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Profili Facebook hackerati per condividere materiale pedopornografico, ecco come difendersi

La polizia postale di Firenze è venuta a conoscenza di un fenomeno che negli ultimi periodi vede coinvolto il diffuso servizio di Messaging denominato Facebook.

Nello specifico ignoti criminali, hackerando svariati profili ne entrano in possesso ed utilizzano gli stessi quali vettori di diffusione di materiale pornografico prodotto mediante lo sfruttamento di soggetti minorenni.

Le condotte illecite vengono poste in essere in nome e per conto dei reali utilizzatori dei profili hackerati che vengono a conoscenza di ciò solo al momento in cui la società Facebook (oggi Meta Platform) notifica loro la sospensione dell’account per aver violato le norme di utilizzo della piattaforma legate al caricamento di contenuti illeciti.

Al riguardo al fine di ridurre i rischi connessi basta seguire queste semplici procedure:
- Utilizzare password forti non soggette ad attacchi brute-force o attacchi a dizionario sia per quanto attiene all’account facebook che per quanto attiene all’account di posta elettronica ad esso collegato;

- Al riguardo è deprecabile l’utilizzo della stessa password per più servizi;

- Non utilizzare frasi standard per il recupero della password;

- Fare attenzione a modifiche del profilo facebook che, seppur apparentemente poco invasive e facilmente ripristinabili, possono far nascere il sospetto che l’account sia stato violato;

- Inserire l’autenticazione a doppio fattore;

- Non sottovalutare eventuali messaggi da parte del provider su eventuali accessi non autorizzati.

Resta il fatto che gli utenti vittime del fenomeno sono invitati ad effettuare celeri segnalazioni agli organi preposti al fine di non vedersi erroneamente coinvolti in procedimenti penali inerenti alla diffusione di materiale pedopornografico.

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