Trasporti nell'Empolese Valdelsa, Cna: "Calmierare prezzi e ridurre accise"
1,60 euro/litro alla metà di gennaio, 1,7 alla metà di febbraio e 2,006 all’inizio di questa settimana, per un aumento complessivo del gasolio del 47% rispetto al 2020. Situazione ancora più pesante per gli autotrasportatori che hanno effettuato investimenti green: un camion a metano deve sopportare un rincaro del carburante di quasi il 90% che si traduce in un aumento di spesa di oltre 18mila euro l’anno.
“Il costo dei carburanti deve essere calmierato: ci aspettiamo risposte, che per altri settori sono già state individuate. Caro-energia per noi vuol dire caro-carburanti. Ha sortito effetto l’annuncio da parte dell’autotrasporto merci di prevedere manifestazioni in tutta Italia a partire dal 19 marzo. Il Governo si è deciso infatti a convocare la categoria per affrontare la drammatica situazione” spiega Marco Carraresi, presidente Unione Fita Trasporti merci e persone di CNA Firenze.
Il “noi” si riferisce alle 369 imprese attive (dati Camera di Commercio di Firenze, 4° trimestre 2021) nel settore trasporti/magazzinaggio nell’Empolese Valdelsa. Un comparto, per il 66% artigiano, in sofferenza negli ultimi due anni di pandemia in cui ha perso il 9 % delle proprie imprese.
Il problema, però, non è solo quello, enorme, del costo dei carburanti, ma anche quello della loro difficile reperibilità.
“Le compagnie petrolifere stanno tagliando le forniture di oltre il 50% e, a catena, tutti gli utenti finali iniziano a subirne conseguenti ed allarmanti ripercussioni. Una situazione che deriva dalla crisi internazionale ma, probabilmente, anche da sacche di speculazione senza scrupoli” prosegue Carraresi”.
Tagli e aumenti che colpiscono non soltanto gli autotrasportatori che stanno iniziando ad avere difficoltà nella programmazione dei loro servizi, ma anche Ncc, bus operator e tassisti che hanno visto aumentare esponenzialmente i costi fissi della propria attività (di cui i carburanti rappresentano circa il 30%) a fronte di tariffe, invece, ferme da anni.
Una platea di interessati che finisce per allargarsi ad interi settori dell’economia che rischia così di spegnersi ancor più: idraulici, elettricisti, falegnami, padroncini, agenti di commercio.
“Chiediamo al Governo un maggiore ed immediato sforzo per contenere queste difficoltà e contribuire a rassicurare gli operatori del settore. Tra le misure, una riduzione delle accise che gravano sui carburanti: da una parte l’estensione del credito di imposta come rimborso anche per chi automezzi sotto le 7,5 tonnellate, dall’altra l’innalzamento del livello massimo consentito dall’Unione Europea per tale credito, ormai raggiunto dagli autotrasportatori che già adesso possono richiederlo” conclude Carraresi.
CNA da tempo e responsabilmente ha lanciato l’allarme sulla pesante situazione delle imprese di autotrasporto che, in assoluta autonomia, potrebbero comunque decidere di fermarsi in maniera spontanea in quanto potrebbero ritenere più conveniente lasciare i propri mezzi sui piazzali piuttosto che continuare a viaggiare in queste condizioni.
Fonte: Cna - Ufficio stampa