Giornate FAI di Primavera in Toscana: l'elenco dei luoghi aperti
Sabato 26 e domenica 27 marzo tornano le Giornate FAI di Primavera, il più importante evento di piazza dedicato al patrimonio culturale e paesaggistico del nostro Paese. In Toscana, con oltre 30 aperture in 10 province, molti luoghi preziosi, spesso inaccessibili o poco conosciuti, saranno visitabili a contributo libero, nel pieno rispetto delle norme di sicurezza sanitaria, grazie ai volontari delle Delegazioni e dei Gruppi FAI della regione.
Le Giornate FAI quest’anno compiono "trenta primavere". Un traguardo esaltante, che tuttavia non potrà essere solo una festa. Nel pieno di una guerra che segna tragicamente la storia europea, non è il momento di festeggiare, né di invitare gli italiani a distrarsi nel puro godimento delle meraviglie del nostro Paese, ma piuttosto a concentrarsi sul significato e sul ruolo del patrimonio culturale che riflette la nostra identità, testimonia la nostra storia e rinsalda i valori del vivere civile. In cos’altro si incarna, del resto, l’identità di un popolo se non nella sua storia, nella cultura e nella tradizione? I monumenti, il paesaggio, le opere d’arte raccontano chi siamo a chi non ci conosce e alle generazioni presenti e future: il patrimonio culturale è come il patrimonio genetico di un popolo, che conserva a perenne memoria un codice di esperienze e valori condivisi su cui si fonda la nostra umanità.
Mai come quest’anno, allora, le Giornate FAI mostrano il loro più autentico spirito civico ed educativo, che è nella missione del FAI: visitare i luoghi eccezionalmente aperti dai volontari del FAI sarà l’occasione per conoscere la nostra storia e riflettere su quanto può insegnarci per affrontare il presente e il futuro, perché ciò che siamo e che abbiamo non sia dato per scontato, ma sia compreso e apprezzato come esito di lunghi e talvolta drammatici trascorsi che ci accomunano come italiani, europei, e con l’umanità tutta. Proteggere, conservare e valorizzare il patrimonio culturale, aprendolo al pubblico e invitando tutti gli italiani a conoscerlo e frequentarlo: questa è la missione del FAI, che proprio in questi tempi bui, in queste Giornate FAI, trova un senso ancor più profondo e una funzione ancor più necessaria e urgente.
Il FAI, come istituzione della Repubblica, ha scelto di esprimere in maniera esplicita la vicinanza e la solidarietà con il popolo ucraino esponendo i colori della sua bandiera in tutta la comunicazione e nei Beni, ma la Fondazione vuole dare un contributo concreto e perciò si impegna oggi formalmente a finanziare il recupero di un’opera d’arte del patrimonio culturale ucraino che sarà individuato non appena cesserà la guerra e sarà avviata la ricostruzione del Paese.
Chi deciderà di prendere parte alle Giornate FAI potrà offrire un contributo per sostenere la Fondazione. Ai partecipanti verrà suggerito un contributo non obbligatorio a partire da 3 euro e la donazione online su www.giornatefai.it consentirà, a chi lo volesse, di prenotare la propria visita; per molti luoghi, soprattutto nelle grandi città, la prenotazione online è consigliata per garantirsi l’accesso alla visita. Chi lo vorrà, potrà sostenere ulteriormente il FAI con contributi di importo maggiore oppure con l’iscrizione annuale, sottoscrivibile online o in piazza in occasione dell’evento (box in fondo per dettagli).
Le Giornate FAI di Primavera in Toscana
Un weekend per riconnetterci alla storia e alla cultura della Toscana, che permetterà ai visitatori di sentirsi parte dei territori in cui vivono e di cui spesso non conoscono appieno la bellezza e il valore. Verranno aperti ville e palazzi storici, siti archeologici, chiese di grande valore architettonico o storico-artistico, biblioteche, collezioni d’arte e musei d’impresa, Non mancheranno itinerari nei paesi e nei borghi alla scoperta di angoli meno noti del paesaggio toscano, dove si conservano tesori e scrigni nascosti e si tramandano antiche tradizioni.
