I capolavori pratesi di Donatello in mostra a Firenze, Berlino e Londra
I capolavori pratesi di Donatello saranno ammirati a Firenze, Berlino e Londra. Questa mattina, mercoledì 10 marzo, due formelle e il capitello di bronzo del pulpito della cattedrale di Prato e la capsella di Maso di Bartolomeo sono state imballate e hanno lasciato il Museo dell’Opera del Duomo per partire alla volta di Firenze. Da venerdì 19 marzo saranno tra i pezzi forti della mostra «Donatello, il Rinascimento» allestita tra Palazzo Strozzi e il museo del Bargello. Dopo il capoluogo fiorentino, i capolavori andranno ai Musei Statali di Berlino e al Victoria and Albert Museum di Londra.
"Sono il nucleo principale dell’attività pratese di Donatello, cioè gli anni tra il 1430 e il 1438 quando il grande artista, con Michelozzo e la loro bottega, lavorava a Prato per la realizzazione di un’opera importantissima, il Pulpito dal quale si mostrava la Sacra Cintola – dice Claudio Cerretelli, direttore dei Musei Diocesani -. Un’opera emblematica, forse la più importante che si conserva a Prato, speriamo un biglietto da visita della nostra città in importantissimi musei. Tre mostre importanti su Donatello, che sicuramente richiameranno l’attenzione su questo artista e forse, speriamo, anche sulla nostra città".
Le opere. I capolavori che andranno in mostra sono due formelle e la doppia lesena centrale del parapetto del pulpito esterno della Cattedrale, realizzato da Donatello e dalla sua bottega tra il 1434 e il 1438. I rilievi vennero tolti dall’esterno nel 1970 per problemi di conservazione e furono sostituiti da copie; collocati successivamente nel museo, vennero sottoposti a un laborioso restauro completato alla fine degli anni ’90, che ha consentito al complesso di recuperare leggibilità e unità. Il parapetto ripropone le forme di un tempietto circolare su pilastrini scanalati che lo dividono in sette riquadri – due dei quali andranno appunto in mostra a Firenze, Berlino e Londra -, all’interno dei quali si intreccia la danza dei gruppi di angeli festanti, resi pittoricamente grazie allo «stiacciato», ai complessi scorsi prospettici e al vibrante del mosaico dei fondi.
Il prezioso Capitello in bronzo, con tracce di doratura, del pulpito esterno, fuso nel 1433 da Michelozzo e Maso di Bartolomeo, che ricollegava il pulpito al pilastro angolare della Cattedrale. Spetta a Donatello il disegno e parte del modellato del capitello, caratterizzato dall’esuberante, fantasiosa invenzione di motivi che rielaborano liberamente spunti classici.
La Capsella della sacra Cintola, realizzata da Maso di Bartolomeo intorno al 1446: prezioso scrigno in rame dorato, osso e corno, che contenne la reliquia mariana fino al 1633. Un capolavoro assoluto di oreficeria che rielabora il motivo donatelliano della danza dei putti tra le colonne di un tempietto.
Dopo Firenze, le opere verranno spostate prima a Berlino e poi a Londra, per tornare a Prato a giugno 2023. In accordo con l’università di Firenze e con quella di Pavia, è stata studiata una riproduzione in 3d delle formelle andate in prestito, riproduzione che poi resterà nella sezione didattica del Museo. "Le tre mostre – conclude Cerretelli - daranno un finanziamento utile per il restauro del chiostrino romantico della cattedrale, uno dei gioielli della città".
Fonte: Diocesi di Prato - Ufficio Stampa