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Pandemia, inflazione e guerra rallentano la crescita del Pil a Firenze

Una corsa a ostacoli. L’economia fiorentina, in linea con quella toscana e nazionale, perde il suo slancio a causa del balzo dei costi energetici e delle difficoltà di approvvigionamento, tendenze aggravate dalla guerra Russia-Ucraina. Dopo gli effetti negativi dell’emergenza covid e il rallentamento dei consumi dovuto all’inflazione, è il conflitto Mosca-Kiev a insidiare la crescita del Pil. Nel 2022, secondo le ultime stime l’economia della città metropolitana di Firenze dovrebbe registrare un rallentamento di oltre un punto e mezzo percentuale rispetto alle previsioni di appena pochi mesi fa (dal 4,5 al 3%): un dato comunque provvisorio e suscettibile di ulteriori cambiamenti, essendo lo scenario volatile e soprattutto imprevedibile.

La Camera di commercio ha elaborato gli ultimi dati Istat (+6,5% il Pil 2021), che evidenziano come a trainare la crescita del territorio lo scorso anno siano state le esportazioni: +27% rispetto al 2020 e +6,7% nei confronti del 2019. L’export di Firenze, a fine 2021, ha raggiunto i 17,4 miliardi: quinta provincia italiana per valore esportato, con una quota del 3,5% sull’export totale nazionale. Considerando il saldo import-export, Firenze si piazza addirittura al secondo posto in Italia, dietro Vicenza, con un valore positivo di 10 miliardi, in crescita anche rispetto al 2019 (9,4 miliardi). Completamente diverso è stato, invece, l’andamento delle imprese orientate al mercato interno (commercio, ristorazione, turismo), penalizzate dalla forte contrazione dei consumi (-5% anche nei primi due mesi dell’anno).

Una situazione molto polarizzata, destinata a complicarsi per gli effetti negativi delle tensioni internazionali che, purtroppo, stanno rallentando la corsa dell’export, più per le conseguenze indirette (aumento dei costi energetici, difficoltà dei trasporti e degli approvvigionamenti) che non per quelle dirette dal momento che l’incidenza di Russia e Ucraina sulle esportazioni fiorentine è nell’ordine dell’1,2% (1% verso Mosca, 0,2% verso Kiev).

“Il forte elemento di criticità della nostra economia in questo momento è legato ad un quadro geo-economico mondiale straordinariamente complesso e imprevedibile – dice Leonardo Bassilichi, presidente della Camera di commercio di Firenze -. Le imprese in difficoltà hanno il problema di riposizionarsi sul mercato, mentre quelle con il vento in poppa hanno comunque il problema dei costi che sono lievitati oltre ogni aspettativa, costringendo molti a lavorare senza più margini o addirittura in perdita, mettendo a repentaglio la stessa continuità aziendale”.

La Camera di commercio, considerata la criticità del momento, ha deciso di destinare nuove risorse a sostegno delle imprese, in particolare per rifinanziare il bando sulla sicurezza dei luoghi di lavoro e per valorizzare le eccellenze del territorio attraverso la rete della ristorazione locale.

In questo quadro di grande incertezza, l’export resta comunque il principale motore dell’economia fiorentina. I primi cinque settori, spiega l’Ufficio studi della Camera di commercio, concentrano circa il 70% del valore esportato complessivo in ambito metropolitano nel 2021: la pelletteria ha fornito il contributo principale con una quota del 24% e un +42% in un anno anche se non ha pienamente recuperato il valore di fine 2019 (-4,8%); così come la meccanica strumentale ha evidenziato un aumento del 17,5% sul 2020 ma è ancora in arretrato rispetto al 2019 (-9,5%). Vi sono tuttavia le esportazioni di altri settori come per esempio i vini e le calzature che hanno pienamente recuperato sul 2019 (rispettivamente +3% e +15,6%); il farmaceutico, sebbene per incidenza rappresenti il secondo comparto (15%) evidenzia una diminuzione contenuta sul 2020 (-2,4%) e un aumento notevole sul 2019 (+27%).

I principali Paesi partner sono Svizzera, Francia, Stati Uniti, Germania, Cina e Corea del Sud. Rispetto al 2019, tuttavia, gli incrementi maggiori sono stati quelli di Francia, Cina, Stati Uniti, Germania e Corea del Sud. In netto calo il Regno Unito: -23,4% sul 2020 e -30,8% sul 2019 (effetto Brexit).

“Siamo al fianco delle imprese anche in questa fase complessa e incerta, per aiutarle a promuovere i loro prodotti e a esportarli sui mercati di tutto il mondo, soprattutto nella prospettiva di una stabilizzazione del commercio internazionale – commenta Giuseppe Salvini, segretario generale della Camera di commercio di Firenze -. Vanno in questa direzione l’ultimo bando per l’internazionalizzazione, con contributi a fondo perduto, ancora aperto, e il progetto ExportHub che, attraverso la nostra azienda speciale PromoFirenze, aiuta le imprese a posizionarsi nei Paesi più dinamici. Nell’ambito del progetto ExportHub, il 28 e 29 aprile ospiteremo in Camera di commercio i nostri referenti esteri che presenteranno alle imprese le opportunità di business negli undici mercati presidiati. E vanno in questa direzione eventi come BuyWine e BuyFood Toscana, PrimaAnteprima vini toscani e Borsa del turismo online, vetrine internazionali per le eccellenze della nostra regione e strumenti efficaci di marketing territoriale e turistico”.

Fonte: Camera di Commercio di Firenze

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