"La scelta di tesori e itinerari curiosi e di qualità, capaci di coinvolgere l’attenzione di un pubblico attento e desideroso di conoscere, è del tutto condivisa dalla politica culturale della Regione – dice il presidente della Regione Toscana Eugenio Giani -. Lo testimonia ad esempio, lo sforzo che stiamo compiendo per restaurare e valorizzare la Villa Medicea di Careggi già patrimonio mondiale dell’umanità dell’Unesco, luogo di immenso valore storico-culturale e prima delle ville monumentali acquistate dalla famiglia Medici che nel prossimo futuro si candida a diventare sede dei capolavori degli Uffizi per il progetto Terre degli Uffizi. O ancora, il patrimonio rappresentato dalla galassia dei musei minori della Toscana, o dai borghi che riproducono veri e propri musei a cielo aperto. Sono convinto che operazioni come quella del FAI facciano solo bene al territorio, contribuendo alla crescita di una fruizione consapevole e sostenibile da parte di cittadini e turisti che scelgono forme di approccio diverso e più profondo".
"Il nostro patrimonio di cultura e ambiente racconta chi siamo - dice la Presidente Fai Toscana Rosita Galanti Balestri - nostro compito è trasmetterlo oggi alle generazioni future per diffondere la nostra identità di Paese, per riconoscersi tutti assieme come popolo. Oggi più che mai, in questo travagliato scenario con la tragedia che si sta consumando in Ucraina, sentiamo l’urgenza di questo impegno. La conservazione e la tutela del nostro patrimonio culturale acquistano ancora più significato. Aprire le porte alla Bellezza come facciamo con le Giornate Fai di Primavera ha alto valore educativo e formativo nel rispetto della memoria e della cultura tradizionale, ma anche dei nuovi scenari, tecnologici e scientifici. Voglio salutare il fecondo rapporto con la Regione Toscana ringraziando il presidente Giani e tutti coloro che hanno lavorato con il Fai. Per noi questa collaborazione è preziosa e ci sprona ad un rinnovato impegno. I beni che apriamo al pubblico nelle Giornate Fai di Primavera sono beni pubblici e privati, ma soprattutto sono della collettività, delle comunità in cui viviamo e lavoriamo. Insieme, Regione Toscana e Fai siamo impegnati per il bene comune, per la promozione e la tutela del nostro patrimonio storico, artistico e paesaggistico".
Alcune delle aperture in Toscana
Qui l'elenco completo e come prenotarsi
Arezzo
Fab Lab Alterini, tipico esempio di modello di azienda a conduzione familiare aretina da oltre 80 anni, si presenta come una sorta di museo vivente, rivolto alla cultura del lavoro e del sapere industriale legato al ferro e ai metalli.
Museo dell’oro UNOAERRE, primo museo italiano dedicato all'oreficeria, nato per non disperdere la memoria storica di questa antica arte e l'esperienza di una azienda che ha segnato la storia della città di Arezzo, e non solo.
Palazzo Lambardi Sugar, antica dimora patrizia dove lo store Sugar, tra pareti affrescate e soffitti decorati, tra un antico camino vasariano e le testimonianze musive di una antica domus romana, è stato eletto uno dei tre negozi più belli al mondo.
Firenze
Villa Medicea di Careggi. Nella villa di Careggi, appartenente al patrimonio della Regione Toscana, sono tuttora in corso importanti lavori di restauro che ne impediscono l’apertura al pubblico ma in occasione delle Giornate FAI di Primavera, sarà possibile visitare gli ambienti del piano terreno già completati. LE PRENOTAZIONI PER QUESTO EVENTO SONO CHIUSE
Palazzo Buontalenti, noto come il Casino Mediceo di San Marco, già sede della Corte di Appello. Palazzo Buontalenti non è normalmente accessibile al pubblico, essendo oggi la sede di una istituzione accademica internazionale (School of Transnational Governance, EUI). LE PRENOTAZIONI PER QUESTO EVENTO SONO CHIUSE. L’apertura rientra nel progetto di collaborazione con la Commissione europea.
