L'invasione in Ucraina fa impaurire i consumatori: scaffali vuoti e code ai benzinai
Scaffali vuoti, code ai benzinai. Sono scene che può capitare di vedere in questi giorni, come già avvenne ai tempi dello scoppio del Covid-19, nei primi mesi del 2020. Stavolta sono trascorsi due anni e in molti si affrettano di nuovo a fare spese giganti o scorte di rifornimento per l'auto. In questo week end si sono verificate code ai distributori, in vista dell'annunciato sciopero degli autotrasportatori per il rincaro dei carburanti, probabilmente per la paura di rimanere 'a piedi'. Oggi la Commissione di garanzia ha bloccato la protesta nazionale, che era prevista per lunedì 14, a causa del mancato preavviso di 25 giorni. Quella che poteva diventare una mobilitazione a oltranza, aggiunta ai timori per l'invasione in Ucraina, ha generato la corsa ai rifornimenti. Una corsa che non riguarda solo benzina e diesel, entrambi sopra i 2 euro al litro. Anche i carrelli della spesa si sono riempiti, poiché in molti hanno pensato di fare scorta di generi alimentari. Altra reazione legata al conflitto in corso e al possibile sciopero degli autotrasportatori.
Qualche giorno fa, Unicoop Firenze ha diramato una nota rivolta ai consumatori, ponendo un tetto massimo di 4 pezzi a spesa per prodotti essenziali: "Al momento non emerge alcun rischio relativo alla mancanza di prodotti nei propri supermercati a causa della guerra in corso in Ucraina. Tuttavia, alla luce di diversi episodi di accaparramento che si sono verificati nei punti vendita Coop.fi da parte di alcuni operatori commerciali, la Cooperativa ha deciso di mettere un limite all'acquisto di 4 pezzi per scontrino per olio di semi di girasole, farina e zucchero. Prodotti di largo consumo quotidiano. Una decisione che vuole tutelare da eventuali rischi speculativi tutti i soci e clienti che ogni giorno fanno la spesa nei punti vendita Coop.fi".
Sul caro carburanti e accaparramento di cibo, oggi si è espressa su facebook anche il sindaco di Empoli Brenda Barnini. "Ieri ho fatto benzina e per riempire poco più di metà serbatoio ho speso 50 euro (ho una Panda del 2018), oggi sono andata a fare la spesa e gli scaffali di farina, passata di pomodoro e pasta erano stati presi d’assalto, non c’era più una bustina di lievito e la mia solita spesa settimanale per la famiglia è costata una ventina di euro in più del normale. Penso sinceramente che se i governi europei non mettono in campo misure straordinarie di salvaguardia del potere d’acquisto e di resistenza all’economia di guerra ciò che abbiamo visto in questi giorni possa solo peggiorare".
Intanto le associazioni di categoria, sul caro carburante, si rivolgono al governo per un intervento sulle accise mentre da lunedì sera alcuni impianti rimarranno al buio per protesta nelle ore notturne.