorno chiediamo l'apertura di un tavolo per confrontarci sulle misure eventualmente applicabili al fine di migliorare la sicurezza dei rider all'interno del traffico cittadino.
Da tempo a livello nazionale ci stiamo battendo in prima fila per garantire a questi lavoratori maggiori tutele e maggiore sicurezza ma si può e si deve fare di più: questo particolare modello produttivo deve davvero iniziare a mettere al centro di tutto la persona e la sua incolumità. Ai familiari e agli amici della vittima le più sentite condoglianze di tutta la Cgil".
Questo invece l'intervento del sindaco Luca Salvetti.
"La morte del giovane rider avvenuta nella serata di venerdi colpisce profondamente la città e tutte le nostre coscienze. Non mi piace riservare a questo evento tragico le parole di circostanza che spesso ho sentito nella varie città colpite da questi lutti. Al di là del richiamo alla fatalità e al di là della ricostruzione che sarà fatta sulla dinamica dell’incidente, con cause e responsabilità, qui siamo di fronte ad un mondo senza regole e senza coscienza, un mondo lavorativo che è frutto dell’evoluzione del mercato che non ha saputo ancora darsi delle regole e porta chi opera sulle strade a non avere tutele e ha dover sopportare ritmi intollerabili per raggiungere livelli di reddito mai neanche accettabili.
Le istituzioni, con i sindacati e le imprese che fanno delivery hanno l’obbligo di fermarsi a riflettere e poi agire per cambiare uno scenario insopportabile, uno scenario che è facilmente constatabile stando fuori nel fine settimana e osservando gli episodi che in poche ore si verificano per le strade di Livorno come in tutte le altre città italiane. Siamo pronti, con gli assessorati Lavoro e alla Mobilità, a convocare al più presto il tavolo richiesto dalla Cgil".
"Ennesimo morto sul lavoro che la Toscana piange, è inaccettabile e ci chiama tutti ad un impegno maggiore per arginare queste tragedie". Queste le parole dei segretari regionali della UIL Toscana, Paolo Fantappiè, e della Uiltrasporti Toscana, Michele Panzieri.
"Quella dei rider è una categoria su cui, sia a livello nazionale che soprattutto in Toscana, qualcosa è stato fatto per garantire contratti e tutele - aggiungono Fantappiè e Panzieri - La strada però, come insegna la cronaca terribile di quest’ultimo fatto accaduto a Livorno, è ancora molto lunga. Serve un grande senso di responsabilità della parte datoriale, a questi lavoratori deve essere applicato il contratto della logistica, l’unico ad oggi in grado di garantire orari consoni e carichi di lavoro umani. Chiediamo inoltre alle aziende, perché finora lo hanno fatto solo alcune realtà locali, di sottoscrivere il protocollo "etico" firmato con il Presidente della Regione e l'assessorato regionale al lavoro pochi mesi fa e che stiamo implementando insieme alla Regione per garantire ai rider formazione, diritti e sicurezza. Questi sono atti concreti che possono e devono essere applicati fin da subito, senza aspettare la prossima tragedia".