Badia Fiesolana, la badia di San Bartolomeo, più conosciuta come badia Fiesolana, è situata fuori dal centro abitato di Fiesole, ospita il quartier generale dell'Istituto Universitario Europeo, Centro di alta formazione socio-politica per le élites d'Europa, sin dal 1976. LE PRENOTAZIONI PER QUESTO EVENTO SONO CHIUSE. L’apertura rientra nel progetto di collaborazione con la Commissione europea.
La Villa di Olmo, Fondazione Giuseppe e Margaret De Vito. L'attuale costruzione risale – sotto forma di villa-fattoria inserita all'interno di una grande tenuta agricola – alla seconda metà del Cinquecento, ma già dalla fine del IX secolo si ha notizia di un antico “palagio” appartenente al vescovo di Fiesole, passato nel Duecento alla famiglia fiorentina degli Spinelli e poi a quella dei Busini, che lo tennero fino al 1570. A partire da tale data, quando l'edificio con i suoi 24 poderi fu acquistato dall'Ospedale di Santa Maria Nuova, ha inizio la storia che porterà alla configurazione architettonica attuale. Qui è custudita una importante collezione di circa 60 quadri del Seicento napoletano, di cui 24 non sono mai usciti dalla villa fattoria dove li aveva collocati il collezionista.
Fondazione Mello, situata all’interno di quella che fu la bottega del Gianbologna e del Foggini. Luogo che non ha mai perso la sua vocazione artistica ospita grandi tele che raffigurano giardini e scorci fiorentini di Gianfranco Mello, pittore nato a Venezia ma trasferitosi a Firenze dove si è espresso artisticamente fino a qualche anno fa.
Grosseto
Scansano, centro di antiche origini, si colloca su una dorsale collinare che costituisce lo spartiacque tra i fiumi Ombrone e Albegna. Per la sua posizione privilegiata, a metà strada fra il mare ed il Monte Amiata, è stata considerata fin dall'antichità luogo salubre e di villeggiatura, al punto che il Granduca Leopoldo II la scelse per la cosiddetta "Estatatura", che consisteva nel trasferimento estivo degli uffici del Comune di Grosseto, capoluogo della provincia maremmana, a Scansano, dove gli impiegati e le loro famiglie potevano sfuggire ai rischi della malaria. Luogo di eccellenza della produzione del vino fin dai tempi degli etruschi oggi noto come Morellino di Scansano.
Livorno
Villa Mussio, situata a Campiglia Marittima, risale a metà del 1800. E’ stata voluta dall'Avvocato Luigi Mussio ed è stata ideata e costruita dall'Architetto Cesare Spighi che la eresse, per volontà del Proprietario, con l'intento di realizzare una dimora sontuosa ma ad uso familiare. Villa Mussio ha ospitato per molti anni il noto pittore-xilografo Professore Carlo Guarnieri, stimato e apprezzato dal mondo dell’arte.
Lucca
Podere Lovolio, a Massarosa, una vera e propria oasi di natura, incastonata tra le colline e la zona lacustre del Lago di Massaciuccoli, arricchito da opere d’arte ispirate alla natura stessa. Un luogo di meditazione dove l’amore per l’arte, la natura e gli animali si incontrano.
Tereglio, a Coreglia Antelminelli. Nel III-II secolo a.C. la montagna di Tereglio risulta abitata da tribù liguri. Ignote Sono però le vicende del paese dalla sua fondazione fino al 1287. Degni d'attenzione sono le zone medievali del Fortino e di porta Mezzana, i portali cinquecenteschi, casa Noccorini, la Dogana e casa Giannini, che ripetutamente ospitò nel secolo scorso, al tempo della costruzione della via di Foce da Giovo, la duchessa Maria Luisa di Borbone, letterati e scienziati insigni, e Casa La Penna, che segna legame imprescindibile tra Pia Pera e Tereglio. Eccezionale, infine, la chiesa parrocchiale, per la struttura e le opere d'arte che conserva.
