Invio armi all'Ucraina, sull'aeroporto di Pisa il M5S interroga la Regione: "Evidente anomalia"
In merito a quanto appreso dai sindacati dei lavoratori dell’aeroporto di Pisa in merito al carico di armi sugli aerei in partenza dal Cargo Village per portare aiuti umanitari alla popolazione ucraina e al conseguente rifiuto opposto dai lavoratori, l’assessore regionale ai trasporti Stefano Baccelli ha risposto in Aula a un’interrogazione del Movimento 5 stelle.
Le firmatarie Irene Galletti e Silvia Noferi hanno richiesto chiarimenti riguardo alle “competenze relative alle procedure di carico merci presso gli scali aeroportuali toscani”. Nell’interrogazione, ricordano che “l’ufficio stampa di Toscana Aeroporti ha confermato l’accaduto, dichiarando che ‘si è trattato di un bancale con scritto materiale esplosivo. La Difesa ha chiesto a noi di occuparcene, ma non era stata comunicata la presenza di materiale che noi non possiamo trattare”. A conferma dell’anomalia, spiegano ancora le consigliere, “la comunicazione di Toscana Aeroporti conferma che ‘il volo è stato bloccato, poi si è attivata l’Enac”. Poi, il volo è stato “sbloccato ed è partito”. L’interrogazione chiede alla Giunta regionale una valutazione sull’accaduto “e se sia consuetudine, per la parte civile dello scalo dell’aeroporto di Pisa, in particolare presso le piazzole di parcheggio e il Cargo Village, ospitare velivoli che trasportano carichi relativi a materiale bellico e in caso affermativo: secondo quale accordo; se il personale civile sia opportunamente informato e se è possibile che Toscana Aeroporti non sia a conoscenza delle tipologie di merci per le quali i militari possono richiedere la collaborazione dei dipendenti civili”.
“Ho richiesto al presidente di Toscana Aeroporti, Marco Carrai, informazioni in merito con una nota del 18 marzo scorso. Toscana Aeroporti ci risponde il 22 marzo per conto del presidente”, dice in Aula l’assessore Baccelli. “La gestione dei voli in questione fa capo direttamente al ministero della difesa, il comando operativo del dipartimento interforze ha già chiarito con nota alla stampa. Per quanto riguarda Toscana Aeroporti, la società di gestione e le sue controllate non hanno avuto alcun ruolo e hanno operato nel rispetto delle procedure previste e dell’integrità dei propri dipendenti”. L’assessore legge quindi il lancio dell’agenzia Ansa, del 15 marzo, nel quale si riporta la nota del dipartimento interforze, “che precisa: ‘non si è registrata alcuna protesta, da parte dei lavoratori civili addetti al carico merci del Galilei dovuta alle suddette motivazioni. Alcuni operatori si sono limitati a segnalare il mancato possesso dei requisiti necessari all'effettuazione del caricamento di materiali speciali, manifestando la necessità di specifiche autorizzazioni. A seguito di detta segnalazione, i materiali sono stati regolarmente caricati, da altro personale, sul velivolo’. Quanto ai materiali in questione, si precisa che essi sono parte del sostegno militare per l'Ucraina deliberato dal Parlamento italiano e che erano in attesa di essere caricati su un volo civile, abilitato al trasporto di quella tipologia di merci. Nel dettaglio: un B-737 cargo, non certo classificato come volo contenente 'aiuti umanitari'”. L’attività, legge ancora l’assessore, “è stata condotta presso una piazzola di parcheggio civile dell'aeroporto militare Galilei, anziché, come avviene usualmente, all'interno dei parcheggi aeroportuali militari, per l'eccezionale e contemporanea attività di trasporto richiesta dalla situazione in atto”.
“La questione è un’evidente anomalia nella normale conduzione della società di gestione aeroportuale della parte civile del trasporto”, dichiara la capogruppo del Movimento 5 stelle, Irene Galletti nella replica. “Ricordo che l’aeroporto di Pisa è innanzitutto uno scalo militare, concesso per usi civili dal Ministero della Difesa. Le due attività, civile e militare, sono ben distinte. Il giorno in cui è uscita questa notizia, si stava tenendo l’inaugurazione dei lavori di ammodernamento del terminal. Il presidente Carrai ha risposto a precisa domanda spiegando che ‘non accadrà più’. È avvenuto qualcosa che non rientra nell’ordine normale delle cose. Le spiegazioni puramente formali non giustificano l’accaduto, qualcosa è successo, ma non se ne vuol rendere conto. Ancora oggi, la società non si sente in dovere di dare spiegazioni dell’attività che avvengono nella parte civile dell’aeroporto, così come non si è sentita in dovere di rispondere al presidente della commissione Controllo per rendere conto delle attività e dei soldi utilizzati dalla Regione Toscana. E questa è una società di gestione, non la proprietaria dell’aeroporto. Mi dichiaro non soddisfatta della risposta, non per responsabilità dell’assessore. Invito la Giunta regionale a essere fermi nel richiedere a questa società di gestione le risposte che ha il preciso dovere di dare”.
“Il tema non è Toscana Aeroporti, ma l’invio da una base italiana di armi alla resistenza ucraina”, ha osservato il consigliere Marco Stella (Forza Italia). In quest’ottica, “la risposta dell’assessore Baccelli è di un’importanza fondamentale. Non possiamo sottovalutare la situazione, siamo l’unico paese europeo, per quello che mi risulta, dal quale partono armi per l’Ucraina. Tant’è che il ministro della difesa russa ha usato parole durissime nei confronti del nostro Paese, il che potrebbe significare anche l’interruzione dei rapporti commerciali. Dalla Toscana partono armi per l’Ucraina: a prescindere dalla posizione politica sull’invio di armi, io ero fermamente contrario, dobbiamo affrontare la questione. Il Consiglio regionale dovrebbe dibatterne, diventare luogo di discussione centrale su questo tema. Chiedo all’Ufficio di presidenza che venga messo all’ordine del giorno della prossima seduta”.
Fonte: Consiglio Regionale della Toscana - Ufficio stampa