Massa
Cava Romana di Fossacava, La cava romana documentabile più grande in Italia: il sito archeologico che ha permesso di riportare alla luce la cava romana di Fossacava, uno splendido anfiteatro scolpito dall'uomo tra il I° sec. a.C. e il IV° sec. d.C. è situato lungo la strada comunale per Colonnata in località Tarnone. Un vero e proprio Museo a cielo aperto, unico in tutta la Toscana.
Pisa
Archivio Storico Diocesano, dotato di 1200 metri lineari di scaffalatura compatte e a muro. La documentazione conservata, sia cartacea che in pergamena, è particolarmente consistente e si può datare dal 720 fino alla prima metà del secolo scorso. Potremo osservare registri, filze e pergamene di notevole importanza e valore databili da inizio VIII secolo, prodotte da varie istituzioni ecclesiastiche della diocesi. Tra i documenti che saranno presentati: l’Atto di Battesimo di Galileo Galilei, l’Atto di Battesimo di Giovanni Battista Tempesti e di altri personaggi nati a Pisa a partire dal 1457.
Pistoia
Villa Pagnozzi, attuale sede dell'Ente Camposampiero, nasce nel 1946 con l'intento di accogliere ed aiutare ragazzi e giovani adolescenti rimasti orfani a causa della guerra. L'Istituto della Provvidenza Camposampiero prende il nome da Giuseppe Camposampiero, docente del Liceo Forteguerri. Il giovane professore, prima della prematura morte a seguito del primo bombardamento aereo della città, assisteva i ragazzi e le famiglie povere del quartiere. La cappella Pagnozzi è un piccolo gioiello del Seicento.
Villa Rospigliosi di Spicchio, a Lamporecchio: un sogno di un Papa. La villa, realizzata per il papa Clemente IX (Pistoia, 27 gennaio 1600 - Roma, 9 dicembre 1669) e la sua famiglia Rospigliosi, fa parte delle proprietà che questi signori pistoiesi, provenienti da Nord, possedevano nei comuni di Lamporecchio e di Larciano. Nel tempo, Spicchio fu trasformata da podere agricolo con casa padronale e bosco di caccia annesso in grande villa signorile con cappella privata. Papa Clemente non fece mai in tempo ad abitarvi perché morì l'anno stesso in cui iniziarono i lavori. Importante occasione per visitare il complesso della Villa Rospigliosi di Spicchio, la proprietà infatti ha affidato al FAI l'apertura al pubblico.
Prato
Villa Medicea di Poggio a Caiano, dove fra le altre cose, eccezionalmente sarà aperta la limonaia, meravigliosa opera del Poccianti che ospita le innumerevoli piante dei limoni care ai Medici.
Villa Aldobrandini –Banchieri – Rospigliosi, abitazione privata di cui si visiteranno alcuni ambienti. Nel corpo di fabbrica più antico si potrà ammirare una collezione di arte contemporanea ed assistere ad una performance in diretta. Fra i narratori Claudio Seghi Rospigliosi, proprietario della Villa.
Siena
Palazzo Bichi Ruspoli, sconosciuto ai più, sulla centralissima via Banchi di Sopra, antica via Francigena, si affaccia il palazzo Bichi Ruspoli, sede attualmente della Società degli Industriali di Siena. Il palazzo presenta caratteristiche peculiari, come l'uso nella facciata principale dell'arenaria, e racchiude importanti vicende storiche, legate alle più importanti famiglie senesi a partire dal Medioevo.
Simignano, un borgo da scoprire. A pochi chilometri da Siena, nel territorio del comune di Sovicille, tra boschi di castagni e allevamenti della preziosa cinta senese sorge il piccolo borgo di Simignano. Qui si potranno ammirare in anteprima gli affreschi attribuiti recentemente a Pietro di Ruffolo.
Fonte: FAI - Fondo Ambiente Italiano - Ufficio stampa